L'Ue faccia rispettare le regole, invece di rimproverare la Germania, dice Schaeuble

Nel corso di un’audizione al Bundestag sulla legge di Bilancio federale, il ministro dell’Economia tedesco, Wolfgang Schaeuble, ha respinto la proposta avanzata dalla Commissione europea che la Germania aumenti i propri investimenti approfittando dello stato di salute positivo delle proprie finanze pubbliche. “Credo che le raccomandazioni di Bruxelles vadano al destinatario sbagliato”, ha detto Schaeuble, che ha ricordato come negli ultimi 11 anni sotto la guida di Angela Merkel, il governo federale ha aumentato le proprie entrate del 3,3 per cento annuo, e gli investimenti del 3,7 per cento, mentre “gli altri paesi paesi europei hanno aumentato del 2,7 per cento le entrate e solo dello 0,7 per cento gli investimenti”.

Gli stimoli funzionano. Così Draghi respinge i colpi di Schäuble & Co. Il capo della Bce spiega i successi del Qe e attacca con un messaggio tosto chi minaccia l’indipendenza di Francoforte.

L’opinione del ministro è che la Commissione dovrebbe dedicare maggiore attenzione affinché i singoli paesi rispettino tutte le regole, piuttosto che rimproverare la Germania per il proprio surplus, la crescita del quale è stata aiutata dalla politica dei tassi di interesse bassi promossa dalla Bce di Mario Draghi. “I tassi favorevoli ci hanno aiutato molto”, soprattutto nel risolvere la crisi dei migranti, “ma non dobbiamo dormire sugli allori”. Schaeuble ha ricordato come la Commissione non abbia il mandato politico di incoraggiare un aumento della spesa nei singoli paesi europei, se questo risultasse in maggiori squilibri macroeconomici.

Della stessa opinione è il Partito popolare europeo, di cui la Cdu di Schaeuble è il primo partito.

 Il capogruppo nell’Europarlamento, Manfred Weber, ha detto che non esiste una visione univoca sul superamento della crisi, ma che “ci sono paesi che devono riformarsi e paesi che hanno avuto bilanci pubblici stabili”, cosa che ha aiutato la ripresa. Weber ha fatto l’esempio della Spagna, guidata da Mariano Rajoy, del partito popolare: “La Spagna è sempre stata pronta a mantenere le promesse fatte, specie sulla dimensione economica e di bilancio. Quello che rispetto molto, quando faccio il confronto con altri Paesi, è che Rajoy non ha mai accusato Bruxelles per i passi necessari che ha dovuto fare”, al contrario di “Matteo Renzi, che utilizza Bruxelles come un capro espiatorio nella politica nazionale.

Mariano Rajoy non ha mai fatto così: ha sempre detto al popolo ‘è il nostro bilancio, non il bilancio di Bruxelles’. Penso che sia un approccio molto corretto”. Il Partito socialista europeo ha difeso l’ipotesi di una politica di bilancio più flessibile. “Occorre una politica di bilancio nella zona euro più espansiva”, ha detto il capogruppo nel Parlamento europeo, Gianni Pittella. Il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovkis ha ricordato che non si può fare una regola generale, e che i paesi con ampi surplus possono spendere di più, mentre quelli con un deficit elevato devono garantire il rispetto degli impegni di bilancio presi.

"Il ministro delle Finanze tedesco Schauble oggi ha detto che l'Europa non controlla bene i bilanci dei singoli Stati. Io sono d'accordo”, ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi durante una iniziativa sul referendum a Piombino (Li). “Penso che l'Europa debba cominciare a controllare il bilancio tedesco perché il suo surplus commerciale sta creando problemi a tutta l'Europa", ha aggiunto il premier.

Categoria Estero

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