Putin: «L’espulsione dei russi dalla Lettonia mina la nostra sicurezza». La Nato: «L’esito della guerra cambierà il destino del mondo»

L’attuale vice capo del Consiglio di Sicurezza nazionale russo Medvedev insiste: «L’Ucraina è russa, con Kiev verranno altre guerre»

17.1. 2024 - 11:47 di Redazione, open.online lettura2’

«Gli eventi attuali nei Paesi baltici, inclusa l’espulsione di russi dalla Lettonia, incidono sulla sicurezza del nostro Paese», dichiara il presidente russo Vladimir Putin in un incontro con i rappresentanti dei comuni russi. Secondo le autorità lettoni 985 russi che non avrebbero i requisiti per ottenere il permesso di soggiorno nel paese. Già lo scorso anno l’Ufficio per la cittadinanza e gli affari migratori della Lettonia aveva richiesto per oltre 3mila russi presenti nel paese un test linguistico volto a verificare la padronanza della lingua nazionale. Un test non superato da molti e in diversi casi addirittura ignorato.

Medvedev: «L’Ucraina è russa, con Kiev verranno altre guerre»

«I territori ucraini fanno parte della Russia e l’esistenza stessa dell’Ucraina come Stato indipendente provocherà nuovi conflitti, forse tra dieci o quindici anni, anche se quello attuale arriverà a una conclusione». Ad affermarlo è l’ex presidente russo Dmitry Medvedev, attuale vice capo del Consiglio di Sicurezza nazionale. «La presenza di uno Stato indipendente sui territori storici russi sarà una ragione costante per la ripresa delle ostilità», scrive sul suo canale Telegram.

La Nato: «L’esito della guerra determinerà il destino del mondo»

«Oggi è il 693esimo giorno di quella che la Russia pensava sarebbe stata una guerra di tre giorni. L’Ucraina avrà il nostro sostegno per tutti i giorni che verranno, perché l’esito di questa guerra determinerà il destino del mondo». Lo dichiara il presidente del Comitato militare della Nato, l’ammiraglio Bob Bauer, durante una riunione dei vertici dell’Alleanza a Bruxelles. Bauer ha chiesto un «approccio dell’intera società», oltre alla mera pianificazione militare. «Abbiamo bisogno che gli attori pubblici e privati cambino la loro mentalità da un’epoca in cui tutto era pianificabile, prevedibile, controllabile e focalizzato sull’efficienza a un’epoca in cui tutto può accadere in qualsiasi momento. Un’epoca in cui dobbiamo aspettarci l’inaspettato», ha dichiarato. «Per essere pienamente efficaci, anche in futuro, abbiamo bisogno di una trasformazione bellica della Nato», ha precisato. «Questa guerra – ha aggiunto – non ha mai riguardato una reale minaccia alla sicurezza della Russia proveniente dall’Ucraina o dalla Nato. Questa guerra riguarda la Russia che teme qualcosa di molto più potente di qualsiasi arma fisica sulla terra: la democrazia. Se la gente in Ucraina può avere diritti democratici, allora anche la gente in Russia presto li desidererà». Questi due giorni a Bruxelles serviranno per gli alti ufficiali della Nato nella pianificazione delle grandi esercitazioni militari in Europa.

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