ARTIGLIERIA FRANCESE PER LA BATTAGLIA DI MOSUL
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Il capo di Stato ha insistito sul fatto che non saranno schiarate le truppe di terra. Hollande ha spiegato che il supporto di artiglieria entrerà in azione nei prossimi mesi e ha ripetuto che a “fine settembre” tornerà nella regione la portaerei Charles-de-Gaulle
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AD di Redazione23 luglio 2016, pubblicato in Enduring freedom
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La Francia fornirà mezzi di “artiglieria” all’Iraq per contrastare i terroristi delle Stato islamico nella regione. Lo ha annunciato il presidente francese Francois Hollande al termine del quarto Consiglio Difesa all’Eliseo, ribadendo il sostegno di Parigi alle forze irachene nelle operazioni anti-terrorismo.
Il capo di Stato ha insistito sul fatto che non saranno schiarate le truppe di terra. Hollande ha spiegato che il supporto di artiglieria entrerà in azione nei prossimi mesi e ha ripetuto che a “fine settembre” tornerà nella regione la portaerei Charles-de-Gaulle.
“Questo permetterà di intensificare i raid con gli aerei da caccia Rafale sui gruppi terroristici in Siria e in Iraq”, ha precisato. “Ho chiesto al ministro della Difesa Jean-Yves Le Drian informare la prossima settimana il Parlamento”, ha detto Hollande.
Una audizione congiunta davanti alla Commissione della Difesa dell’Assemblea e del Senato, è prevista per martedì pomeriggio. “Questo non cambia la natura del nostro intervento, sosteniamo i nostri alleati in Iraq e Siria, ma non dispiegheremo truppe a terra”, ha ribadito il presidente francese.
Fonti dell’Eliseo hanno successivamente chiarito che si tratta di “alcune batterie” di artiglieria insieme a “consiglieri militari” per il loro utilizzo.
Potrebbe trattarsi di obici trainati TRF-1 o di semoventi cingolati AMX-30 AuF1 o ancora dei più moderni semoventi ruotati Caesar (CAmion Equipé d’un Système d’Artillerie), tutte armi in calibro 155 millimetri.
Secondo alcune indiscrezioni potrebbe essere schierato in Iraq proprio il Caesar anche con un evidente scopo promozionale. Il sistema d’artiglieria è stato schierato dall’Armèe de Terre in Afghanistan e Malì ed è stato esportato in Arabia Saudita, Libano, Thailandia e Indonesia.
L’esercito iracheno schiera già diversi sistemi di artiglieria: dai lanciarazzi campali semoventi russi TOS-1 ai diffusi BM-21, dai semoventi M-109 agli obici trainati M-198 di origine statunitense.
Il supporto d’artiglieria francese potrebbe rivelarsi utile per bombardamenti di precisione, soprattutto nella prevista offensiva su Mosul, svolgendo quindi un ruolo simile a quello ricoperto dalle batterie russe affiancate all’esercito siriano.
Il ministro della Difesa iracheno Khalid al-Obeidi ha detto ieri che lo Stato Islamico ha perso il controllo del 30 per cento del territorio che prima controllava in Iraq. “Daesh ora controlla meno del 10 per cento del territorio iracheno, mentre in passato ne controllava il 40 per cento”, ha detto il ministro, che ha anche ringraziato la coalizione internazionale per il contrasto allo Stato Islamico per il sostegno finanziario e militare nella lotta al terrorismo.
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Fiore. La Francia con la sua politica mira a fare business in tutto il mondo arabo dalle armi al petrolio. Se ne frega dell’Italia.