"Uniti contro il liberalismo globale". Putin e Trump ‘gemelli’, l’ultimatum a chi vive nel Donbass tutte le armi Nato

che il Pentagono può immobilizzare con un microchip. Donald Trump verso la democrazia illiberale, inventata dall’ungherese Orban

Paolo Guzzanti 21 Marzo 2025 alle 13:17lettura3’

Quel che sta accadendo sul pianeta è di proporzioni gigantesche e ci riguarda molto direttamente, anche quando sembra lontanissimo. Giorno dopo giorno il mondo occidentale prende atto dell’accelerazione di Donald Trump verso la democrazia illiberale, inventata dall’ungherese Orban. Il ministro della cultura francese ha comunicato ieri che uno scienziato – suo connazionale – che lavora negli Usa ha ricevuto il divieto di ripresentarsi in America.

E i virili lamenti del presidente ucraino Volodymyr Zelensky? L’uomo in T-shirt militare ieri ha mandato un videomessaggio ai 27 membri del Consiglio europeo riuniti a Bruxelles per dire che “Niente è cambiato (dopo il colloquio fra Trump e Putin) perché seguitano a piovere droni russi sulle infrastrutture energetiche ucraine”. Putin nello stesso momento emetteva un suo “executive order” diretto agli ucraini che vivono nei territori conquistati nel Donetsk-Lugansk, a Zaporija e a Kherson, con cui impone di decidere se accettare la cittadinanza russa o andarsene.

L’ultimatum di Putin a chi vive nel Donbass

A quelli che restano impone di presentarsi entro il prossimo 10 giugno al presidio sanitario militare russo per una visita medica che accerti che non siano drogati o malati di Aids. Gli ucraini delle zone occupate stanno resistendo alla russificazione, ma Putin è deciso a stroncarli o deportarli. Ruslan Stefanchuk, presidente della Rada, il Parlamento ucraino, si è rivolto al Consiglio d’Europa chiedendo che si costringa Putin a pagare i prezzi della guerra da lui scatenata affinché non finiscano sulle spalle dei contribuenti europei e americani. Gli ucraini non vogliono litigare con Trump ma cercano alleati in Europa, nel Regno Unito e in Canada. Ma l’Europa, che ha deciso di riarmarsi, vive da separata in casa con gli inglesi e ci sono forti disaccordi su chi dovrebbe produrre lei armi, perché il Presidente francese Emmanuel Macron ha emesso un suo editto con cui vieta ai Paesi dell’UE di comprarle dagli inglesi e usare solo armi Made in EU, cioè per lo più francesi.

Le armi Nato che il Pentagono può immobilizzare…

Furia e sdegno a Londra, il “Time” è indignato. Il fatto è che le armi della Nato sono quasi tutte di brevetto americane anche se fabbricate su licenza, perché nella licenza è compresa la clausola che vieta il loro uso nel caso in cui gli Usa non concordino sugli obiettivi da colpire. Non si tratta di clausola solo verbale – specialmente i caccia F-35 – ma concreta perché attraverso un microchip il Pentagono può immobilizzare qualsiasi aereo, anche se fabbricato in Gran Bretagna su licenza americana. Macron vuole imporre all’Europa i suoi caccia Rafale e le armi atomiche francesi come ombrello rifiutando quelle britanniche. E vuole che si privilegino anche le industrie franco-italiane, e certamente la nostra Leonardo, e quelle tedesche. Il riarmo europeo rende Putin furioso e ieri ha di nuovo denunciato come scandalosi “i piani di militarizzazione dell’Europa”.

Putin e Trump ‘gemelli’, la frase di Boris Johnson su Vlad

Boris Johnson, ex primo ministro britannico, per confermare che Vladimir Vladimirovic fa sul serio, racconta: “Lo incontrai al Cremlino e mi disse: lo sai, Boris, che io con un solo missile posso mandarti sott’acqua? Sorrideva ma diceva sul serio”. La rete americana “liberal” CNN ha mandato in onda una fulminante intervista col barbutissimo filosofo e ideologo russo Alexandr Gelevic Dugin, maestro, tutore e punto di riferimento di Putin. Teorico dell’eurasianesimo nazionalista e antiglobalizzazione, ha scritto molti libri e parla un ottimo inglese. Il giornalista gli ha chiesto che cosa pensasse della teoria, molto trendy fra i Dem, secondo cui Trump e Putin sono politicamente e caratterialmente gemelli che si riconoscono in uno stesso modello, non solo diverso ma nemico di quello degli (ex) alleati occidentali. L’ideologo ha risposto sorridente: “Ma è ovvio! Lui (Trump) è un grande conservatore che si batte a favore dei valori tradizionali per un patriottismo nazionale. E credo che sia lui che Putin concordino sulla necessità che a governare il mondo debbano essere le grandi potenze. Putin e Trump sono uniti contro il liberalismo globale”.

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