SEGNATEVI QUESTI NOMI: NANCY PELOSI E BARACK OBAMA. SONO LORO I RESPONSABILI DEL CAOS NEL PARTITO DEMOCRATICO –

LA VEGLIARDA EX SPEAKER DELLA CAMERA È STATA LA KILLER DI “SLEEPY JOE”. PIÙ ANZIANA DEL PRESIDENTE (LEI HA 84 ANNI), LO “INVITA” A RITIRARSI DA SETTIMANE.

22.7.2024 dagospia.com lettura2’

E IN UNA CHIAMATA, DI FRONTE A BIDEN CHE LE DICEVA CHE C’ERANO SONDAGGI A SUO FAVORE, L’HA SPERNACCHIATO CHIEDENDOGLI DI PASSARLE IL CONSIGLIERE MIKE DONILON, DANDOGLI SOSTANZIALMENTE DEL RIMBAMBITO – E BARACK? A DISPETTO DELLE APPARENZE, NON È MAI STATO UN FAN DI BIDEN: GIÀ NEL 2016 LO FECE FUORI PER CANDIDARE HILLARY CLINTON

Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per www.corriere.it

[…] È evidente che Biden voleva controllare l’annuncio di quella che deve essere stata una delle decisioni più difficili della sua vita. Una decisione presa nel corso delle ultime 48 ore, dopo aver studiato i dati dei sondaggi ed essersi convinto di essere diventato una complicazione per sconfiggere Trump […].

[…] L’ex presidente Obama, di cui Biden fu il vice, di recente aveva detto agli alleati che Joe «doveva riconsiderare seriamente la sua candidatura», secondo il Washington Post. Qualunque sia stata la sua spinta, Obama ha agito con riservatezza, consapevole del risentimento che Biden nutre per essere stato spinto a non correre nel 2016, quando Hillary Clinton fu sconfitta da Trump, e per evitare di regalare munizioni ai trumpiani che definiscono Barack il «presidente de facto».

Obama ha ricevuto telefonate di parlamentari e finanziatori: ascoltava più che parlare, replicava che era Joe che doveva prendere la decisione e nessuno poteva davvero influenzarlo.

Nancy Pelosi, l’ex speaker della Camera rimasta una forza della natura nella raccolta di fondi, ha invece assunto un ruolo molto pubblico. Come ha detto Jeffrey Goldberg della rivista Atlantic alla tv Pbs, «Quando Pelosi dice che sei morto, sei morto».

Durante il summit Nato del 9-11 luglio, mentre Biden cercava di salvarsi con una conferenza stampa sui temi a lui più cari di sicurezza nazionale e politica estera, Pelosi ha fatto capire in tv che quella decisione non era definitiva e che si stava cercando di convincerlo.

Più anziana di Biden, è lei che ha permesso all’ambizioso piano sulle infrastrutture e il clima del presidente di passare al Congresso, che gli ha fatto da consigliera (nel documentario «Pelosi in the House» girato dalla figlia Alexandra, si vede una telefonata privata in cui suggerisce al presidente: «non spostarti troppo a sinistra»).

Lo ha difeso 10 mesi fa quando i sondaggi dicevano già che l’età era un problema: in un’intervista al Corriere aveva detto che l’età «è esperienza e saggezza».

Ma per Pelosi alla fine conta sconfiggere «quella creatura che si è insinuata alla Casa Bianca». Lei dice che è rimasta deputata solo perché in grado di raccogliere tanti soldi anche per gli altri candidati, e se non fosse in corsa non potrebbe farlo.

Ora il denaro dei finanziatori si era prosciugato, il partito democratico rischia di perdere anche il Congresso, ultimo baluardo nel caso di una presidenza di Trump.

Biden, sulle difensive, ha risposto a Pelosi che c’erano anche sondaggi a suo favore. E lei ha chiesto al consigliere Mike Donilon di spiegargli i dati.

Commenti   

#1 walter 2024-07-22 09:13
Quando Donald Trump finanziava Kamala Harris
22 LUGLIO 2024 - 10:19 di Alba Romano , open.online

Secondo quanto emerso dai registri, anche sua figlia Ivanka ha donato 2mila dollari ad Harris quando era candidata a procuratrice generale della California

In passato, tra i sostenitori di Kamala Harris c’è stato anche Donald Trump, nonostante ora siano avversari. Secondo i registri pubblici disponibili sul sito web del Segretario di Stato della California, riportati da Business Insider, Trump ha fatto due donazioni a Harris mentre era candidata a procuratrice generale della California. I registri mostrano che il candidato repubblicano delle prossime elezioni degli Stati Uniti ha donato un totale di 6mila dollari a Harris. Ovvero 5mila nel 2011 e 1.000 nel 2013, quando era un privato cittadino. Inoltre, anche sua figlia Ivanka Trump ha donato 2mila dollari ad Harris nel 2014. Trump si è candidato per la prima volta alle presidenziali nel 2015. Harris è stata procuratrice generale della California dal 2011 al 2017. Poi è stata eletta al Senato degli Stati Uniti.
La donazione benefica
Negli anni scorsi, il Washington Examiner ha riportato che Trump, in una deposizione giurata, ha affermato di aver donato 5mila dollari su richiesta di Eric Schneiderman, che all’epoca era il procuratore generale dello Stato di New York. Un portavoce di Harris ha dichiarato al Sacramento Bee che nel 2015 i soldi ricevuti da Trump sono stati donati a un gruppo no-profit che aiuta i centroamericani…..

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