Una nuova guerra fredda per sfruttare il Polo Nord
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Il Polo Nord sarà la prossima Ucraina? La regione artica potrebbe diventare l'Arabia Saudita del prossimo millennio poiché sotto i ghiacci sembra vi siano ingenti quantità di petrolio, addirittura il 22% delle riserve
di Carlo Valentini, Italia Oggi 15.9.2015
Il Polo Nord sarà la prossima Ucraina? La regione artica potrebbe diventare l'Arabia Saudita del prossimo millennio poiché sotto i ghiacci sembra vi siano ingenti quantità di petrolio, addirittura il 22% delle riserve di petrolio e gas naturale non ancora sfruttate esistenti al mondo. Non è un caso che Barack Obama abbia visitato recentemente la regione e deciso la costruzione di due nuove navi rompighiaccio.
In Groenlandia, nel 2008, cinque nazioni che si affacciano sul mar Glaciale Artico o che vi si sono insediate da tempo (Danimarca, Norvegia, Canada, Russia e Stati Uniti) si sono spartite una parte del Polo Nord. Ma l'area centrale, quella oltre le 200 miglia nautiche, è ancora ufficialmente terra di nessuno ed è su di essa che si stanno concentrando gli appetiti e le rivendicazioni. La neopolitica espansionista di Putin non sembra volersi fermare all'Ucraina. Mosca ha depositato formalmente davanti all'Onu la dichiarazione di sovranità su 1,2 milioni di km quadrati di piattaforma artica, un'area grande quanto il Sudafrica, presentando documenti (contestati dagli scienziati degli altri Paesi interessati) che indicano che attraverso la dorsale Lomonosov, sotto il mare, la piattaforma artica è collegata senza interruzioni al continente siberiano, di cui ha la stessa struttura geologica: quindi questo territorio è russo a tutti gli effetti. Come la Crimea.
Che Putin faccia sul serio è confermato dalla decisione di mandare Gazprom a trivellare quelle gelide acque. Per altro il messaggio è stato subito recepito da Obama, che ha inviato giganti Usa del settore a fare altrettanto.
Non solo petrolio. Sotto i ghiacci ci sono anche nichel, rame e platino. Poi vi è una ricca riserva ittica. Ma soprattutto, anche grazie alla riduzione della superficie ghiacciata, sono ipotizzabili nuove rotte navali, assai più rapide di quelle attuali.
Ce n'è abbastanza per rendere appetitoso il piatto artico. Preoccupate per il movimentismo sovietico, Canada e Danimarca hanno inviato contingenti militari specializzati ai confini e gli americani hanno potenziato il proprio insediamento. Mentre basi di spionaggio e di intercettazione sono sorte negli ultimi tempi approntate da tutte le parti in causa.
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