Chi semina ingenuità raccoglie la tempesta
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Blocco navale delle coste libiche e siriane e libanesi e definizione dello stato giuridico degli aspiranti rifugiati sul posto, prima che mezzi ufficiali li prendano a bordo per portarli nel continente. Questa decisione non verrà. Vedremo invece la fuga dell'Unione dei burocrati e il disastro della prima linea, italiani e greci.
di Domenico Cacopardo Italia Oggi 22.12.2016
Sono inaccettabili le disgustose minimizzazioni di cui sono pieni i media. Quello di Berlino è l'ennesimo episodio di una guerra senza quartiere indetta dall'Islam radicale (del quale l'Islam moderato è spesso solo copertura) nei confronti del mondo occidentale. E poiché gli Stati Uniti hanno chiuso (abbastanza) il catenaccio, è più facile aggredire l'Europa e gli europei, incapaci di definire una politica comune sul terreno minato dell'immigrazione e del contrasto al terrorismo. 42 mila salafiti in Germania, monitorati dai servizi segreti tedeschi sono un insulto alla ragione: prima di tutto perché si è permesso il loro ingresso; in secondo luogo perché 42 mila sorvegliati speciali significa nessun sorvegliato speciale o quasi.
Il deragliamento dell'Europa ha vari responsabili. Dal Sarkozyafricano, aggressore di Libia e di Siria, alla cancelliera Angela Merkelcolei che, d'improvviso, senza alcuna previa consultazione o accordo con i partner europei dichiara la volontà di ammettere in Germania un milione di profughi siriani l'anno per cinque anni.
Se la cosa riguardasse solo la Repubblica federale non ci sarebbe nulla da dire, tranne, forse: «Auguri!». Ma la cosa non riguardava i tedeschi, riguardava tutti gli europei e, in particolare, italiani e greci. L'effetto di quel maledetto annuncio, infatti, è stato l'amplificarsi esponenziale del numero di coloro che si sarebbero riversati in Europa per il raggiungimento dell'Eldorado Germania. E, infatti, a parte i ripensamenti e ridimensionamenti successivi della Merkel, gli effetti del disastro sono ancora ben visibili e si protrarranno per diverso tempo.
Il colpo dato dalla Germania alla faticosa costruzione europea è mortale. Anche perché a oggi non è possibile immaginare il giorno in cui l'Unione europea adotterà una politica comune e unitaria fondata sull'unica possibilità di difesa: blocco navale delle coste libiche e siriane e libanesi e definizione dello stato giuridico degli aspiranti rifugiati sul posto, prima che mezzi ufficiali li prendano a bordo per portarli nel continente. Questa decisione non verrà.
Vedremo invece la fuga dell'Unione dei burocrati e il disastro della prima linea, italiani e greci.