Cosa c’è dietro al volto scoperto di al Nusra che si stacca da al Qaida
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La scelta di al Joulani fa parte di una strategia di riorganizzazione delle forze interne alla Siria che combattono Bashar al Assad, e c’entra poco con la comunità internazionale
Un soldato siriano a Daraya, città a sud ovest della capitale Damasco (foto LaPresse)
di Giulia Pompili | 29 Luglio 2016 ore 06:15
Roma. Il capo del gruppo Jabhat al Nusra, Abu Mohammed al Joulani, ha annunciato alcuni sostanziali cambiamenti nell’organizzazione terroristica attiva in Siria: al Nusra non sarà più la costola di al Qaida nell’area, e non si chiamerà nemmeno più al Nusra. Il nuovo nome sarà Jabhat Fath al Sham (“Fronte per la Conquista del Levante”), e non ci saranno più operazioni sotto il vecchio nome, ha detto al Joulani, battezzando di fatto un nuovo gruppo. Nel video diffuso due giorni fa – che è stato trasmesso per prima da al Jazeera, non a caso il canale che un anno fa ha mandato in prima serata due ore di intervista con il leader di al Nusra – al Joulani si è mostrato per la prima volta a volto scoperto. Il messaggio è iniziato con un lungo ringraziamento all’al Qaida di Ayman al Zawahiri, e infatti “un attento esame del discorso di Joulani rivela quanto la sua formulazione fosse sfumata”, ha scritto Thomas Joscelyn sul Long War Journal, “e il fatto che non abbia rinunciato o veramente rotto con al Qaeda”. Al Joulani, seduto in mezzo ad altri due leader anziani di al Nusra, ha detto che eliminare ogni collegamento con al Qaida servirà a non dare più “un pretesto” alla comunità internazionale (agli Stati Uniti e alla Russia) per bombardare indiscriminatamente i gruppi ribelli siriani. “Ma non c’è alcuna ragione per credergli”, scrive Joscelyn. Ieri, subito dopo la diffusione del video, un certo grado di scetticismo sulle reali intenzioni di al Nusra circolava anche nei corridoi della Casa Bianca. Il portavoce dell’Amministrazione Obama, Josh Earnest, ha detto che gli Stati Uniti continueranno a considerare al Nusra un gruppo terroristico.
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