TRUMP MINIMIZZA L’INCURSIONE DEI DRONI RUSSI IN POLONIA AMBIGUITA’

“POTREBBE ESSERE STATO UN ERRORE” – SPOSANDO LA VERSIONE DI MOSCA

12 set 2025 09:39 dagospi.com lettura3’

MENTRE LA POLONIA HA ATTIVATO L'ARTICOLO 4 DEL TRATTATO NATO E CHIESTO UNA RIUNIONE URGENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU – A CORONAMENTO DELL’AMBIGUITA’, IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO RIAPRE PURE L'AMBASCIATA AMERICANA A MINSK - I LEADER EUROPEI CHE DA MESI CHIEDONO A TRUMP UNA LINEA PIÙ DURA CONTRO MOSCA, CON NUOVE SANZIONI E UN SOSTEGNO MILITARE PIÙ SOLIDO A KIEV, RESTANO ANCORA UNA VOLTA DELUSI DALLA CASA BIANCA...

Anais Ginori per “la Repubblica” - Estratti

Se era un modo per testare la tenuta dell'Occidente, l'incursione simbolica dei droni russi nei cieli della Polonia ha colpito nel segno. La risposta è apparsa incerta, frammentata, e soprattutto timida da parte di chi dovrebbe guidarla.

A partire da Donald Trump che dopo 36 ore di silenzio ha sposato la versione di Mosca: «Potrebbe essere stato un errore». Varsavia dal canto suo ha attivato l'articolo 4 del Trattato Nato, ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell'Onu, prevista per oggi, e ha denunciato «un attacco senza precedenti» contro uno Stato membro non solo dell'Onu, ma anche dell'Ue e dell'Alleanza Atlantica.

«Non è solo un test per la Polonia», ha avvertito il ministro degli Esteri Radoslaw Sikorski, «è una prova per tutta la Nato, sul piano militare e politico».

Eppure, la reazione degli alleati non è sembrata all'altezza della gravità dell'evento. Kaja Kallas, rappresentante della diplomazia Ue, ha definito l'episodio «la più grave violazione dello spazio aereo europeo da parte della Russia dall'inizio della guerra». Ma dagli Stati Uniti nessun segnale forte è arrivato, anzi.

Donald Trump ha parlato con il presidente polacco Karol Nawrocki, sottolineando l'unità tra i due Paesi. In serata la doccia fredda del presidente Usa: «Non sono contento della situazione con i droni. Ma potrebbe essere stato un errore». A coronamento dell'ambiguità, proprio ieri è arrivato l'annuncio della riapertura dell'ambasciata americana a Minsk, dopo la liberazione di alcuni prigionieri da parte della Bielorussia.

L'ambiguità della Casa Bianca pesa. Soprattutto mentre la Cina, membro permanente del Consiglio di sicurezza dell'Onu, lancia un appello alla de-escalation. «Ci auguriamo che tutte le parti risolvano le divergenze attraverso il dialogo», ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri cinese dopo l'incidente nei cieli polacchi.

I leader europei che da mesi chiedono a Trump una linea più dura contro Mosca, con nuove sanzioni e un sostegno militare più solido a Kiev, continuano ad aspettare invano. Il presidente ucraino ha annunciato ieri di aver discusso con l'inviato statunitense Keith Kellogg di sanzioni contro la Russia e di produzione congiunta di armi, senza dare ulteriori dettagli.

L'unica voce americana a intervenire in modo netto a favore dell'Alleanza è quella dell'ambasciatore presso la Nato, Matthew Whitaker: «Sosteniamo i nostri alleati e difenderemo ogni centimetro del territorio dell'Alleanza». Una frase che non riesce a rassicurare dopo che, solo a giugno, prima del vertice Nato, lo stesso Trump aveva lasciato intendere che la clausola di difesa collettiva dell'articolo 5 non fosse affatto scontata. Nelle prime ore dopo l'incursione dei droni russi, Emmanuel Macron è stato l'unico leader europeo ad aver parlato direttamente con Trump.

(...)

