I grandi problemi politici e sociali si gestiscono col cervello, non col cuore
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Essendo poveri ma non stupidi, i migranti, avevano capito, anche senza conoscere le statistiche tricolori, che l'Italia, per loro e per i loro figli, era solo una passatoia, non certo un futuro
di Pierluigi Magnaschi Italia Oggi 17.9.2015
Angela Merkel, annunciando che avrebbe accolto nella sua sola Germania fino a mezzo milione di profughi per anno e per più anni di seguito, ha fatto un annuncio shock che ha ringalluzzito coloro che speravano di riuscire trovare un asilo in Germania e lasciato senza fiato i paesi europei che fino a quel momento avevano sperato di fare gli struzzi di fronte allo tsunami umano che si era abbattuto sul Vecchio continente, sperando che il conto da pagare sarebbe finito in mani d'altri. Come ben spiega Domenico Cacopardo a pag.4 (e non è la prima volta che lo fa; ma è stato il solo, finora, in Italia, a dirlo) l'Italia non ha mai identificato con cura e metodicità i migranti perché sapeva che, non indentificandoli, costoro, una volta arrivati sulla terra ferma (in Italia, cioè), avrebbero provveduto da soli ad avviarsi verso la Germania o i paesi nordici.
Essendo poveri ma non stupidi, i migranti, avevano capito, anche senza conoscere le statistiche tricolori, che l'Italia, per loro e per i loro figli, era solo una passatoia, non certo un futuro. Un paese quindi da attraversare il più in fretta possibile, verso paesi più ricchi e promettenti che però non ci stavano a fare da scolatoio. E, d'altra parte, l'Italia non poteva fare da filtro a vantaggio di tutti gli altri paesi che, su questo problema, sono favoriti dalla loro collocazione geografica. I due atteggiamenti tartufeschi sono coesistiti nella logica dello scaricabarile che poteva continuare a funzionare, in un modo o nell'altro, solo fino a che il numero dei migranti era, tutto sommato, modesto e non alluvionale com'è diventato adesso.
La Merkel, con il suo annuncio di iper accoglienza, ha sparigliato tutti i giochi. Ai suoi tecnici aveva fatto fare i conti e aveva capito che la Germania ce l'avrebbe fatta ad accogliere i migranti siriani e iracheni in cammino. Senonché, come tutti i premier, anche la Merkel si è fatta aiutare, per fare i conti, dai suoi esperti economici, spesso ignari di tutto ma capaci solo di trafficare con i modelli matematici, che di solito ti dicono quello che ti saresti atteso che ti avrebbero detto. Nei governi e nelle grandi istituzioni infatti ci sono troppi economisti e troppo pochi psicologi, geografi, storici, filosofi. Le soluzioni da loro proposte sono quindi, di solito, modellisticamente molto sofisticate ma hanno il grave difetto di non tener conto dell'uomo, dei suoi pregi e dei suoi difetti, dei suoi modi di comportamento che variano a seconda che si prenda in considerazione una persona sola, o un gruppo di persone, gente normale oppure gente terrorizzata. Tutte variabili, queste, che gli econometrici trascurano ma che, alla fine, contano più di tutte le loro correlazioni spesso cervellotiche.
Che le cose sarebbero andate così lo sapeva persino il sindaco di un paesino emiliano che, qualche anno fa, pieno di buona volontà e in accordo con il parroco e con i giovani volontari del luogo, aveva allestito, in un capannone, un dormitorio dignitoso (fornito anche di toilette e di servizio cucina) per ospitare gli immigrati (allora, i clandestini si chiamavano così) che si prevedeva sarebbero arrivati, come ogni anno, per la campagna estiva della raccolta del pomodoro. I posti disponibili erano 70 che, sommati a quelli creati presso le aziende agricole più grosse, sarebbero stati più che sufficienti a ospitare i braccianti di colore necessari per la raccolta. Ma, come nel caso della Merkel, gli organizzatori dell'accoglienza non avevano messo in conto che la loro disponibilità sarebbe stata accolta con entusiasmo, non dai 75 braccianti previsti, ma da tutti coloro che avrebbero trovato, in Emilia, situazioni logistiche meno dignitose. Da qui l'entusiastico tam tam fra gli immigrati che arrivarono, non in 70, ma in 3 mila e, di fronte alla evidente indisponibilità di lavoro e di accoglienza, dopo aver bloccato, per protesta, la strada statale, decisero di interrompere anche il traffico della vicina autostrada del Sole e ne vennero dissuasi solo da robuste cariche della polizia con l'uso di lacrimogeni.
Analogamente, l'annuncio della Merkel che avrebbe accolto tutti i richiedenti asilo, siriani e iracheni, lungi dal sedare il flusso dell'immigrazione clandestina, lo ha fatto ulteriormente divampare. Per calmarlo, non sono bastate nemmeno le successive precisazioni. E cioè che sarebbero stati rinviati ai paesi di origine le persone che non avrebbero avuto i requisiti per essere accolti. Per la gente in fuga dai teatri di guerra e di persecuzione o che anche, molto più banalmente, vedono nell'Europa una sorta di Eldorado, queste limitazioni non sono credibili, né, pertanto, dissuasive. L'importante, per loro, è riuscire a entrare in Germania. Poi, dicono, vedremo se i tedeschi riusciranno, come dicono, a sbatterci indietro. Dove, poi? Nei paesi infestati dai tagliagole dell'Isis? È difficile far rientrare il dentifricio dentro il tubetto una volta che questo è stato strizzato, così è improbabile rimpatriare decine di migliaia (quando non centinaia di migliaia) di persone che, bene o male, erano già state accolte. L'inviato del Figaro, ad esempio, ha trovato e fotografato, al confine con l'Ungheria, centinaia di documenti di identità stracciati e gettati nei canali e sui campi per consentire ai nuovi arrivati di essere identificati, se non partendo da zero e sulla base delle loro cervellotiche dichiarazioni.
Non esistono soluzioni facili a problemi complessi. I miracoli non sono di questa terra. Adesso lo tsunami dei migranti potrà essere ridotto solo (o anche) con delle misure coercitive. Ci vuole un: «Controdine compagni!» che dovrà essere detto (e imposto) da chi aveva spalancato le sue porte alla speranza e che adesso invece deve dire: non era vero niente. O molto meno di quanto sembrava. Chi si è illuso (perché era stato autorevolmente illuso) può, adesso, fare marcia indietro. E se non la fa? Questo è l'interrogativo per chi, operando solo con il cuore in mano, sta combinando più guai di quanti ce ne sarebbero stati gestendo con l'occhio asciutto e l'intelligenza vigile questo drammatico problema.
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