Essere Wolfgang Schäuble. Ritratto del superministro tedesco che ha imposto a tutta la Ue
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la sua legge del rigore. Se non si capisce lui non si capisce la Germania
Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble (foto LaPresse)
di Redazione | 20 Luglio 2015 ore 09:08 Foglio
Venerdì scorso il Parlamento tedesco ha approvato il terzo salvataggio della Grecia. Ha votato sì anche Wolfgang Schäuble, il superministro delle Finanze, precisando che con Tsipras si tratta comunque di fare "l’ultimo tentativo" [1].
Ayatollah dell’austerità, lider maximo dei falchi, custode dell’ortodossia di bilancio, capofila del rigore, per certi semplicemente un nazista, nelle trattative con Atene si è preso sulle spalle il ruolo del cattivo sin dall’inizio. Taino: "Se non si capisce Schäuble non si capisce la Germania d’oggi" [2].
Schäuble è indicato da molti come la faccia cinica e spietata di Berlino. Niente di meno esatto. Nel 2010 il Financial Times lo aveva incoronato miglior ministro economico europeo e, in particolare, gli riconosceva la capacità di opporsi a chiunque, all’interno del proprio Paese, volesse dividere l’Unione e frantumarne i confini. Taino: "Schäuble è uno dei politici tedeschi più disposti a dare ascolto alle idee altrui, a immaginare un’Europa che preveda una perdita di sovranità tedesca. È sicuramente il più europeista del suo partito, la Cdu di Frau Merkel. Il problema è che è anche un intellettuale. E in Germania questo significa in genere pensiero forte, da difendere con convinzione. Qualche volta anche con arroganza" [3].
Perché per Schäuble salvare l’euro equivale a salvare l’Europa dai montanti populismi che, a destra o sinistra, vogliono distruggerla. Ecco perché a, sentir lui, la sua politica non ha nulla a che vedere «con un presunto predominio di stampo tedesco». L’Espresso: "Nella trattativa con il governo Tsipras non si è mai fidato dell’interlocutore, che arrivava alle riunioni senza proposte scritte oppure giocava d’azzardo. Non sopportava Varoufakis, collega flamboyant e caratterialmente opposto a lui. Ha fatto uscire la storia della Grexit per cinque anni. Poi ha proposto che il patrimonio greco da privatizzare avesse sede in Lussemburgo, ma gli è stato detto di no: resterà in Grecia. Insomma ha giocato tutte le carte per ottenere il massimo. Alla fine ha ottenuto quello che voleva" [4].
Tra i tedeschi è il politico più popolare (scavalcata Angela Merkel). Scontati gli apprezzamenti che a lui arrivano dalla Bundesbank, dall’ala destra del suo partito (Cdu) e dagli alleati bavaresi della Csu, tradizionalmente di destra. Più sorprendente il consenso tra i socialdemocratici, presenti nella grande coalizione di governo, e in particolare l’assonanza di idee con Sigmar Gabriel, vicecancelliere e leader della Spd. Oltre confine riceve calorose strette di mano da altri tutori del rigore nei paesi del Nord Europa, olandesi, finlandesi in prima fila, ma anche da esponenti degli ultimi arrivati nell’Unione, baltici o slovacchi [4].
E dall’altra parte della barricata chi c’è? I greci, in prima fila. La sinistra radicale europea. L’estrema destra alla Le Pen, Salvini, Wilders, fautori del no-euro. Beppe Grillo. Ma soprattutto i Paesi con un debito pubblico alto, esposti a sue possibili incursioni, diktat, cartellini rossi capaci di riflettersi sui mercati e quindi sui titoli di Stato. Italia inclusa [4].
