AI “MERCATI” NON VA BENE NEMMENO BERSANI

VOGLIONO SOLO IL “LORO” GOLDMAN MONTI - 2. QUESTO È IL CONSIGLIO ARRIVATO IERI

DI PRIMO MATTINO DA GOLDMAN SACHS AI SUOI CLIENTI IN UNA NOTA RISERVATA: “VENDETE BOND ITALIANI. SE CAMBIAMO IDEA VE LO DICIAMO, MA PER IL MOMENTO CREDIAMO CHE L’ITALIA “ANDRÀ PEGGIO DEGLI ALTRI MERCATI” - 3. GLI ANALISTI DI GOLDMAN TRACCIANO ANCHE LO SCENARIO DELLA CRISI: IL RITORNO DI BERLUSCONI CHE ERODE CONSENSI AI GRILLINI E “UN GOVERNO DI COALIZIONE DI CENTRO-SINISTRA, CON MR. MONTI COINVOLTO IN UN RUOLO ISTITUZIONALE” - 4. GOLDMAN MONTI NON CREDE OVVIAMENTE A “COMPLOTTI” OCCULTI DI INVESTITORI SUI MERCATI, MA SOTTOLINEA CHE SPESSO CI SONO SOGGETTI CHE AGISCONO “SENZA SCRUPOLI” - 5- E ATTACCA IL BANANA: “È INUTILE CHE SI PUNTI L'INDICE CONTRO LO SPREAD. CHI AVREBBE DOVUTO FARE LE RIFORME NON LE HA FATTE CON IL RISULTATO CHE SONO STATO COSTRETTO A MISURE DRACONIANE, E LA RIPRESA DEL SISTEMA ECONOMICO È SALTATA” –

GIRAVOLTA DI GOLDMAN: "AUMENTA 
IL RISCHIO. VENDETE BOND ITALIANI"

Gianluca Paolucci per La Stampa 11/12

Vendete bond italiani. Se cambiamo idea ve lo diciamo, ma per il momento continuiamo a credere che l'Italia «andrà peggio degli altri mercati non core» dell'eurozona. Questo è il consiglio arrivato ieri di primo mattino da Goldman Sachs ai suoi clienti in una nota riservata. Gli analisti di Goldman tracciano anche lo scenario della crisi: voto tra febbraio e marzo, il ritorno di Berlusconi che erode consensi ai grillini e nuovo governo. «Al momento, l'esito più probabile resta quello di una di un governo di coalizione di centro-sinistra, con Mr. Monti coinvolto in qualche ruolo istituzionale».

Ieri, con gli occhi del mercati concentrati sul debito italiano, le grandi case di brokeraggio hanno dato grande spazio al futuro di Mario Monti e a quello di Silvio Berlusconi. L'analisi di Goldman - non diffusa alla stampa - è però quella che è più entrata nel dettaglio dello scenario politico.

Gli analisti del gruppo Usa, da Londra, mandano messaggi rassicuranti: «Il rafforzamento della governance dell'eurozona dovrebbe anche mitigare le possibilità di vedere una modifica sostanziale della politica economica» rispetto a quanto fatto dall'esecutivo attualmente in carica. Anche se, avvisa la banca, «è da aspettarsi un aumento della retorica anti-austerità e anti-riforme».

Proprio quest'ultimo fattore spiegano gli analisti, dovrebbe portare come esito un aumento del premio di rischio per gli asset italiani. Per questa ragione, «fin dalla scorsa settimana abbiamo raccomandato di prendere posizioni "corte" sui bond governativi italiani (rispetto alle loro controparti spagnole)». In futuro, «consiglieremo eventualmente ai clienti di chiudere questa posizione tattica».

Di certo, spiegano ancora gli analisti di Goldman, in questa sarà più difficile per l'Italia chiedere il ricorso al piano di sostegno antispread della Bce, nonostante il Tesoro debba rinnovare 52 miliardi di Btp e Ctz e 89 miliardi di Bot entro la fine di febbraio. Tra gli aspetti positivi, Goldman segnala però che adesso Monti avrà le mani più libere per aggregare attorno a sé il supporto per le politiche messe in atto dal suo esecutivo, «probabilmente ispirando la piattaforma di una coalizione centrista».

