Hamas CHE FINE HA FATTO LA DELEGAZIONE DELL'ORGANIZZAZIONE TERRORISTICA CHE DOVEVA ANDARE AL CAIRO PER NEGOZIARE UNA TREGUA?

I LEADER STANNO SCAZZANDO SUI TERMINI DELL'ACCORDO - ISMAIL HANIYEH, TRA GLI AGI OFFERTI DAGLI EMIRI A DOHA, MENTRE YAHYA SINWAR…

4.2.2024 dagospia.com lerttura2'

PREME PERCHÉ GLI ISRAELIANI CONCEDANO IL CESSATE IL FUOCO PERMANENTE PRIMA DI QUALUNQUE NEGOZIATO. MENTRE YAHYA SINWAR, BRACCATO DALLE FORZE SPECIALI NEI TUNNEL, È PRONTO AD ACCETTARE LE SEI SETTIMANE DI PAUSA…

D.f. per il “Corriere della Sera”

A mancare è il primo passo avanti più importante, quello per scendere dalla scaletta dell’aereo. La delegazione di Hamas, attesa nel fine settimana, al Cairo non è ancora arrivata e prima dell’incontro con Abbas Kamel, il capo dei servizi segreti egiziani, potrebbe passare ancora qualche giorno, come spiega una fonte dell’organizzazione al quotidiano The New Arab , pubblicato in Qatar. Sarebbero necessarie «altre consultazioni» con i capi a Gaza, che hanno ricevuto il documento — un paio di pagine — in cui sono definite le linee principali di un’intesa per la pausa nei combattimenti e per lo scambio di prigionieri.

Più che «consultazioni» — rivela il quotidiano americano Wall Street Journal — tra i boss nella Striscia, sotto le bombe pur protetti dai bunker sotterranei, e quelli all’estero si sarebbe creata una vera divisione: Ismail Haniyeh, ospite degli agi offerti dagli emiri a Doha, preme perché gli israeliani concedano il cessate il fuoco permanente prima di qualunque negoziato, mentre Yahya Sinwar — braccato dalle forze speciali nei tunnel — sarebbe pronto ad accettare le sei settimane di pausa.

[…] le proteste contro i fondamentalisti si moltiplicano, la popolazione è allo stremo, affamata, ammassata sotto tende di fortuna investite in questi giorni dalle tempeste e dal freddo. Le truppe israeliane continuano a premere su Khan Younis e Yoav Gallant, il ministro della Difesa, ha dichiarato che le operazioni si allargheranno a Rafah, verso il confine con l’Egitto, dov’è fuggito l’85 per cento dei 2,2 milioni di abitanti della Striscia, i palestinesi uccisi sono oltre 27 mila.

Gli ostaggi ancora in vita tenuti a Gaza sarebbero un centinaio sui 136 rimasti dopo lo scambio con i detenuti palestinesi e la tregua di una settimana alla fine di novembre dello scorso anno. […] I negoziatori americani sperano che l’interruzione nelle battaglie possa portare a una tregua definitiva. Benjamin Netanyahu, il premier israeliano, ribadisce che «il conflitto andrà avanti fino alla vittoria totale».

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