I MISTERI DEL VOLO NOTTURNO DI ERDOGAN
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Si infittisce il mistero sul volo che la notte scorsa sembrava portare il presidente turco Erdogan in salvo in esilio per sfuggire ai golpisti ma conclusosi invece con il suo sbarco trionfale all’aeroporto Ataturk
di Federico Bianchini16 luglio 2016, pubblicato in Analisi Mondo L'indiscreto
Si infittisce il mistero sul volo che la notte scorsa sembrava portare il presidente turco Erdogan in salvo in esilio per sfuggire ai golpisti ma conclusosi invece con il suo sbarco trionfale all’aeroporto Ataturk di Istanbul tornato nelle mani dei suoi sostenitori dopo il ritiro dei reparti militari golpisti
La notte scorsa, ora turca 01:26, fonti del Dipartimento della Difesa Americano avrebbero comunicato all’emittente NBC News che Erdogan si trovava in volo sopra i cieli turchi e che, vedendosi negati i diritti di atterraggio dall’aeroporto Ataturk di Istanbul, avrebbe richiesto asilo politico in Germania (che pare abbia respinto la richiesta) e poi forse in Gran Bretagna.
Secondo i dati di Flightradar però, il Gulfstream del governo turco, volo TK8456, su cui apparentemente si trovava Erdogan e basato a Dalaman (vicino alla meta turistica presso cui si trovava il presidente) non sarebbe decollato prima delle ore 01:46 (fuso orario turco).
L’areo, che per tutto il tragitto non ha dichiarato sul piano di volo la destinazione, è atterrato poi verso le 03:20 presso l’aeroporto Ataturk, liberato dai manifestanti pro Erdogan e dalla polizia.
Come poteva il Pentagono segnalare che l’areo presidenziale era in volo 20 minuti prima che decollasse?
Meglio non dimenticare che gli apparati aerei ed elettronici schierati da Washington in Turchia (Awacs e aerei spia) per le operazioni della Coalizione contro lo Stato Islamico consentono un ampio controllo elettronico e delle comunicazioni in tutta l’area.
Inoltre pare che fossero le cisterne volanti KC-135 dell’Usaf decollate dalla base turca di Incirlik a rifornire in volo gli F-16 lealisti.
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