Indesit, Renzi agli operai che rischiano licenziamento: “Tavolo istituzionale”
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Il premier, di ritorno dagli Usa, ha incontrato negli uffici della Soprintendenza di Pompei (Napoli) una delegazione di lavoratori dello stabilimento di Carinaro (Caserta) che rischiano il posto di lavoro insieme ai colleghi di None (Piemonte) e Albacina (Marche). "Renzi ci ha rassicurato", dice Giovanni Letizia, segretario Cisl Caserta
di Fatto Q. | 18 aprile 2015
Il premier, di ritorno dagli Usa, e gli operai che rischiano il licenziamento. Matteo Renzi ha incontrato negli uffici della Soprintendenza di Pompei (Napoli) una delegazione di lavoratori dello stabilimento di Carinaro (Caserta) della Whirpool-Indesit. Solo due giorni fa il gruppo statunitense aveva annunciato la chiusura di tre fabbriche e 1350 esuberi, violando di fatto il patto di non licenziare almeno fino al 2018 dopo l’acquisizione dell’impresa italiana. Nel luglio del 2014 la famiglia Merloni aveva venduto il 60% agli americani e si era parlato di un “futuro solido e sostenibile”. Lo stesso presidente del Consiglio aveva definito l’operazione “fantastica”. Oggi Renzi ha “assicurato che il governo aprirà con Whirlpool un tavolo istituzionale a Palazzo Chigi per far sì che le produzioni restino in provincia di Caserta”. I sindacati dopo l’incontro sembrano soddisfatti: “Renzi ci ha rassicurato” ,dice Giovanni Letizia, segretario Cisl Caserta.
Oggi si sono seduti sedere a tavolo il capo del governo, il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, la deputata Assunta Tartaglione, e l’eurodeputata Pina Picierno. In sala era presente anche il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Il presidente del Consiglio ci ha garantito il suo personale impegno a non perdere nemmeno un posto di lavoro” dice Caldoro che ricorda: “Sono a rischio 890 lavoratori”.
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