Von der Leyen rompe gli indugi su Gaza: «Sanzioni ai ministri e accordi sospesi, così puniremo Israele»
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La presidente della Commissione Ue per il discorso sullo stato dell'Unione: «Sta emergendo un nuovo ordine mondiale»
10 Settembre 2025 - 09:55 Gianluca Brambilla open.online
Da Strasburgo – «L’Europa è impegnata in una lotta. Una lotta per la nostra libertà e la nostra capacità di determinare il nostro destino. Non illudiamoci: questa è una lotta per il nostro futuro». Sceglie un tono solenne Ursula von der Leyen per iniziare il suo discorso sullo stato dell’Unione, l’appuntamento annuale che serve a riflettere su ciò che è stato fatto nell’ultimo anno e indicare le priorità per quello che verrà. «Non possiamo edulcorare le difficoltà che gli europei vivono ogni giorno. Si sentono crollare il terreno sotto i piedi, avvertono la crisi globale e l’aumento del costo della vita. Guardano con preoccupazione a ciò che vedono al telegiornale», continua la politica tedesca.
Il «nuovo ordine mondiale» e il ruolo dell’Ue
Di fronte a tutte queste sfide, von der Leyen precisa che «non basta aspettare che passi la tempesta». Secondo la presidente della Commissione Ue, si profila «uno scontro per un nuovo ordine mondiale basato sul potere. Quindi sì, l’Europa deve combattere e conquistarsi un posto in un mondo in cui le grandi potenze hanno un atteggiamento ambiguo, se non ostile, nei suoi confronti». Il riferimento è anche a Donald Trump e al terremoto commerciale e geopolitico scatenato dal suo ritorno alla Casa Bianca, ma von der Leyen non cita mai esplicitamente l'(ex?) alleato d’oltreocano.
L’avvertimento a Netanyahu su Gaza: «Ora basta»
Come chiesto a gran voce da Socialisti e Verdi, von der Leyen dedica un passaggio chiave del suo discorso a Strasburgo alla tragedia di Gaza. Ciò che sta accadendo nell’enclave palestinese, dice la leader dell’esecutivo Ue, ha scosso la coscienza del mondo. «Persone uccise mentre mendicavano cibo, madri che tengono in braccio bambini senza vita. Queste immagini sono semplicemente catastrofiche. Quindi voglio iniziare con un messaggio molto chiaro: la carestia provocata dall’uomo non potrà mai essere un’arma di guerra. Per il bene dei bambini, per il bene dell’umanità, questo deve finire», scandisce von der Leyen.
Sanzioni ai ministri estremisti e sospensione (parziale) dell’accordo con Israele
Le azioni dei «ministri israeliani più estremisti», aggiunge in riferimento a Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich, incitano alla violenza e «sono un chiaro tentativo di vanificare una soluzione a due Stati». Di fronte a tutto ciò, von der Leyen annuncia due nuove proposte al Consiglio per alzare la pressione sul governo israeliano: sanzioni sui ministri estremisti e i coloni e sospensione parziale dell’accordo commerciale con Israele. Non solo: la Commissione, annuncia von der Leyen, in autonomia procederà a mettere «in pausa» ogni sostegno bilaterale a Israele, e sospenderà i relativi pagamenti, pur «senza che ciò impatti sul nostro lavoro con la società civile israeliana o con Yad Vashem». In più, von der Leyen propone di creare un «Palestine Donor Group» così da raccogliere adesioni internazionali per supportare la popolazione civile di Gaza e la ricostruzione dell’enclave palestinese.
La storia del piccolo Sasha, rapito dai soldati russi e salvato dalla nonna
La tradizione vuole che, in occasione del discorso sullo stato dell’Unione, la presidente della Commissione Ue inviti un ospite a sorprese a Strasburgo. La scelta di von der Leyen è ricaduta su Sasha, un ragazzo ucraino di 11 anni, prelevato insieme alla madre da Mariupol poco dopo l’inizio dell’invasione russa. I due tentarono la fuga, ma il bambino venne separato dalla madre e destinato a una nuova vita in territorio russo, con un nuovo nome e nuovi documenti. Nonostante tutto, riuscì a telefonare alla nonna in Ucraina, chiedendole di riportarlo a casa. Ed è proprio la nonna Liudmyla che ha accompagnato il piccolo Sasha al Parlamento Ue nelle vesti di ospite d’onore. «Sono onorata che siano qui con noi oggi», ha detto von der Leyen raccogliendo gli applausi e una standing ovation.
L’intesa sui droni con Kiev e il prestito da 6 miliardi
A proposito di Ucraina, la presidente della Commissione europea ha annunciato un’iniziativa internazionale per aiutare i bambini ucraini rapiti a tornare a casa. In più, ha rivelato che l’Ue anticiperà 6 miliardi di euro dal prestito G7, stipulerà un’alleanza sui droni con l’Ucraina ed elaborerà una proposta per l’utilizzo degli asset russi immobilizzati in Europa: «Questa è una guerra della Russia ed è la Russia che deve pagare. Per questo motivo dobbiamo lavorare con urgenza a una nuova soluzione per finanziare lo sforzo bellico dell’Ucraina sulla base dei beni russi immobilizzati. Con i saldi di cassa associati a questi beni russi, possiamo fornire all’Ucraina un prestito di riparazione. I beni stessi non saranno toccati. E il rischio dovrà essere sostenuto collettivamente».
Avanti tutta con il Green Deal
Il discorso di oggi a Strasburgo fornisce un’occasione a von der Leyen per rassicurare l’ala più progressista della sua coalizione sulle politiche per l’ambiente e per il clima ……
Auto elettriche (ed economiche) «Made in Europe»
Subito dopo il passaggio sul Green Deal, von der Leyen passa a uno dei dossier che più hanno fatto tremare l’agenda verde di Bruxelles: la crisi dell’automotive. Nelle prossime settimane le istituzioni Ue rimetteranno mano a quel regolamento che impone lo stop alla produzione di nuove auto a benzina e diesel a partire dal 2035. Ma dall’aula di Strasburgo, la politica tedesca assicura che la visione dell’esecutivo Ue non è cambiata: «Il futuro è l’elettrico. E l’Europa deve far parte di questo futuro». Dai banchi dei Verdi e Socialisti parte un fragoroso applauso, mentre tra i banchi della destra si sollevano i primi «buuu». A proposito di automotive, von der Leyen rivela quindi che sarà lanciata una nuova iniziativa volta a incentivare la produzione di piccole ed economiche auto elettriche «made in Europe».
Socialisti, Verdi e Sinistra vestiti di rosso per Gaza
In vista del discorso di von der Leyen, gli scranni del Parlamento Ue si sono tinti di rosso, almeno in parte. Si tratta di un flashmob degli eurodeputati di Socialisti, Verdi e Sinistra, che hanno deciso di vestirsi tutti dello stesso colore per mandare un messaggio di sostegno di Gaza. Prima di entrare in aula, hanno osservato anche un minuto di silenzio. Presenti, tra gli italiani, gli eurodeputati di Pd, Avs e M5s.


