ASSANGE: ''NON È STATA LA RUSSIA A DARCI LE EMAIL DEL PARTITO DEMOCRATICO''.

IL CAPO DI WIKILEAKS CHIEDE: CHI È IL CATTIVO, CHI IMBROGLIA O CHI RIVELA L'IMBROGLIO?

Dagospia, Maria Giovanna Maglie per Dagospia 3.1.2017

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- L'ATTENZIONE È CONCENTRATA SU QUEL BUONTEMPONE DI OBAMA, CHE METTE OGNI GIORNO I BASTONI TRA LE RUOTE DI TRUMP, SANZIONA LA RUSSIA, GRAZIA I CRIMINALI E

Una bella intervista di Julian Assange a Fox News nella quale ricorda che i suoi hackers hanno solo rivelato gli imbrogli gli affarucci e gli insulti via mail dei democratici, e che è inutile che Obama si ostini ad accusare i russi per tentare di delegittimare Donald Trump, oggi ci sta proprio bene.

Oggi si insedia il nuovo Congresso, i repubblicani hanno la maggioranza tanto alla Camera quanto al Senato, e di qui al 20 gennaio, giorno del passaggio reale dei poteri a Donald Trump, comincerà a lavorare seriamente soprattutto sul modo per annullare o almeno modificare la famigerata Obama care, la riforma dell'assistenza sanitaria che buona parte degli americani detesta, quindi tanto bene non deve essere stata pensata.

 Ma l'attenzione di tutti e’ concentrata su quel buontempone di Barack Obama, che prima di andarsene una ne fa e cento ne pensa, che proprio non ne vuole sapere di mollare il potere, e si agita come non ha fatto mai in 8 anni: libera prigionieri da Guantanamo, distribuisce grazie presidenziali ad altrettanti criminali come cinque presidenti messi insieme, blocca lo sviluppo di un pezzo grosso di territorio americano, tenta di impedire negli oceani lo sfruttamento energetico, convoca per domani il vertice Democratico per discutere contromisure al nuovo presidente e al nuovo Congresso, e si è persino preso per il dopo presidenza una casa a Washington, scelta che gli ex non fanno mai.

Le ritorsioni contro la Russia tengono banco perché una roba così non si vedeva dalla Guerra Fredda, e Donald Trump ha implicitamente lasciato capire che porrà rimedio con un accordo serio con la Russia alla situazione attuale di conflitto; con il sarcasmo che non ha abbandonato dopo la vittoria ha dichiarato che è meglio parlare a voce invece di mandare email che tutti possono intercettare.

Questo non vuol dire, come oggi scrive qualche sprovveduto o rancoroso giornale italiano, che Trump vuole tornare al piccione viaggiatore, visto l'uso straordinariamente avanzato che durante l'intera campagna elettorale e anche ora ha fatto di tweet, facebook, Instagram, e tutti i social possibili e immaginabili.

È piuttosto un'allusione all'uso disinvolto di comunicazioni riservate che i democratici hanno dimostrato di fare attraverso uno strumento imperfetto e certamente non sicuro dal punto di vista della segretezza come le email.

Se sei il capo della campagna di Hillary Clinton e vuoi far sapere a un collaboratore che la signora è divorata dall'ambizione, che il marito continua a fare il maiale in giro con le varie signore, che la figlia è una psicolabile, forse non conviene utilizzare un normale server di mail e poi prendersela con gli hacker brutti sporchi e cattivi.

 Che è esattamente quello che dice dall'ambasciata dell'Ecuador a Londra dove vive prigioniero e rifugiato Julian Assange, fondatore di Wikileaks. In una intervista che va in onda questa sera a Fox News, rilasciata al conduttore star Sean Hannity, di cui diamo un’anticipazione, Assange afferma che c'è una ragione ovvia se l'amministrazione Obama uscente si è concentrata sul presunto ruolo svolto dalla Russia nell’ intercettare materiale dei democratici.

