Un “foreign fighter” europeo su 6 è un convertito. Cresce la preoccupazione per l’attrazione che lo Stato Islamico esercita
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tra i giovani delle comunità islamiche europee da dove oltre 4mila sono partiti per unirsi al jihad in Siria ed Iraq, trasformandosi poi in quello che le intelligence occidentali considerano il più pericoloso jihadista, quello con un passaporto occidentale
di Redazione 11 maggio 2015, pubblicato in Analisi Sicurezza AD
AdnKronos - Cresce la preoccupazione per l’attrazione che lo Stato Islamico esercita tra i giovani delle comunità islamiche europee da dove oltre 4mila sono partiti per unirsi al jihad in Siria ed Iraq, trasformandosi poi in quello che le intelligence occidentali considerano il più pericoloso jihadista, quello con un passaporto occidentale. E l’IS non esercita la sua attrattiva solo tra i giovani, e molto spesso emarginati, delle comunità islamiche europee, se almeno uno su sei degli arruolati al ‘califfato’ in Europa sono convertiti all’Islam, provenienti da famiglie cristiane o agnostiche.
In alcuni Paesi, come la Francia, il numero dei convertiti è ancora più alto, uno su quattro, scrive il Washington Post in un lungo reportage che dedica al fenomeno delle conversioni, dal titolo “dalla hip hop alla jihad, come lo Stato Islamico è diventato una calamita per i convertiti”. Come è successo a Betsy, una 21enne olandese, ribelle cantante che sognava di diventare l’Eminem dell’Olanda fino a quando la scorsa estate ha incontrato Allah, si è convertita, ha cominciato ad indossare il velo ed alla fine ha lasciato la famiglia e il Paese per andare in Siria a sposare un combattente.
In Olanda è alto il numero delle donne convertite: nella moschea di As-Soennah, l’anno scorso hanno costituito il 70% delle 97 le conversioni, numero record dall’anno della sua fondazione nel 1993. Ed i maggioranza sono ragazze giovanissime, come Betsy, tra i 19 e i 21 anni.
E’ consistente il numero delle giovani europee convertite e sposate alla causa della jihad, tutte attive sui social media – che come è noto è lo strumento principe della propaganda dell’Is – per attivare altri foreign fighter. Così su Twitter, Facebookl e Instagram si trovano video come quello di Michael Nikolai Skramo, uno svedese cresciuto a Gothenburg che l’intelligence europeo ritiene che si sia trasferito, con moglie e due figli, lo scorso settembre a Raqqa, invita, in svedese e arabo, altri occidentali ad unirsi al jihad, “la via più veloce