1-Droni reaper in volo da Sigonella: cosa c'è dietro la mossa Usa a Gaza

2-Hamas impedisce ai civili di scappare". E a Gaza si infiamma la battaglia dei tunnel

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1-Droni reaper in volo da Sigonella: cosa c'è dietro la mossa Usa a Gaza

5 Novembre 2023 - 09:30 Federico Giuliani ilgiornale.it

L'Usaf, ovvero l'aeronautica statunitense, ha fatto decollare dalla base militare di Sigonella droni MQ-Reaper e Boeing C-17 Globemaster III per aiutare Israele nella guerra contro Hamas

Droni, aerei cargo e aiuti di altro genere sono stati inviati dagli Stati Uniti a Israele utilizzando la base di Sigonella come punto operativo. Il sito, in Sicilia, si è trasformato in un hub logistico strategico per supportare il governo di Benjamin Netanhyau nella lotta contro Hamas, iniziata lo scorso 7 ottobre in seguito all'attacco del gruppo filo palestinese contro il territorio israeliano. Da quel momento in poi, il Mediterraneo è improvvisamente diventato un luogo sensibile, dal quale monitorare la situazione e prendere adeguate contromisure nel caso in cui le tensioni israelo-palestinesi dovessero estendersi in tutto il Medio Oriente.

La base di Sigonlla in prima linea

L'Italia, con la base Usa di Sigonella, è quindi indirettamente in prima linea nel sostegno a Israele. L'Usaf, ovvero l'aeronautica statunitense, ha fatto decollare almeno due velivoli strategici verso la Striscia di Gaza. Stiamo parlando dei droni di sorveglianza disarmati Reaper e degli aerei militari Globemaster, nello specifico di uav MQ-Reaper e Boeing C-17 Globemaster III.

In generale, l'attività del sito – già sostenuta a causa della guerra in Ucraina - è raddoppiata dopo che le Forze di difesa israelian (Idf) sono state attaccate, costringendo Tel Aviv a reagire con un'offensiva contro Hamas.

Ricordiamo che da Sigonella erano partiti una trentina di caccia e addestratori M-346 venduti da Leonardo all'aeronautica israeliana, con quest'ultima che li sta impiegando per formare i piloti di F-35 ed F-15. Adesso, come mostrano i siti specializzati nel tracciare gli spostamenti degli aerei italmilradar.it e Flightradar24, è la volta di droni incaricati di setacciare la Striscia di Gaza e il Mediterraneo, oltre che enormi cargo pieni di aiuti militari per Israele.

I movimenti di droni e aerei cargo

Per quanto riguarda i Reaper, gli Usa hanno confermato per la prima volta di aver fatto volare questi droni. "Gli Stati Uniti stanno effettuando voli di droni disarmati su Gaza, oltre a fornire consulenza e assistenza per sostenere il nostro partner israeliano mentre lavora per il recupero degli ostaggi", ha riferito il portavoce del Pentagono, il generale di brigata Pat Ryder. "Questi voli sono iniziati dopo l'attacco del 7 ottobre di Hamas contro Israele", ha aggiunto.

La conferma è arrivata dopo che i Reaper MQ-9, solitamente utilizzati dalle forze speciali statunitensi, sono stati avvistati dai giornalisti mentre volteggiavano sopra Gaza sul citato Flightradar24. Il tracciato degli uav mostra come i velivoli – incaricati di aiutare Israele ad individuare i nascondigli degli ostaggi trattenuti da Hamas – provengano da est e non dalle basi mediorentali degli Stati Uniti. Dovrebbero dunque partire da Sigonella per poi, a limite, fare tappa a Creta o sulle portaerei schierate nel Mediterraneo…

2-Hamas impedisce ai civili di scappare". E a Gaza si infiamma la battaglia dei tunnel | La diretta

5 Novembre 2023 - 09:24 ilgiornale Alberto Bellotto

Altra notte di raid nella Striscia. Le Idf accusano i terroristi palestinesi: "Impediscono ai civili di scappare verso Sud". Scontri e polemiche per i bombardamenti su scuole e campi profughi

Proseguono i raid di Israele su Gaza, con Hamas che denuncia il bombardamento di 3 scuole, mentre l'esercito israeliano accusa Hamas di sparare sulla strada aperta per far passare gli sfollati.

