In ungheria Eurogruppo ed Ecofin dimezzati a Budapest: così Bruxelles boicotta Orbán. Per protestare contro l'incontro con Putin organizzato dal presidente a luglio
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all'appuntamento hanno risposto solo sette ministri. Per l'Italia c'è Giorgetti, che incontra Lagarde dopo i duri commenti del governo sui tagli dei tassi della Bce
13 set 2024 ilfoglio.it lettura2’
1-Oggi e domani si svolge a Budapestla prima riunione informale dopo la pausa estiva dei ministri delle Finanze della zona euro e dell'Unione europea. Come ha spiegato il ministro ungherese Mihály Varga, i dossier al centro del vertice riguardano la crescita dell'economia europea, il rafforzamento della competitività dopo la presentazione del rapporto Draghi, il finanziamento della transizione energetica e gli effetti della crisi demografica sulla sostenibilità dei conti pubblici. All'incontro però non saranno presenti i commissari europei e diversi ministri: la commissione e alcuni governi hanno infatti deciso di boicottare l'Ecofin – all'Eurogruppo il problema del boicottaggio non si pone, dato che l'Ungheria non è nella zona euro – per protestare contro l'atteggiamento della presidenza ungherese dell'Ue, dopo che Viktor Orbán ha usato questo ruolo per incontrare Vladimir Putin a luglio.
I ministri presenti sono otto, incluso il padrone di casa: tra questi c'è Giancarlo Giorgetti insieme ai colleghi di Slovenia, Malta, Lussemburgo, Cipro, Belgio e Croazia. A rappresentare gli altri paesi (in tutto 20 perché si tratta dei paesi europei e non dell'Ue) ci saranno sottosegretari o funzionari. "Ci sono le condizioni per riunioni di successo", ha commentato nonostante la scarsissima partecipazione il ministro ungherese Varga. "Non sono deluso: ogni paese prende le proprie decisioni in merito al livello di rappresentanza ed è libero di decidere quale sia la persona adatta", ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano un commento.
La scelta di mandare o meno i propri ministri è dei governi e da quello guidato da Giorgia Meloni – presidente di turno del G7 – non ci sarebbe aspettato un atto ostile nei confronti di Orbán, amico e interlocutore europeo privilegiato.
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Al vertice è presente anche la presidente della Bce Christine Lagarde, sebbene all'inizio della settimana la sua partecipazione non fosse ancora confermata. L'incontro con i ministri europei avviene il giorno dopo la riunione in cui la banca centrale ha deciso di tagliare di 25 punti base i tassi di interesse. Una riduzione del costo del denaro, la seconda consecutiva, che il governo italiano ha commentato con parole molto dure. A sollevare le polemiche sono stati in particolare il ministro degli Esteri Antonio Tajani e quello delle Imprese, Adolfo Urso, secondo cui da Francoforte servirebbe "più coraggio". "La Bce faccia quello che ritiene opportuno, ma non dobbiamo cedere a capricci rigoristi che danneggiano l'economia di tutti, anche della Germania", ha commentato il titolare della Farnesina. Sulla stessa linea il ministro delle Imprese e del Made in Italy, che ha chiesto alla Bce "un cambio di passo, subito". Il faccia a faccia con Giorgetti avverrà alla luce di queste tensioni, anche se dal titolare del Mef non si sono registrati commenti.