Starmer ha annunciato che il Regno Unito è pronto a sostenere nuovi schieramenti sul fianco orientale, mentre la Francia ha deciso di mobilitare tre caccia Rafale «per contribuire alla protezione dello spazio aereo polacco ed europeo».

Altri governi europei si sono mossi anche a livello diplomatico. I Paesi Bassi hanno convocato l'ambasciatore russo e accelerato il dispiegamento delle batterie Patriot già promesse a Varsavia. A Madrid, il governo ha convocato l'incaricato d'affari russo per esprimere «ferma condanna» verso una violazione definita «inaccettabile».

A Stoccolma, la ministra Maria Malmer Stenergard ha denunciato «una minaccia diretta alla sicurezza dell'Europa» dopo la convocazione dell'ambasciatore di Mosca. Intanto, i parlamentari delle tre repubbliche baltiche – Estonia, Lettonia e Lituania – hanno sollecitato il Congresso Usa a respingere la proposta di Trump che prevede un taglio di circa 200 milioni di dollari all'anno nei fondi per la difesa della regione. «In questa parte d'Europa, se l'America se ne va, la Russia entra», ha avvertito Zygimantas Pavilionis, ex ambasciatore lituano a Washington

Commenti   

#2 walter 2025-09-12 13:41
Politica internazionale
"La Nato non esiste più. Israele? Sta sbagliando"
Il giornalista e scrittore Paolo Mieli: "Putin sa che nessun Paese dell'Alleanza entrerebbe in guerra"
Paolo Mieli è un giornalista, è stato direttore della Stampa e del Corriere della Sera, è uno studioso, uno storico molto prestigioso. Iniziò come allievo di Renzo de Felice, da ragazzo. Il suo ultimo libro si intitola Il prezzo della pace (edito da Rizzoli, in libreria da fine agosto). A tal proposito gli chiedo se ha un senso il paragone del Presidente Mattarella con la situazione del 1914….estratto Hoara Borselli 12 settembre 2025 - 05:00
#1 walter 2025-09-12 13:29
Andrea's Version Travaglio beve tanto da farci preoccupare
Andrea Marcenaro 12 set 2025 ilfoglio.it

A quanto pare i polacchi si sono attaccati con i droni da soli. E se mai fosse stato Putin, sarebbe stato per smascherare il doppio standard con cui l'occidente guarda alle violazioni della sovranità degli stati

Ieri Travaglio è riuscito a spiegarci come la più probabile sia che i polacchi si siano sparati quei droni da soli. Ragionate. Sarebbe strano se fosse stato Putin. Egli sapeva perfettamente che la Nato li avrebbe abbattuti. E non prendeteci per il culo. Fosse mai stato Putin, infatti, sarebbe stato per il nobile motivo di smascherare i due pesi e le due misure con cui l’occidente tratta le violazioni della sovranità degli stati. Spiega, Travaglio: o vi sembra un caso, una bazzecola, che Israele abbia attaccato il Qatar? E l’occidente zitto?
Dopo Gaza, Cisgiordania, Libano Siria, Iran, Iraq e Yemen? Tutte pacifiche comunità le quali, a Israele, mai sfiorarono nemmeno una piuma? Dite pure! Vi sembra un caso? Che si difenda, noi, l’occidente, e lo si difenda quasi a sputi, un pugnetto di ebrei, compresi gli estremi ebrei polacchi sotto drone, mentre la terra della poesia di Eisenstein viene insidiata? Un caso, questo? Nell’anniversario dell’11 settembre? Quando i sionisti, altro che Bin Laden, sdraiarono due torri formidabili, dicasi due (ieri l’anniversario) dopo aver avvisato i soci di rintanarsi a casa? E dite, dite ancora! Vi pare normale che Wojtyla abbia appoggiato Walesa, mentre l’occidente zitto? Che i tedeschi ne abbiano beccate talmente tante, nel secolo scorso, da cambiarsi il nome in russi? E Bormann in Putin? Che Travaglio beva in maniera talmente esagerata da farci preoccupare per la sua salute?

Solo gli utenti registrati possono commentare gli articoli

Per accedere all'area riservata