1-L'EDITORIALE DEL DIRETTORE L'Onu ha un modo per porre fine alla guerra: convincere Hamas ad arrendrsi

2-- DISTOPIE L'Onu invita l'Iran a tenere una lezione sui diritti umani. Un mondo capovolto

14.12.2023 Claudio Cerasa, Giulio Meotti ilfoglio.it lettura

1-L'EDITORIALE DEL DIRETTORE L'Onu ha un modo per porre fine alla guerra: convincere Hamas ad arrendersi

CLAUDIO CERASA 14 DIC 2023 lettura 2’

Altro che cessate il fuoco. Se si vuole davvero arrivare alla pace c'è bisogno di sconfiggere il terrorismo. Per ricordarlo il numero è questo: +970-599-373765. Fate girare, grazie

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Numeri alla mano, come dare torto a Joe Biden? L’Assemblea generale delle Nazioni Unite, due giorni fa, ha votato una nuova mozione per il cessate il fuoco, tra Israele e Hamas, e nel farlo ha registrato numeri che in effetti parlano da soli. Sono stati 153 i paesi che hanno chiesto un cessate il fuoco, sono stati dieci i paesi che si sono opposti alla risoluzione, sono stati 23 i paesi che si sono astenuti (tra cui l’Italia) e sono stati dunque decisamente di più i paesi che hanno usato la risoluzione sul cessate il fuoco per mandare un messaggio a Israele (lo scorso 28 ottobre una mozione simile ricevette 120 voti favorevoli e 14 contrari). Numeri alla mano, dunque, come dare torto a Joe Biden, quando dice, come due giorni fa, che Israele “rischia di perdere sostegno globale sulla guerra a Hamas?”. Oltre ai numeri delle Nazioni Unite, oltre alla forma, vi è però anche la sostanza. E chi ha scelto di applaudire Biden per il suo primo vero ammonimento al governo di Israele dovrebbe fare un piccolo sforzo per capire qual è ancora oggi la posizione che ha l’Amministrazione americana quando parla del conflitto in medio oriente e quando parla della pericolosità dell’approccio onusiano applicato a Israele….

2-- DISTOPIE L'Onu invita l'Iran a tenere una lezione sui diritti umani. Un mondo capovolto

GIULIO MEOTTI 14 DIC 2023

    

Mentre il regime vietava ai genitori di Mahsa Amini di andare a Bruxelles a ritirare il Premio Sakharov, il ministro degli Esteri iraniano presentava a Ginevra le sue raccomandazioni per il rispetto dei diritti umani. Peccato che solo dall'inizio dell'anno siano state giustiziate più di 600 persone dalla Repubblica islamica

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Mentre l’Iran vietava ai genitori di Mahsa Amini di andare a Bruxelles a ritirare il Premio Sakharov, il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir Abdollahian, era accolto alla messa laica e solenne in occasione del 75esimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, a Ginevra. Al Palazzo delle Nazioni, storica sede della Società delle Nazioni fino al 1946, Abdollahian ha avuto modo di presentare le sue “raccomandazioni per affrontare la triplice crisi planetaria attraverso il prisma dei diritti umani e misure volte a garantire il rispetto di questi diritti”. Quella Repubblica islamica che ha giustiziato più di 600 persone dall’inizio dell’anno. “L’unico posto per un funzionario iraniano in un simile incontro dovrebbe essere sul banco degli imputati”, ha detto Mahmoud Amiry-Moghaddam, direttore della Iran Human Rights, con sede a Oslo.

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