Labour, Corbyn sfiduciato: è guerra interna
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Il numero 2 del partito al segretario: «Non hai più autorità». Il sindacato pronto alla battaglia. Così si sgretola la sinistra Uk. (Sembra un po’ PD italiano)
Ansa, 27 Giugno 2016
Le dimissioni sono arrivate una dopo l'altra, prima undici ministri ombra, poi altri 12 sottosegretari e infine la dichiarazione esplicita: «Ti devi dimettere». Il gruppo dirigente del partito laburista inglese si sta sgretolando, sotto i colpi delle rivelazioni della Bbc sulla riluttanza del segretario Jeremy Corbyn a sostenere il remain nel referendum sulla Brexit. Corbyn ha licenziato il suo braccio destro e ministro degli Esteri ombra Hilary Benn e gli altri membri dell'esecutivo ombra laburista hanno reagito con dimissioni in massa. Seguite da altri dirigenti parlamentari, da una lettera di sfiducia della gioventù socialista. E infine dalla dichiarazione definitiva del numero due del partito Tom Watson, già vice di Ed Miliband e responsabile della campagna elettorale del 2015. «Non ha più autorità» fra i suoi deputati, ha spiegato Watson secondo la Bbc, sancendo l'apertura della nuova corsa alla leadership del partito socialista inglese.
CLIMA DA GUERRA CIVILE. Ma il clima è quello da guerra civile, con Corbyn che si è detto pronto ad affrontare un nuovo voto, la base che lo ha incoronato segretario già impegnata in una raccolta firme contro quello che considerano una defenestrazione attesa da tempo, preparata e concertata: il 'Labourcoup'.
Eppure le email rivelata dalla Bbc lasciano pochi dubbi su come la leadership del Labour ha gestito il referendum sulla Brexit. E oggi che la Gran Bretagna si trova senza governo a dover trattare l'uscita dall'Ue, parlamentari come Stephen Kinnock, hanno ragioni per dire che il risultato deludente del referendum è stato causato anche dalla mancanza di convinzione e dall'immobilismo con cui Corbyn ha condotto la battaglia. «La politica britannica», scrive Kinnock, «sarà dominata nei prossimi anni dai negoziati sulla Brexit e non credo che tu abbia le caratteristiche o l'esperienza per garantire che la voce del Labour al tavolo delle trattative sia forte come abbiamo bisogno che sia».
I FRONTI DEL LEAVE E DEL REMAIN. Le richieste di un passo indietro da parte di Corbyn si moltiplicano. E arrivano anche da deputati di sinistra e vicini al sindacato Unite come Chris Matheson. L'organizzazione dei lavoratori però, ha definito 'traditori' i dirigenti che hanno lasciato il governo ombra e si è detto pronto a dare battaglia. La classe operaia che tanti voti ha portato al fronte del Leave, sul partito sceglie il Remain.
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