CHI ERA DAVVERO EBRAHIM RAISI? IL PRESIDENTE IRANIANO, MORTO OGGI DOPO CHE IL SUO ELICOTTERO SI È SCHIANTATO IN AZERBAIGIAN
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ERA UN FEDELISSIMO DELL’AYATOLLAH KHAMENEI. ELETTO NEL 2021 CON IL 61,9% DEI VOTI “commissione morte! Pena capitale anche ieri impiccati 7
19.5. 2024 dagospia.com e ilgiornale.it lettura4'
(FACILE, SENZA OPPOSIZIONE), IL SUO PASSATO È LEGATO ALLA “COMMISSIONE DELLA MORTE”, UN TRIBUNALE SPECIALE CHE NEL 1988 CONDANNÒ AL PATIBOLO MIGLIAIA DI PRIGIONIERI POLITICI IRANIANI…
Iran: Raisi, il discepolo di Khamenei con ombre nel passato/Adnkronos
(Adnkronos) - Nato nel 1960 a Mashad, la seconda città più importante dell'Iran, Ebrahim Raisi - a bordo dell'elicottero da ore oggetto di ricerche delle squadre di soccorso nella provincia dell'Azerbaigian orientale - venne eletto presidente al primo turno delle elezioni del 18 giugno 2021 con quasi 18 milioni di voti (il 61,9% delle preferenze). E' stato studente di teologia e giurisprudenza islamica della Guida Suprema, Ali Khamenei. Appena ventenne - sulla scia degli eventi della rivoluzione - venne nominato procuratore generale di Karaj, uno dei sobborghi di Teheran.
Procuratore capo della capitale dal 1989 al 1994, vice capo della magistratura dal 2004, poi procuratore generale, nel 2016 Raisi venne messo da Khamenei a capo della 'Astan Quds Razavi', una delle più grandi fondazioni religiose del Paese che sovrintende al santuario dell'Imam Reza di Mashad. Tre anni dopo divenne capo della magistratura. Fa parte dell'Assemblea degli Esperti, l'organo che elegge la Guida Suprema.
Sposato con Jamileh Alamolhoda, docente all'Università Shahid Beheshti di Teheran, e padre di due figlie, può vantare anche un legame di parentela (è il genero) con la guida della preghiera del venerdì a Mashad, l'influente ayatollah Ahmad Alamolhoda. Sanzionato dall'Amministrazione Trump per i suoi presunti abusi nel campo dei diritti umani, per l'opposizione all'estero è legato indissolubilmente alla cosidetta 'commissione della morte', un tribunale speciale voluto dall'ayatollah Khomeini in persona che nel 1988 condannò al patibolo - secondo il Center for Human Rights in Iran - migliaia di prigionieri politici iraniani.
Intervistato sulle purghe, Raisi negò qualsiasi coinvolgimento e alla sua prima conferenza stampa dopo le elezioni sostenne di aver "sempre" difeso i "diritti umani". Assai più intransigente si mostrò verso gli attivisti dell'Onda Verde che nel 2009 protestavano contro la rielezione di Mahmoud Ahmadinejad. "A coloro che parlano di 'compassione islamica e perdono', noi rispondiamo: continueremo ad affrontare i rivoltosi fino alla fine e - diceva - sradicheremo questa sedizione".
Il 19 giugno, giorno della conferma della sua vittoria alle presidenziali, promise di fare del suo "meglio per migliorare i problemi della popolazione" e due giorni dopo rispose con un secco "no" a un giornalista che gli chiedeva se fosse disposto a incontrare il presidente americano Joe Biden.
-Orrore Iran: 7 impiccati, due sono donne
19 Maggio 2024 - 06:00
La denuncia dell'Ong Human Rights. La repubblica islamica intensifica la pena capitale
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Un nuovo orrore in Iran. Dove almeno sette persone, tra cui due donne, sono state giustiziate mentre un membro della minoranza ebraica è a rischio imminente di impiccagione sullo sfondo di una escalation di esecuzioni capitali nel Paese. Lo ha denunciato la Ong Iran Human Rights (Ihr).
Parvin Mousavi, 53 anni, madre di due figli adulti, è stata impiccata nella prigione di Urmia, nel nord-ovest dell'Iran, insieme a cinque uomini condannati per vari casi legati alla droga, ha dichiarato in un comunicato l'organizzazione norvegese. A Nishapur, nell'Iran orientale, una donna di 27 anni di nome Fatemeh Abdullahi è stata impiccata con l'accusa di aver ucciso suo marito, che era anche suo cugino. Ihr afferma di aver registrato almeno 223 esecuzioni quest'anno, di cui almeno 50 finora solo nel mese di maggio. Una nuova ondata è iniziata dopo la fine delle festività del Capodanno persiano e del Ramadan ad aprile, con 115 persone tra cui sei donne giustiziate da allora. L'Iran registra più esecuzioni di donne rispetto a qualsiasi altro Paese. Gli attivisti affermano che molti di questi detenuti sono vittime di matrimoni forzati o abusivi.
L'anno scorso l'Iran ha effettuato più impiccagioni che in qualsiasi altro anno dal 2015, secondo le Ong, che accusano la repubblica islamica di usare la pena capitale come mezzo per instillare paura sulla scia delle proteste scoppiate nell'autunno 2022. «Il silenzio della comunità internazionale è inaccettabile», ha detto il direttore dell'Ihr Mahmood Amiry-Moghaddam.
«Le persone giustiziate appartengono ai gruppi poveri ed emarginati della società iraniana e non hanno avuto processi equi con il giusto processo».