Usa: i movimenti afroamericani, estremisti e non

I gruppi più radicali sono anti-semiti. Predicano il separatismo. E odiano Obama. I moderati lottano per i diritti. Dalla Nul ai Riders: i black movements negli Usa.

di Guido Mariani | 11 Luglio 2016 Lettera43

Gli eventi di questi giorni negli Stati Uniti hanno riportato alla luce un clima da conflitto razziale che il Paese credeva di essersi lasciato alle spalle.

Il movimento Black Lives Matter, nato nel 2013, sta diventando una delle voci più potenti della protesta.

In realtà è un’associazione non centralizzata e senza gerarchie, un’entità fluida in cui confluiscono molte anime, sia quella pacifista che quella più combattiva.

La galassia dei movimenti afro-americani strutturati è molto composita, tra associazioni per i diritti e organismi che riprendono una lotta più radicale, che rimanda all’epoca di Malcolm X.

La Naacp è nata nel 1909 a Baltimora.

1. Naacp: l'organizzazione moderata più longeva

Tra le organizzazioni moderate, la più nota e longeva è senza dubbio la Naacp (National Association of the Advancement of Colored People).

Nata nel 1909 a Baltimora, è stata per decenni una delle voci più autorevoli nella battaglia per i diritti dei neri d’America.

Nella sua sigla compare ancora la dicitura “colored people”, persone di colore, ormai ritenuta datata e fuori luogo, ma conservata per rispetto alla tradizione.

PRESTIGIO IN CALO. Nei decenni l’organizzazione ha combattuto contro il linciaggio degli ex schiavi, per rendere illegale la segregazione e per favorire l’integrazione nelle scuole del Sud.

In tempi più recenti non sono mancate controversie che ne hanno appannato un po’ il prestigio.

Nel 2000 il presidente Lee Alcorn ha criticato il candidato democratico alla presidenza Al Gore per aver scelto come suo vice l’ebreo Joe Liberman.

L’associazione, che conta circa 300 mila aderenti, si è anche divisa sull’appoggio al movimento per i diritti Lgbt.

Curioso l’infortunio accorso al gruppo nel 2015, quando si è scoperto che una leader locale del movimento, Rachel Dolezal, era una bianca che, con qualche trucco estetico, si fingeva afroamericana.

2. Nul: l'impegno per il contrasto alla diffusione delle armi

La National Urban League (Nul) di New York è stata fondata anch’essa nei primi del ‘900 e ha una lunga storia di battaglie per i diritti civili.

IN PRIMA LINEA NELLA GRANDE DEPRESSIONE. È stata in prima linea nella difesa economica dei neri durante la Grande depressione, contro la discriminazione nell’esercito durante la guerra e contro la segregazione negli Anni 50 e 60.

Negli ultimi tempi s'è concentrata sulla lotta alla eccessiva diffusione delle armi da fuoco, chiedendo una legislazione più severa in questo campo.

3. Rainbow/Push Coalition: braccio operativo del reverendo Jackson

La Rainbow/Push Coalition è nata nel 1996 dalla fusione di due movimenti creati da una delle figure più in vista dell’attivismo nero, il reverendo Jesse Jackson.

Progressista e liberale, è stata il braccio operativo delle campagne politiche e sociali promosse da Jackson.

IL FOCUS SUL LAVORO. Negli ultimi anni si è spesa soprattutto per una maggior integrazione delle minoranze sui posti di lavoro, premendo perché neri e ispanici possano avere più spazio nei ranghi dei marchi dell’industria e nel mondo della finanza.

 

Louis Farrakhan, leader della Nation of Islam.

4. Nation of Islam: da Malcolm X all'anti-semitismo

Queste organizzazioni rappresentano la parte più istituzionale dell’attivismo nero di oggi. Ma sulla scena rimangono anche diverse realtà che si ricollegano a ideologie come il “separatismo” e il “black power”.

La più nota è il gruppo musulmano Nation of Islam.

Nato a Detroit negli Anni 30, nella sua vita quasi secolare ha avuto alti e bassi.

Sotto la guida di Elijah Muhammad ha attraversato il suo periodo di maggior prestigio, nei primi Anni 60, quando poteva contare su figure simbolo del peso di Malcolm X (capo carismatico) e Muhammad Ali (testimonial).

TESTIMONIAL IN FUGA. Il prestigio dell’associazione ha iniziato a vacillare quando Malcolm X se ne è distanziato, denunciandone il poco rispetto dell’ortodossia islamica e le infiltrazioni dell’Fbi tra i suoi militanti.

Il leader nero ha pagato con la vita il suo “tradimento”, assassinato nel febbraio 1965 da tre membri del gruppo.

Da allora ci sono state più ombre che luci. Dal 1977 la “Nazione” è guidata da Louis Farrakhan, che nel 1995 l'ha riportata alla visibilità organizzando l’imponente marcia dell’orgoglio nero su Washington, la Million Man March che il regista Spike Lee ha raccontato nel film Bus in viaggio.

Tuttavia le frequenti esternazioni anti-semite del nuovo presidente hanno creato feroci polemiche sull’organizzazione che è catalogata da molti osservatori per i diritti come razzista.

Dalla Nation of Islam, che oggi conta solo qualche migliaio di membri, si sono allontanati anche vip e testimonial, ultimo in ordine di tempo il rapper Snoop Dogg.

5. New Black Panther Party: tra potere nero e separatismo

Il New Black Panther Party vuole raccogliere nell’immagine l’eredità del partito separatista nero delle Pantere Nere che ha infiammato le rivolte razziali degli Anni 60.

In realtà, è un’organizzazione estremista nata alla fine degli Anni 80 da una costola scissionista della Nation of Islam.

RAMIFICAZIONI IN FRANCIA. Radicale nell’ideologia, incentrata sul potere nero e sul separatismo, è stata presieduta fino al 2013 dall’anti-semita Malik Zulu Shabazz e s'è ramificata anche in Francia.

Nei giorni scorsi un portavoce del partito, Babu Omowale, ha spiegato che l’obiettivo del movimento deve essere quello di creare una Nazione Nera composta da cinque stati del Sud, verso cui tutti gli afro-americani dovrebbero emigrare.

6. Black Riders Liberation Party: i gruppi rivoluzionari di Culton

Il cecchino killer della strage di Dallas, Micah Xavier Johnson, pur non essendo un militante seguiva su Facebook sia la Nation of Islam sia il Nbpp, ma era anche interessato a un’altra organizzazione estremista nera: il Black Riders Liberation Party.

Milizia fautrice del black power, si dichiara anch’essa erede dell’ideologia delle Pantere Nere.

L'ODIO NEI CONFRONTI DI OBAMA. Il gruppo è nato in una prigione californiana da alcuni ex membri delle gang di Los Angeles, i Bloods e i Crips, ed è guidato da Mischa Culton, un estremista che si fa chiamare General T.A.C.O. (una sigla che sta per Taking All Capitalists Out), ha una lunga fedina penale e l'obiettivo di «organizzare le gang criminali in gruppi rivoluzionari».

Questi gruppi estremisti sono tutti accomunati da un fattore: l’odio nei confronti di Barack Obama, che giudicano un traditore.

Categoria Estero

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