I “grillini” coneglianesi, gli altri e le primarie

La solidarietà dovrebbe unire una comunità ma se di parte e

strumentalizzata a fini di partito, divide senza raggiungere risultati se non quelli di formare due fronti falsi: quello dei buoni (ricordando il movimento Arcobaleno) e dei cattivi (gli altri tutti).

Nei commenti all’articolo apparso sul giornale on-line locale, Oggi Treviso, si sono visti vari interventi dei grillini incolpati da parte dei “buoni” di non aver votato a favore della mozione PD sulla concessione della cittadinanza e indicando che il loro voto doveva essere di astensione. Solo astenendosi avrebbero potuto essere messi nel “limbo dei buoni” ma ora sono fra i cattivi. Tutto ciò denota l’insofferenza dei “buoni” per essersi trovati in Consiglio con solo i 3 voti del PD e di Fojadelli peraltro differenziatosi. I consiglieri grillini Borsoi e Bellotto hanno dovuto commentare e spiegare  più volte la loro posizione affermando che un Consiglio Comunale non era la istituzione corretta per una simile dibattito e voto. Cosa che trovo istituzionalmente giusta. Sono intervenuti  fuori misura anche Alex e D’Este che ha fatto balenare querele verso un commentatore che ha semplicemente criticato politicamente il suo movimento. D’Este non ha ancora capito che un uomo pubblico deve sopportare e fare tesoro delle critiche anche le più spietate e non tappare la bocca alla gente. Imparerà ma ho i miei dubbi. Lui non si confronta con nessuno e io sto ancora aspettando una sua risposta per un incontro dai tempi delle elezioni.

Primarie o meglio parlamentarie del Movimento 5 Stelle. Se fanno ridere quelle del PDL figurarsi queste. Che sono a tempo da.. alle 21 e solo via internet. La democrazia non è roba di Grillo che può solo prendere in giro Bersani e le sue primarie, pronunciare sempre “vaffanculo” e attrarre per le sue battute comiche e per la su linea anticasta che oggi va di moda. Non credo che la base sia d’accordo e dai messaggi via Web sembra proprio che queste primarie abbiano fatto apparire una frattura fra centro e periferia. Periferia che, come a Conegliano, deve confrontarsi ogni giorno sui problemi veri, votare che significa schierarsi per non apparire dei burattini e giustificare il proprio voto.  Manca l’esperienza politica e amministrativa? Si acquistano solo confrontandosi, discutendo con gli altri e non basta solo 1 legislatura per formare una classe politica che non ha storia. CW, 5/12

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