Fisco, i caso più assurdi: quando ti rovina la vita

L’incertezza, l’incongruenza che spesso diventa anche cieca ottusità.

Libero 19.8.2015

Da un’inchiesta realizzata da Italia Oggi, sulla base delle lettere arrivate in redazione emerge la fotografia di un Fisco ostile, dai troppi lati oscuri. Il giornale parte dal caso del proprietario di un terreno in Puglia coltivato a ulivi. Questi avrebbe potuto  vendere il suo bene a un americano il quale però gli ha chiesto – legittimamente – di sapere a quanto ammonta il costo annuale delle imposte relative all’immobile. Una domanda apparentemente semplice e, scrivevamo, anche legittima considerato che l’americano prima di acquistare voleva sapere a cosa andava incontro da un punto di vista fiscale. Un  professionista si mette al lavoro e cerca di quantificare l’importo. Alla fine concude che per lui è impossibile prevedere il carico fiscale su quel terreno. L’americano non investe più.

Assurdità - Un altro caso è quello di un piccolo imprenditore che ha cominciato la sua attività nel 2013. Per quell’anno ha conseguito un reddito di 75mila euro ma ha dovuto pagare al fisco 84mila e 600. Una situazione questa che scoraggia la nascita di nuove imprese. Perché, si chiede Italia oggi, quale imprenditore sarà incentivato a investire in Italia sapendo che, almeno all’inizio, il carico fiscale sarà superiore al reddito prodotto? C’è poi il caso del proprietario di un immobile affittato a un inquilino moroso. Quest’ultimo si trova nell’assurda situazione di dover pagare tutte le imposte in base al canone di la ovazione anche se non ha incassato un cent.

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