Va detto, prima di tutto, che la Germania come la conosciamo oggi è anche una sua costruzione. Dal 1972 è ininterrottamente deputato del Bundestag. Sono 43 anni. A quei tempi governava a Bonn Willy Brandt. Schäuble ha assistito alla nascita dei Verdi, alla caduta di Helmut Schmidt, al crollo del blocco orientale. È stato testimone del fallimento del candidato alla cancelleria Franz Josef Strauss. Nel luglio del 1990, pupillo di Helmut Kohl, prepara da buon avvocato il Contratto di unificazione tra la Repubblica federale e l’ex-Rdt e nel giugno 1991 convince i deputati tedeschi a trasferire la capitale da Bonn a Berlino. Ha visto arrivare e andarsene Gerhard Schröder, è sopravvissuto politicamente a Joschka Fischer, Otto Schily, Roland Koch ed Helmut Kohl, ha aiutato Angela Merkel nella sua ascesa. Willeke: "È sempre rimasto il numero due – ma a quanto pare non se la prende più. Sa benissimo che non può più diventare cancelliere, e questo gli procura un’indipendenza interiore che può percepire chiunque lo conosca" [5].
Willeke: "Ha sopportato sconfitte politiche, umiliazioni, offese. E ha sempre tirato dritto. Tutto quello che si permette è l’irremovibile convinzione di avere sempre ragione». Oggi è il più potente di qualsiasi altro ministro delle Finanze in Europa, è il ministro plenipotenziario delle Finanze europee. La crisi dell’euro lo ha portato al culmine del potere. Senza di lui non si fa niente" [5].
Schäuble ha 72 anni, è nato a Friburgo, la cittadina universitaria all’estremo Sud del Paese, di sua madre ricorda "che se non aveva monete per il parchimetro passava il giorno dopo a pagare» e al rigore è stato educato anche dal padre luterano, «un commercialista più ligio dell’ufficio fiscale». Per suo fratello Thomas «a scuola era imbattibile in matematica ma, nello sport, sapeva perdere" [4].
Il 12 ottobre 1990 stava parlando a una manifestazione elettorale in un ristorante di Oppenau, nel Baden, quando un individuo mentalmente instabile gli spara tre colpi con una calibro 38, una pallottola lo sfregia in volto, un’altra gli perfora la spina dorsale. Da allora è costretto sulla sedia a rotelle [5].
Non ha mai parlato di un attentato, ma di un incidente. Come se fosse stato un infortunio sul lavoro. Quando le associazioni di portatori di handicap gli chiedevano di impegnarsi al loro fianco, Schäuble le bloccava. Non si è mai considerato un handicappato che fa politica. È un politico che siede su una sedia a rotelle. Willeke: "Dopo qualche mese tornò al Bundestag e ricominciò ad attaccare gli avversari politici. Accentuò l’asprezza dei suoi discorsi politici, togliendo agli altri deputati ogni motivo per compatirlo. Venne raggiunto un tacito accordo: nessuna manifestazione pubblica di compatimento, ma, per favore, che nessun politico gli rinfacciasse la sedia a rotelle come motivo della sua durezza" [6].
Dopo la paralisi, è lo stesso Kohl a motivarlo dicendogli "puoi fare il ministro anche su una sedia a rotelle". Theo Waigel, l’ex ministro delle Finanze, ricorda che "nel governo il più ambizioso era lui". Tanto che nel 1997, al convegno della Cdu a Lipsia, interviene con un discorso forte e molto applaudito, quasi di investitura per le elezioni dell’anno successivo. In pratica chiede lo scettro a Kohl, che però non molla e nel ’98 sarà ancora lui a correre e a perdere le elezioni contro il socialdemocratico Gerhard Schröder, il quale andrà al governo per sette anni assieme ai Verdi. Se è Kohl, dopo il crollo del Muro, a scegliere Angela Merkel come primo esponente dell’Est in un governo, tocca proprio a Schäuble promuoverla a segretario generale del partito cristiano-democratico [4].
Nel 2000 altro trauma, quando ammette in diretta tv d’aver intascato per la Cdu 100mila marchi dal faccendiere Schreiber: un mese dopo molla la presidenza del partito mandando la carriera in frantumi. L’Espresso: "Ma nulla lo ferma: è Sisifo il suo mito e Due vite il titolo d’una sua biografia" [4].
Nel 2005, alla sua prima grande coalizione con la Spd, la "ragazzina venuta dall’Est" studiosa di fisica quantistica, diventa cancelliera e offre a Schäuble prima gli Interni poi le Finanze. Una scelta azzeccata: dal 1969 a oggi è il primo ministro guardiano dei conti a chiudere un bilancio in pari [4].