Su X l'esercito israeliano ha spiegato che "mentre impedisce ai civili di mettersi in salvo nel sud di Gaza, Hamas si nasconde nella sua intricata rete di tunnel del terrore". Le Idf hanno anche aggiunto che le sue truppe "hanno scoperto molteplici punti di accesso ai tunnel durante l'attività operativa nel nord di Gaza".

Colpiti oltre 2.500 obiettivi

Dall'inizio delle operazioni su Gaza, tra raid aerei e offensiva via terra, sarebbero stati oltre 2.500 gli obiettivi centrati nella Striscia. La conferma arriva da un portavoce dell'esercito. Le Idf hanno inoltre spiegato che i soldati stanno continuando "ad eliminare terroristi in combattimenti ravvicinati e attacchi aerei sulle infrastrutture di Hamas, depositi di armi, posti di osservazione e centri di comando e di controllo nella Striscia"

Scontri in Cisgiordania

Si infiamma anche il fronte della Cisgiordania. Violenti scontri tra palestinesi ed esercito israeliano sono esolosi nella notte in varie zone della West Bank, tra cui Jenin, Nablus, Tulkarem e ad Abu Dis. Lo riporta l'agenzia palestinese Wafa secondo cui, in base alle prime informazioni, ci sono stati 2 morti e almeno sei feriti.

Aperta finestra di 4 ore per la fuga a sud

In mattinata un portavoce dell'esercito israeliano ha annunciato la creazione di una "finestra temporale" tra le 10 e le 14 di oggi per consentire ai civili di fuggire verso Sud lungo la strada Salah al Din che porta verso la parte meridionale della Striscia. "Se avete a cuore voi stessi e i vostri cari, andate a sud secondo le nostre istruzioni", era scritto nel post, in arabo. Le Nazioni Unite stimano che nella Striscia di Gaza vi siano 1,4 milioni di sfollati interni. In totale, più di 2,2 milioni di persone vivono nella Striscia di Gaza.

Bufera per il raid sul campo profughi di Maghazi

Dopo le polmiche per i raid sulle ambulanze ora è di nuovo bufera per il bombardamento che ha colpito il profughi di Maghazi nel centro di Gaza. Secondo il sito Ynet almeno 51 persone sono state uccise e decine sono rimaste ferite in un attacco aereo dell'esercito israeliano. L'attacco è avvenuto nella notte tra sabato e domenica. "Più di 30 martiri sono arrivati all'ospedale di Al-Aqsa a Deir Al-Balah nel massacro commesso dall'occupazione nel campo di Al-Maghazi, nel centro della Striscia di Gaza", ha detto in un comunicato il portavoce del ministero della Sanità di Hamas, Ashraf Al-Qudra.

Spiragli sulla tregua

Gli Usa continuano a tessere la loro tela diplomatica per frenare l'escalation. Il segretario di Stato Usa Antony Blinken si sta recando a Ramallah in Cisgiordania per incontrare il presidente palestinese Abu Mazen. Lo riporta Haaretz. Si tratta del primo viaggio del capo della diplomazia Usa in Cisgiordania dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas. Ieri sera il presidente Usa Joe Biden aveva lasciato intendere che ci sarebbero dei progressi nel raggiungimento di una pausa umanitaria. A un reporter che gli ha fatto la domanda in merito, il presidente ha risposto 'Sì'.

"Atomica su Gaza una possibilità". "Parole fuori dalla realtà": bufera nel governo israeliano

Bufera nel governo israeliano per le parole di Amichai Eliyahu, ministro per il Patrimonio edilizio. Secondo Eliyahu l'utilizzo della bomba atomica su Gaza è, a suo giudizio, "una delle possibilità" in campo. In un'intervista a radio Kol Barma il ministro ha attaccato violentemente la Striscia: "Non daremmo aiuti umanitari ai nazisti. A Gaza non esistono persone non coinvolte", ha osservato. A strettissimi giro sono arrivati gli altolà di vari membri dell'esecutivo, Benjamin Netanyahu in testa. Il primo ministro israeliano ha bollato le dichiarazioni di Eliyahu come "parole fuori dalla realtà". "Israele e il suo esercito operano secondo i più alti standard del diritto internazionale per prevenire danni ai civili non coinvolti, e continueremo a farlo fino alla vittoria". si legge sul quotidiano israeliano Yedioth Ahronot. Quasi subito Eliyahu ha fatto parziale marcia indietro dicendo che si trattava di una "metafora": "È chiaro", ha detto suX, "a chiunque abbia un cervello che le parole sull'atomica erano metaforiche".

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