In Israele primo kamikaze della terza Intifada. Bombe su Gaza: uccise donna e figlia di 4 anni
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Donna tenta di farsi esplodere fuori Gerusalemme. Razzi di Hamas verso Ashkelon
AFP’auto usata dalla donna-kamikaze al posto di blocco di Al-Zaim, davanti a Maalei Adumim poco fuori Gerusalemme
11/10/2015 MAURIZIO MOLINARI DA GERUSALEMME L sTAMPA
Escalation di violenza fra palestinesi ed israeliani. Un donna araba, alla guida di un’auto è stata fermata prima del posto di blocco di Al-Zaim, davanti a Maalei Adumim poco fuori Gerusalemme, ha gridato “Allah hu-Akbar” ed ha fatto esplodere un ordigno esplosivo nella vettura.
IL PRIMO ATTACCO SUICIDA
La donna-kamikaze è rimasta gravemente ferita e ha leggermente ferito un agente della sicurezza. L’ispezione dell’auto ha portato a trovare un secondo ordigno, che è stato disinnescato. A quattro settimane dall’inizio delle violenze, si tratta del primo attacco suicida e indica il rischio che la rivolta palestinese possa entrare in una nuova fase.
RAID SULLA STRISCIA
Nella notte appena trascorsa gli aerei israeliani hanno colpito due fabbriche di armi di Hamas nel Nord della Striscia di Gaza. In un caso l’esplosione ha fatto crollare una casa adiacente, causando la morte di una donna di 30 anni incinta e della figlia di 4 anni. E’ stato il portavoce del ministro della Sanità di Gaza, Ashraf al-Qedra, a confermare i due decessi assieme al ferimento di altri quattro membri della stessa famiglia. Lo stesso portavoce fa sapere che da venerdì sono 11 i palestinesi che hanno perso la vita negli scontri con i soldati israeliani lungo il confine.
“HAMAS RESPONSABILE”
Il raid israeliano sul Nord di Gaza era scattato, alle 3 di notte, a seguito del lancio di un razzo “Grad” contro la città di Ashkelon, intercettato dal sistema anti-missile “Iron Dome”. «Negli ultimi giorni abbiamo assistito a ripetute aggressioni provenienti dalla Striscia di Gaza contro la sovranità di Israele - afferma Peter Lerner, portavoce militare - consideriamo Hamas responsabile e continueremo a prevenire e colpire chi è intenzionato a nuocere ai cittadini israeliani».
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