1- Medici senza frontiere accusa sempre Israele e tace sugli ostaggi

2-LETTERE Su Bucha si dubita, ma su Gaza è bastato il comunicato di Hamas

22.10.2023 Reibman, Cerasa ilfoglio.it lettura4’

1-Medici senza frontiere accusa sempre Israele e tace sugli ostaggi

Una finta imparzialità che rischia di diffondere odio verso gli ebrei e lo stato ebraico

YASHA REIBMAN 20 OTT 2023 ilfoglio.it

L'organizzazione umanitaria sta facendo da grancassa ad Hamas: dal missile sull'ospedale di Gaza al silenzio sull'attentato terroristico del 7 ottobre. Una finta imparzialità che rischia di diffondere odio verso gli ebrei e lo stato ebraico

Medici senza frontiere – l’organizzazione umanitaria non governativa le cui parole d’ordine sono imparzialità, indipendenza e neutralità – oltre a curare i palestinesi a Gaza sta diventando la grancassa del movimento terrorista Hamas. Quando i fondamentalisti hanno sganciato la fakenews dell’ospedale bombardato dagli israeliani, i social italiani di Medici senza frontiere (Msf) hanno sparato la notizia senza aspettare alcuna verifica, senza esercitare il minimo dubbio. Eccoli su Instagram: “Un bombardamento israeliano sull’ospedale Ahli Arab di Gaza City, in cui c’erano feriti e sfollati, ha provocato la morte di centinaia di persone. Questo è un massacro. Siamo inorriditi”. E il popolo ha risposto con cuoricini e messaggi: “maledetti”, “atrocità”, “atti criminali”, “nazisionisti”, “genocidio”.

A che punto è l’integrazione degli islamici in Europa? Quali sono – se ci sono – le colpe dell’occidente nella radicalizzazione di alcuni? Un concetto che non trova similitidine verso stranieri nei loro Paeso

«È la deculturazione (il processo che porta alla perdita degli elementi culturali tipici di un popolo o di un gruppo ndr) che può portare alla radicalizzazione. Ne sono prova le nuove generazioni, i cui nonni sono arrivati in Europa negli anni Sessanta. Loro vogliono essere accettati come musulmani, ma non come arabi. Eppure continuano a comportarsi come arabi: stranieri con una specifica cultura, musica, look. Questo è un tema per tutta l’Europa ma in particolare per Francia, che non si è battuta solo contro l’Islam ma contro la religione in generale: il velo, come il crocifisso. E proprio questa politica di perdita di identità specifiche legate alla religione ha finito con il rivoltarsi contro».

LETTERE Su Bucha si dubita, ma su Gaza è bastato il comunicato di Hamas

19 OTT 2023 Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - Certi giornalisti e certi esponenti della sinistra “globale” hanno condannato con la velocità della luce Israele per la strage all’ospedale di Gaza. Più che l’etica del dubbio, hanno un’etica dubbiosa.

Michele Magno

“Non è una guerra tra versioni differenti, ma una questione di verità e menzogne. Israele ha le prove che si è trattato di un razzo lanciato dal Jihad islamico. Ci aspettiamo che i media italiani si attengano ai fatti”. Così ieri l’ambasciatore di Israele in Italia. Gli si può dar torto?

Al direttore - Sul massacro dei russi a Bucha ancora si invocano verifiche di autorità esterne e indipendenti. Sull’ospedale di Gaza è bastato un comunicato di Hamas.

Lucia Attini

“Lo scopo di fare buon giornalismo è fermarsi per chiarire i fatti ed esitare prima di fidarsi della parola di un gruppo terroristico – in questo caso, il ministero della Salute di Gaza gestito da Hamas – o di un governo. Eppure, per qualche ragione, quando si tratta di Hamas, tutte le vecchie regole vengono buttate fuori dalla finestra. E qualunque siano i fatti, l’allarme delle ultime notizie – Israele prende di mira un ospedale, centinaia di morti – sta già echeggiando in tutto il mondo”. (Bari Weiss e Oliver Wiseman, 18 ottobre 2023).

Al direttore - Tutti scatenati contro Fabrizio Corona, pagato dalla Rai 30 mila euro per le sue ospitate, dopo il flop di “Avanti popolo” dove era chiamato a parlare dello “scandalo” del calcioscommesse. E’ vero, la trasmissione di Nunzia De Girolamo è andata male, peggio di tutti i concorrenti, con appena il 4,3 per cento di share. Ma c’è da considerare che è andata meglio della settimana scorsa, quando ospite della De Girolamo era suo marito Francesco Boccia: la puntata con il senatore del Pd aveva fatto appena il 3,6 per cento. E per giunta martedì scorso Corona, a differenza di Boccia, aveva la concorrenza della Nazionale che nel match contro l’Inghilterra ha fatto il 38 per cento. Se poi si va a guardare la curva degli ascolti, nella prima ora la De Girolamo era sotto il 2 per cento di share: è con l’ingresso di Corona che sale fino a sfiorare il 10 per cento. Insomma, il personaggio sarà trash ma ha assolto alla funzione di far alzare gli ascolti in un programma con una conduttrice impacciata: un po’ come faceva l’altro Corona, Mauro, con la Berlinguer. Uno schema collaudato, che a Rai3 conoscono bene. Questo solo per dire che, guardando gli ascolti di “Avanti popolo”, i soldi che la Rai ha speso per Corona sono spesi meglio di quelli spesi per la De Girolamo.

Andrea Fateri

Non è Cartabianca!

Al direttore - Se fosse la scena di un film di fantasia, Hamas sarebbe il dirimpettaio che, seduto nel balconcino di casa sua e tenendo il figlioletto sulle ginocchia, spara con un mitra contro di te e la tua famiglia, costringendoti a rispondere con il rischio di uccidere il suo bambino. Non conosciamo con certezza assoluta, in guerra spesso è impossibile, da quale parte venisse il razzo che ha fatto strage di civili e di bambini nell’ospedale rifugio di Gaza. Ma conosciamo le parole di Golda Meir, che dopo un intervento anni fa a Gaza, ha detto: “Noi vi potremmo un giorno perdonare per aver ucciso i nostri figli. Ma non vi perdoneremo mai per averci costretto a uccidere i vostri”. Parole del genere non sarebbero nemmeno concepibili nella testa di un uomo di Hamas. Ma spiegano tutto, quale differenza, un abisso morale, vi sia tra le due parti.

Guido Salvini, magistrato

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