Trump, Harris e la tentazione isolazionista degli Stati Uniti. Intervista a Ian Bremmer
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Paura di Trump? Ok, ma sappiate che il peggio deve ancora venire Il convitato di pietra delle elezioni Usa è il debito pubblico
6.11.2024 simofin da ilfoglio.it lettura2’
Titoli articoli oggi in ilfoglio.it
Il colloquio
Trump, Harris e la tentazione isolazionista degli Stati Uniti. Intervista a Ian Bremmer
Lo scienziato politico americano riflette sulla futura politica estera statunitense: "C’è la visione che gli Usa ottengano di più spingendo nazioni più piccole e deboli a fare il lavoro sporco. Un approccio più transnazionale che non strategico" giulio Silvano
L'editoriale del direttore
Irresponsabili che sognano un'Italia più vulnerabile
L’urgenza a destra di un vaffa day contro gli utili idioti del trumpismo nemici della libertà: tenerlo lontano dal nostro paese è il compito di chi ha a cuore la libertà del mondo e l'amore per le democrazie liberali
Cerasa
L'editoriale dell'elefantino
Trump ha preso dal Cav., sì, ma il Cav. era il suo opposto
Anche Berlusconi non ha mai davvero riconosciuto la legittimità delle sue sconfitte e ha parlato di brogli elettorali e di colpi di stato a ripetizione, alimentando il mito della sua invincibilità e recitando la parte della vittima con una strizzatina d’occhio. Solo che Berlusconi era un uomo mite, autoironico, rispettoso delle regole istituzionali, che ha cambiato innovandole nel senso dell’alternanza
Giuliano Ferrara
Il convitato di pietra delle elezioni Usa è il debito pubblico
Sia Harris che Trump promettono di alzare il deficit, ma la spesa per interessi è enorme e supera il budget della difesa. Un tema scivoloso per entrambi i candidati, ma che l'America sta già cominciando a pagare oggi
Mariarosaria Marchesano
Pessimismo e negatività
Paura di Trump? Ok, ma sappiate che il peggio deve ancora venire
Il diavolo, cioè il male, ci mette sempre la sua coda o zampa: mostra di esistere in tutti coloro che ci tengono a farlo esistere. Le mostruosità, anche quelle minuscole e insensate, vanno di moda, attirano
Alfonso Berardinelli
Commenti
Obama e i suoi si assumano qualche responsabilità per la sconfitta di Harris
Dal sogno di apertura e correttezza estrema all’incubo smisurato. I liberal vogliono dirci qualcosa sul perché del fallimento alle elezioni americane?..
I Repubblicani conquistano il controllo del Senato. Mentre lo spoglio delle schede elettorali è ancora in corso in alcuni Stati, il partito di Donald Trump ha ottenuto la certezza matematica della maggioranza nella camera alta del Congresso americano. Si tratta di una vittoria molto significativa per il Grand Old Party. Alle elezioni del 5 novembre, infatti, non c’è in palio solo la poltrona di presidente degli Stati Uniti ma anche il rinnovo di 469 membri del Congresso: tutti i 435 deputati della Camera e 34 dei 100 senatori. Ad assicurare la maggioranza ai Repubblicani nella camera alta del Congresso sono state le vittorie di Bernie Moreno in Ohio, Tim Sheehy in Montana e Ted Cruz in Texas. A oggi erano i democratici a controllare il Senato con una maggioranza risicatissima: 51 a 49. Qualora i repubblicani dovessero riuscire a eleggere Donald Trump alla Casa Bianca e ottenere il controllo della Camera, riuscirebbero ad approvare leggi e riforme con molta più disinvoltura, senza essere costretti a scendere a compromessi con alcuni parlamentari democratici. Open.online
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