Un modello criminale a costo e a km zero
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Il primo evento è costato 20 mila euro e 9 morti, in pratica a costo zero hanno messo in ginocchio la grandeur della Francia
di Riccardo Ruggeri, Italia Oggi 16.1.2016
Quattro eventi in successione: 1) attacco Isis a Parigi; 2) bomba Isis su aereo russo esploso nel Sinai; 3) terrorismo sessuale a Colonia di asilanti arabi; 4) bomba a Istanbul contro bus di turisti tedeschi. Il 13 novembre il primo, il 12 gennaio l'ultimo, due mesi hanno sconvolto una fragile Europa, afflosciandola. Nel corpo e nella mente di 500 milioni di europei si è introdotto un virus che li destabilizza, una paura irrazionale li divora. Tacciono e tremano.
Il primo evento è costato 20 mila euro e 9 morti, in pratica a costo zero hanno messo in ginocchio la grandeur della Francia, scopertasi fragilissima in termini di sicurezza nazionale, ora costretta a spese enormi per difendersi in casa sua, iniziare una guerra aerea senza prospettive. Il secondo è costato qualche decina di euro: una lattina Schweppes imbottita di tritolo ha messo in ginocchio l'economia egiziana legata al turismo, costretto Putin a schierarsi definitivamente con gli sciiti (Assad e Kamenei). Il terzo, un sottoprodotto della guerra in medio oriente, ha messo in ginocchio tutto le teorie che consideravano l'integrazione un processo mite e proceduralizzabile, con risultati in tempi brevi. Il quarto è costato poche decine di euro e la vita dell'attentatore, ha messo in ginocchio la Turchia, mostrato Erdogan per il satrapo che è, destabilizzato la Cancelliera Merkel.
Un nuovo modello criminale, a km zero e zero costi, sta spegnendo un continente. Che fare? Per ora le leadership europee balbettano, tanto più fanno dichiarazioni alte e nobili, più nei fatti si sottomettono. Questo approccio dissociato fra parole e atti è nello slogan-invocazione: «Non cambieremo il nostro stile di vita!». Bello ma velleitario, a livello mentale Parigi, Sharm, Colonia, Istanbul, sono già usciti dal giro, il perimetro della carta geografica si sta riducendo.
Sognavo leadership che ci parlassero trattandoci da adulti: «Siamo diventati fragili sotto tanti punti di vista, fermiamoci a riflettere, l'attuale modello non regge più, troviamone uno nuovo, disponiamoci a rinunciare a certe cose, tornare a essere uomini, ri-gerarchizzare i nostri valori, indichiamo quelli non negoziabili, preservando in primis la nostra libertà». Nulla.
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