Netanyahu all’Onu: «Qui ho sentito bugie e calunnie. Se ci attaccate, colpiremo». Il monito a Teheran, mentre le delegazioni lasciano l’aula –
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Gli Houthi: «Abbiamo attaccato Israele e lo faremo ancora». Israele punta a un’operazione il «più breve possibile» per il Libano
27 Settembre 2024 - 16:13 di Redazione, open.online
«Il mio paese è in guerra, combatte per la sua sopravvivenza. Ma dopo aver sentito le bugie e le calunnie contro il mio paese da molti oratori su questo podio, ho deciso di venire e mettere le cose in chiaro». Queste le parole del premier israeliano Benjamin Netanyahu all’assemblea generale dell’Onu. Un discorso accolto con qualche applauso ma molte contestazioni, con diverse delegazioni che hanno lasciato la sala richiamate dal presidente dell’Assemblea. «Se ci attaccate, vi colpiremo», ha dichiarato Netanyahu tra gli applausi dei suoi. «Teheran sta cercando di imporre il suo radicalismo ben oltre il Medio Oriente», ha aggiunto. Israele «farà tutto quello che è in suo potere per assicurarsi che l’Iran non ottenga l’arma nucleare». E ancora: «Combatteremo fino alla vittoria totale, Hamas deve andarsene da Gaza».
Gli Houthi: «Abbiamo attaccato Israele e lo faremo ancora»
Gli Houthi dello Yemen hanno rivendicato di aver preso di mira le città israeliane di Tel Aviv e Ashkelon con un missile balistico e un drone. A riportarlo è il “Guardian“. Il portavoce militare degli Houthi ha affermato che le loro operazioni non si fermeranno nei prossimi giorni finché non saranno terminate le offensive israeliane a Gaza e in Libano. «Condurremo altre operazioni militari contro il nemico israeliano in segno di vittoria per il sangue dei nostri fratelli in Palestina e Libano», ha dichiarato Yahya Sarea in un intervento televisivo. Mentre un funzionario della sicurezza israeliana afferma che qualsiasi operazione di terra in Libano sarà «la più breve» possibile. Un percorso confermato anche dal ministro della Difesa di Israele, Yoav Gallant, che sostiene il proseguo dell’offensiva delle Forze di difesa israeliane (Idf) contro il movimento sciita filo-iraniano Hezbollah in Libano. Secondo quanto riportato dal “Times of Israel” il ministro ha incontrato il capo di Stato maggiore delle Idf, Herzi Halevi, il capo della direzione delle operazioni, maggiore generale Oded Basiuk, e il capo della direzione dell’intelligence, maggiore generale Shlomi Binder, per dare luce verde ai piani di attacco. Nel corso del colloquio si è anche parlato dell’ultimo raid alla periferia sud di Beirut, considerata una roccaforte di Hezbollah. Un attacco quest’ultimo che aveva come obiettivo Muhammad Hussein Srour, ritenuto il capo delle forze aeree del gruppo sciita filo-iraniano, nonché responsabile del programma dei droni e dei missili da crociera.
Commenti
"Palude antisemita": così il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha definito l'Onu dal palco dell'Assemblea Generale delle Nazioni unite al Palazzo di Vetro a New York. "Fino a quando Israele, fino a quando lo Stato ebraico non sarà trattato come le altre nazioni, fino a quando questa palude antisemita non sarà prosciugata - ha poi aggiunto Netanyahu - le Nazioni Unite saranno viste da persone di mentalità equa in tutto il mondo come nient'altro che una farsa sprezzante". La sua partecipazione a questo incontro era stata rimandata più volte nei giorni scorsi per via delle sempre più forti tensioni con il Libano che rischiano di sfociare in un'incursione di terra dell'Idf nel sud del Paese. …estratto da liberoquotidiano,it
Israele si prepara a marciare sul Libano. Con quali rischi e quali prospettive? Risponde Giorgio Cuzzelli, generale di brigata dell’Esercito Italiano in congedo, uno di maggiori esperti di strategia militare che nel corso della carriera ha comandato unità ad ogni livello, dal plotone al reggimento, nazionali e multinazionali, in patria ed all’estero. Attualmente insegna all’Università Lumsa “Studi strategici e sicurezza internazionale”…. Aldo Torchiaro 27 Settembre 2024 alle 10:47 ilriformista
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