Sbriga il lavoro nel palazzo dell’ex ministero dell’Aeronautica del Terzo Reich. Alla parete del suo ufficio è appeso un quadro del pittore Jörg Immendorff. Si intitola Infondere audacia. In genere arriva presto, verso le otto. Willeke: "È più impegnativo di quanto non sembri. Un uomo sano, che alla mattina ha fretta, può riuscire in mezz’ora a saltare sotto la doccia, radersi, vestirsi e mettersi in marcia. Ma quanto tempo occorre a uno che si muove sulla sedia a rotelle prima di uscire di casa chiuso in una giacca che, stando seduti su una carrozzina, dà sempre fastidio? Quando suonerà la sua sveglia, se prima delle otto Schäuble ha già letto parecchi giornali? Alle cinque? Alle quattro e mezza?" [5].
In un certo modo Schäuble ha sempre fretta; per lui è questo che viene chiesto alla politica. È diventata celebre una scena svoltasi in pubblico e cliccata circa un milione di volte su YouTube. Nel 2010 Schäuble fece fare una figuraccia all’allora capo ufficio-stampa Michael Offer, che prima di una conferenza-stampa si era dimenticato di distribuire i foglietti con le cifre più importanti. Schäuble interruppe la conferenza, redarguì Offer e lo mandò fuori a fotocopiare le carte. C’erano giornalisti che ridevano. Offer, profondamele offeso, si dimise e si fece trasferire in un altro dipartimento [7].
"Faccio volentieri politica, la faccio con gioia. Si soffre sotto il suo peso, ma lo si è voluto. C’è una volontà di esercitare il potere politico, c’è il desiderio di dare forma alle cose e poi c’è la famiglia. Già mio padre era in politica e anche mio fratello. E quando sono stato eletto ho ricevuto un mandato, cioè una responsabilità" [8].
C’è una donna che conosceva Wolfgang Schäuble già prima che entrasse in politica e che ha visto come la politica lo ha catturato. Ingeborg Schäuble è sposata con lui dal 1969. Dice: "È diventato sempre più sicuro di sé e del fatto suo. Si sente inattaccabile". Dice di essere sempre stata contraria. Aveva studiato diritto, è estremamente sveglio, sarebbe diventato un ottimo avvocato o giudice. "Ma evidentemente la pensava in modo diverso da me". Hanno quattro figli, tre femmine e un maschio, che sono già adulti. "A Wolfgang non piace sentirselo ricordare» dice, «ma li ho tirati su da sola. Quale donna sarebbe contenta?" [5].
Schäuble guadagna 16.694 euro al mese, 6mila meno della Merkel. Rigorosamente protestante, non manca mai ai ricevimenti, e allo stesso modo va a teatro, all’opera, al cinema. Non si lascia avvicinare dagli estranei, non dà confidenza ai giornalisti. Gran divoratore dei libri dello storico Heinrich August Winkler, adesso ad aspettarlo nella sua casa di Sylt, la "Capri tedesca" dove passa le vacanze, l’amata Recherche di Marcel Proust [1].
Ogni due mesi Schäuble si incontra con un piccolo gruppo di uomini tra i 40 e i 50 anni, che in precedenza hanno collaborato strettamente con lui e dei quali ha grande fiducia. Questi uomini sottolineano di non essere consiglieri, perché Schäuble non cerca consigli, ma stimoli. Uno di loro è Nils Ole Oermann, un professore di etica dell’università di Lüneburg. Durante una cena Schäuble chiede perché oggi – a differenza dal passato – quasi tutti i giocatori di tennis di primo piano fanno il rovescio a due mani; allora Oermann si attacca al telefono per farsi spiegare da un esperto di anatomia perché il rovescio a due mani rende il tiro più preciso [5].
Apertura a cura di Francesco Billi
Note: [1] Paolo Lepri, Corriere della Sera 18/7; [2] Roberto Giardina, ItaliaOggi 17/7; [3] Danilo Taino, Corriere della Sera 15/7; [4] Claudio Lidner e Stefano Vastano, l’Espresso 17/7; [5] Stefan Willeke, il Venerdì 17/7/2015; [6] Noam Benjamin, il Giornale 14/7; [7] Francesca Sforza, La Stampa 13/7; [8] Alessandro Merli, Il Sole 24 Ore 14/7.