Scenari politici a profusione anche dalle altre banche d'affari, in analisi questa volta circolate anche tra la stampa specializzata: Royal bank of Scotland si avventura anche in percentuali sul prossimo esecutivo, con un 55% di probabilità che si di centro-sinistra, un 25% che vinca il centro destra e un 20% che dalle urne esca un Monti-bis.

Morgan Stanley vede tra i rischi la vittoria di un governo che voglia smussare le riforme, o una campagna elettorale centrata sui temi anti-riforme. Per Credit Suisse, infine, quello che potrebbe cambiare i giochi potrebbe essere l'impegno diretto di Monti in politica, sia come capo di una coalizione centrista che con esplicito appoggio ad un simile raggruppamento.

2. MONTI: NESSUN COMPLOTTO IN ATTO DA PARTE DEGLI INVESTITORI. SENZA L'EUROPA SAREMMO PICCOLI PAESE

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Mario Monti non crede a «complotti» occulti di investitori sui mercati, ma sottolinea che spesso ci sono soggetti che agiscono «senza scrupoli». «Non ci sono complotti di forze occulte» contro l'Ue o i suoi singoli Stati ha affermato intervenendo a Uno mattina su Rai 1 - ma certamente «l'Ue rappresenta un argine» alle tempeste dei mercati finanziari. Poco dopo l'apertura lo spread Btp/Bund balza da 350 a un massimo di seduta di 360 punti.

IL PREMIER: CHI AVREBBE DOVUTO FARE LE RIFORME NON LE HA FATTE 


È inutile che si punti l'indice contro lo spread. Il problema vero è un altro: chi in passato avrebbe dovuto fare le riforme per sostenere la crescita non l'ha fatto. Con il risultato che nell'ultimo anno il governo è stato costretto a mettere in campo misure draconiane, e la ripresa del sistema economico è saltata. È questo il messaggio che si legge tra le righe delle affermazioni del premier Mario Monti.

«EVITARE SOLUZIONI MAGICHE IN CAMPAGNA ELETTORALE» 


Il Professore non ha fatto nomi e cognomi, ma in molti hanno letto in queste dichiarazioni una critica a quel Pdl che lo ha di fatto sfiduciato, costringendolo ad annunciare le dimissioni. Nella campagna elettorale, ha poi ricordato il presidente del Consiglio, «c'è la tendenza a presentare soluzioni magiche ai cittadini per seguire i loro istinti e non per proporre un programma per il futuro».

POCHI MINUTI PRIMA L'INTERVENTO DI BERLUSCONI CONTRO LO SPREAD 


Pochi minuti prima il leader del Pdl Silvio Berlusconi, sempre tramite una trasmissione televisiva («La telefonata» su Canale 5), ha criticato lo spread. Che ci importa, si è chiesto, di questo parametro, «è un imbroglio: cosa ci importa degli interessi sui nostri titoli rispetto a quelli sui bund tedeschi?».

Di diverso parere il professore: bisogna «spazzare via alcuni miti tipo che ciò che un paese fa non influisce sul suo spread perchè contano solo gli interventi della Bce. Spero - ha osservato Monti - che anche in questo non si trattino i cittadini in modo più sprovveduto di quello che sono».

IL PREMIER: SENZA L'EUROPA SAREMMO TUTTI PICCOLI PAESINI 


Monti ha messo in evidenza il ruolo dell'Europa nel contrastare la crisi e gli attacchi della speculazione: «Se non ci fosse l'Europa queste guerre finanziarie sconvolgerebbero i paesini e mercatini nazionali. Spesso i singoli paesi europei sarebbero soccombenti di fronte ad altre potenze economiche. I singoli governi nazionali senza l'Europa sarebbero sbandati senza il quadro europeo», ha aggiunto Monti.

LA CRESCITA? TOCCAVA AI GOVERNI PRECEDENTI SPINGERLA 


Per il Capo del governo «l'alunno Italia é uno dei grandi maestri d'Europa». «Tredici mesi fa - ha ricordato - l'Italia si é trovata in condizioni finanziarie molto molto difficili: oggi se guardiamo ai rapporti della Commissione e delle altre istituzioni possiamo dire di essere stati promossi. Il costo - ha aggiunto il presidente del Consiglio - é stato che non c'é stata crescita, ma chiedo come sarebbe stato possibile salvare l'Italia da un destino greco e farla crescere: questa ricetta si sarebbe dovuta trovare qualche anno prima, quando non c'era da salvarsi».

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