Confcommercio, dal 2012 persi 111 mila negozi, 1 su 5 'Desertificazione dei centri storici sempre più preoccupante'

- Confcommercio, rischio di desertificazione più alto nel Nord Est. Male anche la Liguria. Si salvano del Sud e a Bologna

ROMA, 08 febbraio 2024, 12:52 Redazione ANSA lettura2’

Tra il 2012 e il 2023, in Italia, è sparito oltre un negozio su cinque.

Sono 111 mila i punti vendita al dettaglio morti e che non sono stati sostituiti e 24 mila l'attività di commercio ambulante perdute. Sono invece aumentate le attività di alloggio e ristorazione (+9.800).

Sono questi i dati principali dell'analisi "Demografia d'impresa nelle città italiane", realizzata dall'Ufficio Studi di Confcommercio con il centro studi Guglielmo Tagliacarne che registra una "sempre più preoccupante" desertificazione commerciale delle nostre città. La riduzione di attività commerciali è più accentuata nei centri storici che nelle periferie.

"Prosegue la desertificazione commerciale delle nostre città, un fenomeno che riguarda soprattutto i centri storici dove la riduzione dei livelli di servizio è acuita anche dalla perdita di commercio ambulante. Il commercio rimane comunque vitale e reattivo e soprattutto mantiene il suo valore sociale". Così il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, commenta l'analisi sulla demografia di impresa nelle città italiane.

- Confcommercio, rischio di desertificazione più alto nel Nord Est

Male anche la Liguria. Si salvano del Sud e a Bologna

ROMA, 08 febbraio 2024, 10:23

Redazione ANSA

Il rischio di desertificazione commerciale più alto, in Italia, è in in una fascia del Nord Est che, negli ultimi anni, ha sofferto moltissimo, anche per la riduzione del turismo russo e tedesco e, tra il 2012 e 2021, ha visto un calo di oltre il 30% in termini di variazione percentuale dei negozi.

Lo registra Confcommercio nella ricerca "Demografia d'impresa nelle città italiane".

 

Un'altra zona particolarmente colpita è la Liguria, segnata dalla perdita di popolazione.

   Al contrario resistono i comuni, soprattutto del Sud, particolarmente attrattivi per i turisti e per non residenti come gli studenti fuorisede. È questo il caso di Bologna. Queste aree hanno una perdita di negozi non particolarmente grave, tra il 3 e il 12% nel periodo 2012-2021 che si accompagna a un incremento superiore al 20% delle attività non strettamente commerciali come bar, ristoranti, rosticcerie e bed and breakfast.

   "Se la densità commerciale si riduce del 33% non siamo a rischio di desertificazione ma è, secondo me, desertificazione conclamata. Se metti anche che le banche di alcuni piccoli comuni non hanno più sportelli, abbiamo un problema di disagio sociale che in Francia hanno studiato bene e hanno correlato alle proteste dei gilets jaunes", osserva il direttore dell'ufficio studi, Mariano Bella, sottolineando il valore sociale del commercio

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