Il presidente di Gazprom spiega come l'Opec del gas cerca coordinamento in Iran
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Intervento di Viktor Zubkov, presidente di Gazprom e membro del Gas exporting countries forum, paragonabile all'Opec del gas, sullo sviluppo del mercato degli idrocarburi alternativi al petrolio. Ecco di cosa si è parlato in un recente incontro a Teheran
di Viktor Alekseevič Zubkov | 14 Febbraio 2016 ore 06:18
Mosca. L’industria mondiale dell’energia sta cambiando. Durante lo scorso anno siamo stati testimoni di una considerevole riduzione dei già bassi prezzi del petrolio e della loro volatilità. A tal proposito, noi esportatori di gas possiamo mandare un segnale positivo all’industria energetica riguardo alla essenziale e possibile prevedibilità dei prezzi di lungo periodo delle risorse energetiche fondamentali.
I leader del forum dei paesi esportatori di gas (Gecf, clicca sull'immagine a sx) si sono recentemente incontrati a Teheran (Iran) per discutere questi sviluppi e definire un approccio e dei principi comuni per il commercio internazionale del gas, che crediamo siano corretti e promuovano la prevedibilità del settore energetico nello sviluppo dell’economia globale. Disponibile in larghe quantità, sicuro e pulito, il gas naturale è una scelta realistica e conveniente per raggiungere un futuro sostenibile e a basso consumo di carbone. I paesi del Gefc, essendo affidabili esportatori e possedendo la maggior parte delle riserve mondiali di gas, sono determinati a soddisfare la crescente domanda del mercato globale.
Secondo alcune stime, il consumo globale di gas naturale potrebbe crescere di oltre un terzo entro il 2035 e superare lo storico livello di 5 trilioni di metri cubi. All’interno di questo lasso temporale il mercato del gas sarà determinato dalla regione dell’Asia-Pacifico dove la domanda di gas sorpasserà il consumo del maturo mercato nordamericano. Durante questo periodo, le quote aggregate di questi mercati cresceranno fino a raggiungere circa la metà del consumo globale di gas.
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Nella Federazione russa diamo un’importanza cruciale alla cooperazione tra i membri del Gecf, che serve come garante della stabilità dei mercati mondiali del gas e assicura i diritti sovrani di ogni stato membro allo sviluppo indipendente delle proprie risorse di gas naturale. Per gli esperti del settore non è un segreto che i contratti di lungo termine siano uno degli strumenti più importanti per ottenere la stabilità del consumo e delle forniture di gas. Durante il summit di Teheran, i paesi del Gecf hanno sottolineato l’assoluta importanza del meccanismo dei contratti di lungo periodo con indicizzazione al petrolio o ai suoi derivati, nei quali il rischio è bilanciato equamente tra produttore e consumatore. Tali contratti sono e rimarranno focalizzati sul garantire investimenti essenziali nella catena di produzione di gas e nel supportare un onesto prezzo del gas (considerando anche che i depositi di gas non sono rinnovabili ma esauribile, e che il gas è un idrocarburo energeticamente efficiente e ecologicamente pulito).
Non esiste un mercato del gas globalmente integrato, e ciò rende difficile determinare il corretto meccanismo per stabilire i prezzi di vendita. Il “blue fuel” è una specifica commodity, le sue caratteristiche fisiche limitano seriamente le possibilità di immagazzinamento a lungo termine, mentre i consumatori non possono stanziare riserve sostanziali a uso futuro e i produttori non possono lavorare a lungo per creare le riserve (sono costretti a lavorare a lungo per creare riserve). Tuttavia, il gas naturale è e deve rimanere un combustibile competitivo, il cui prezzo è formato attraverso l’indicizzazione al petrolio o ai suoi derivati, coesistendo con e prezzi hub e prevalendo su essi, anche nelle formule di prezzo ibride.
Il Forum dei paesi esportatori di gas non ha ruolo nella definizione delle quote di produzione né può influenzare il prezzo, ma semplicemente crede nell’importanza degli investimenti e nella loro protezione, e nel bilanciamento di interessi tra produttori e consumatori di gas naturale. A Teheran gli stati membri del Forum hanno dimostrato l’intesa unanime sul bisogno di supportare insieme un approccio comune e un meccanismo di coordinamento politico e allineamento strategico nella forma del dialogo tra stati membri, paesi consumatori di gas e i portatori di interessi dell’industria al fine di promuovere la trasparenza e la stabilità.
Per raggiungere questo obiettivo e per formare inoltre una risposta coordinata alle sfide presenti sulla scena mondiale, abbiamo chiesto che sia rafforzato il ruolo del Forum come piattaforma per definire e difendere le posizioni degli stati membri. I leader del Gecf ritengono cruciale lo sviluppo di nuovi effettive forme di dialogo tra produttori e consumatori di gas naturale. Questo ha portato alla firma della dichiarazione del Summit di Teheran.
Il terzo Summit del gas ha reso gli stati membri ancora più uniti e ha mostrato a tutti i paesi produttori e alle loro compagnie nazionali l’importanza dell’attuale cooperazione in un tempo in cui il gas sta diventando la migliore scelta di combustibile per lo sviluppo sostenibile, gioca un ruolo primario nel processo di decarbonizzazione dell’economia globale e riduce l’impatto negativo dell’uomo sull’ambiente, per il bene delle generazioni future.
*Viktor Alekseevič Zubkov presidente di Gazprom e Russian special presidential representative per la cooperazione con il Gas exporting countries forum (GECF), che in estrema sintesi è un organismo equivalente all'Opec ma dei paesi venditori di gas.
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