 “Cercano di delegittimare l'amministrazione Trump ancora prima che entri alla Casa Bianca. Cercano di dire che il presidente eletto Trump non è un presidente legittimo”. Prosegue: “Le nostre pubblicazioni sono molto seguite dal popolo americano perché sono vere, tutte vere, infatti non è questa l’accusa che Obama lancia, non dice che sono bugie. Ma è proprio questo che dovrebbe dire. Quanto ai russi, lo confermo non sono loro la fonte dei documenti la nostra fonte non è uno Stato”.

Alla domanda se ritiene che Wikileaks abbia influenzato le elezioni del 2016 Assange risponde “impossibile dirlo ma se anche fosse, si tratta dele dichiarazioni vere di Hillary Clinton, del suo manager John Podestà, del capo del Comitato Elettorale Democratico, Debbie Wasserman Schultz”’’

 “Insomma le loro dichiarazioni su quel che hanno fatto avrebbero cambiato le elezioni. Dove sta il crimine? Abbiamo contribuito alla verità e a renderla nota al popolo americano”’ Quando Julian Assange cita il Comitato Elettorale Democratico, per esempio, cita un crimine, perché la presidente del comitato elettorale nelle mail rese note da Wikileaks viene fuori come una che brigava, imbrogliava, faceva qualunque cosa contro l'etica del suo ruolo per favorire Hillary Clinton sull'altro candidato, Bernie Sanders. Infatti alla convention di Philadelphia la Schultz e’ arrivata dimissionaria, insomma lo scandalo l'ha travolta.

Agli scandalizzati del mondo intero sul ruolo degli hackers, Assange e non solo Assange domanda chi sia il cattivo in questa vicenda, se sia chi imbroglia o chi rende noto l'imbroglio.

Donald Trump ha comunicato che sulla vicenda Russia intende incontrare i rappresentanti dei Servizi per avere informazioni più dettagliate.

Come la pensa e’ chiaro, visto che in un primo tweet ha elogiato Putin come very Smart, molto brillante, per aver deciso di non applicare alcuna risposta di ritorsione alle decisioni di espulsione di 35 diplomatici e di chiusura di due sedi, presa da Barack Obama. Il suo capo ufficio stampa appena nominato Sean Spicer, ha detto alla ABC che Trump pretenderà delle prove ma che fin da ora ci si domanda quale rapporto ci sia tra l'eventuale colpa e la dimensione della risposta.

 In un'altra dichiarazione Trump ha detto ancora più chiaramente che non si fida della decisione presa da Barack Obama. “Penso che sia scorretto se non sappiamo, potrebbe essere qualcun altro’ Anche io so cose che altre persone non sanno, non possiamo essere certi” e ha aggiunto che oggi o domani darà delle informazioni in proposito. In qualche modo si sta preparando ad annullare la sanzione ma non è una cosa facile e per primi deve neutralizzare alcuni personaggi del Partito Repubblicano che sono in mezzo a questo pasticcio, come il senatore McCain.

 Spicer ha anche ricordato che quando la Cina nel 2015, proprio in piena campagna elettorale, rubo tutti i dati dei funzionari di governo americani, nessun azione pubblica fu presa, niente, nonostante nelle mani di milioni di persone si trovino ora informazioni private, alcune delle quali su persone coperte dalla protezione di sicurezza.

Giovedì McCain ha previsto una audizione al Senato sull'argomento, e c'è un pezzo di congresso che addirittura vuole inasprire le sanzioni; insomma, se Obama voleva creare un problema nazionale e internazionale a Donald Trump appena insediato, c'è riuscito. Quel che non può prevedere è come il presidente eletto risponderà, potrebbe riservare delle grandi sorprese. Com'era la storia della smooth transition, la transizione e il passaggio di potere dolci, rispettosi, promessi da Obama all'indomani dell'8 novembre?

Categoria Estero

Danger. Insomma anche negli USA come in Europa  mancano le élite degli statisti. Ominicoli

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