La stucchevole “superiorità etica” di chi critica i sostenitori del presepe a scuola
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A Michele Serra non piace il presepe, specialmente se è usato da esponenti della Lega per ricordare l’identità popolare e nazionale. Nulla di male, se non fosse l’ennesimo pretesto per sottolineare l’appartenenza a una sedicente minoranza virtuosa
di Redazione | 01 Dicembre 2015 ore 13:45 Foglio
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A Michele Serra non piace il presepe, specialmente se è usato da esponenti dell’odiata Lega per ricordare l’identità popolare e nazionale (ma è lo stesso Serra che nell’Amaca di sabato criticava le scuole che non fanno il presepe e i canti di Natale per non urtare la suscettibilità dei non cristiani?). In questo non ci sarebbe niente di male se il corsivista di Repubblica non ne derivasse la convinzione di far parte di una minoranza di persone intelligenti assediate da due opposte tifoserie, che sarebbero composte da chi insiste nell’esposizione del bambinello come segno della tradizione da difendere e chi lo vorrebbe cancellare con l’idea di apparire così più accogliente verso migranti di origine islamica o comunque non cristiana. Descrivere chi ha opinioni differenti in modo caricaturale, in modo da poterlo usare come bersaglio di facili sarcasmi è un vezzo che caratterizza una elite intellettuale che si considera eticamente ed esteticamente superiore agli altri, e che poi si presenta come minoranza virtuosa che deve difendersi dalle ondate barbare degli opposti fondamentalismi. Loro sì che sanno distinguere, che sanno come si deve agire per non offendere i sentimenti e le identità di nessuno, grazie alla loro intelligenza e cortesia. Se poi questo li porta a considerare la maggioranza dei loro concittadini come degli imbecilli che si fanno abbindolare da fanatici, poco importa. Pensano di rappresentare una “minoranza gentile ma non silenziosa”, cioè di essere gli unici capaci di intendere e di volere in mezzo a un marea di mentecatti e di rissaioli.
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Il carattere elitario dell’intellettualità italiana non è una novità, ma diventa stucchevole quando esaspera i toni della sua pretesa di superiorità. Che cosa vuol dire che la scuola non deve solo apparire ma essere di tutti “inclusiva di ogni identità e cultura”? Se vuol dire che non ci debbono essere discriminazioni e censure è una banalità, se vuol dire che la scuola deve bandire o cercare goffamente di occultare i riferimenti caratteristici della nostra cultura o mischiarli sincreticamente con generiche concezioni cosmopolite è invece una fesseria. Ma di questa sostanziale pochezza di queste genericissime banalità Serra non si renderà mai conto, appunto perché chi non le condivide finisce immediatamente dietro la lavagna.
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COMMENTI
Iginio • 2 ore fa
Il problema non sono solamente le opinioni di Michele Serra. Il problema è che le opinioni di Michele Serra siano considerate automaticamente importanti e intelligenti solo perché emananti da lui. Una sorta di predicatore ateo al posto dei preti di una volta. Ma che senso ha? Che senso ha questa "Sinistra" che si cerca i suoi martiri (magari arruolandoli post mortem, vedi Falcone e Borsellino), i suoi predicatori, i suoi messia (vedi Obama), la sua dottrina ortodossa (il politically correct), il suo tribunale dell'Inquisizione (vedi Travaglio, con la differenza che almeno il vecchio tribunale dell'Inquisizione non usava il turpiloquio e l'insulto personale), il suo clero ("intellettuali" vari)? Ma non la trovate agghiacciante, questa specie di scimmiottatura di una religione? Oppure, non vi fa tristezza, questo bisogno sottaciuto (e quindi disperato) da parte di tanta gente di trovarsi qualcosa e qualcuno in cui credere?
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gilmas • 2 ore fa
Serra e' un vecchio bastardo.
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Nautilus1 • 2 ore fa
"due opposte tifoserie, che sarebbero composte da chi insiste nell’esposizione del bambinello come segno della tradizione da difendere e chi lo vorrebbe cancellare con l’idea di apparire così più accogliente verso migranti di origine islamica o comunque non cristiana."
Ci ho da capire perchè questo sia un modo caricaturale di descrivere certi opposti estremismi. Perchè, queste posizioni non esistono, sono invenzioni di Serra?
Che poi lui e chi la pensa come lui sulla questione (il sottoscritto ad esempio) in realtà non abbiano ricette sicure è vero e fa bene l'autore a ironizzare sulla pretesa facilità di trovare una soluzione, ciò non toglie che qualcuno (non so se un'elite) non si senta di condividere le due posizioni.
Detto ciò, io che 1)sono ateo 2)non credo all'eurabia, ogni volta che sento dire di vietare a scuola un presepe o un festa di Natale mi vien voglia di farne uno o di andarci a cantare "Tu scendi dalle stelle..". Questa guerriglia propinata per doverosamente laica come se la presenza d'un innocuo presepe spiantasse i fondamenti della scuola pubblica la trovo demenziale. I fondamentalismi son tutti stupidini, questa è la semplice verità del povero relativista.
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Giovanni Attinà • 3 ore fa
Anche se Salvini non mi è simpatico, la sedicente minoranza virtuosa di Serra e compagni non mi piace per niente: questi intellettuali che cercano di discettare su tutto lasciano il tempo che trovano. Il culto delle tradizioni e dei valori va conservato sempre.
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roberto • 3 ore fa
Panta rei, omnia ruit.....
Il tempo si porterà via questa generazione di pseudo intellettuali nati con la guerra fredda e cresciuti a populismo, comunismo e benaltrismo; gente che qualche vetrina l'ha sfasciata, qualche sanpietrino tirato, per "guadagnarsi" la firma sul giornale, la patente di intellettuale, la cattedra universitaria, la dirigenza in banca o nel pubblico impiego.
Mai pentiti per davvero, han fatto buon viso a cattivo gioco, quando il muro cadde e si scoprì che sotto l'ombrello NATO si prosperava, sotto la Falce e martello si faceva la fame.
Orfani plurimi, a mano a mano che chiudevan le Frattocchie, chiudeva L'Unità e la spinta propulsiva della rivoluzione d'Ottobre si tramutava da vigorosa spinta pelvica a rantoli e convulsioni sul letto di morte, hanno via via "metafisicizzato" (che brutto italiano!) i Sandinisti, il Sub comandante Marcos, Manu Chao ed il verdismo fricchettone; sono corsi dietro a tutte le puttanate che il big bang del comunismo sparava in tutte le direzioni, che a casa nostra si chiamavano girotondi, donne in nero, agende rosse, valigie blu ed hanno manifestato più e più volte contro la globalizzazione, il mercato, ciò che loro definivano "neoliberismo", perchè a loro continuano a piacere la povertà (degli altri), i diritti acquisiti (i loro) con la spesa pubblica, il dirigismo economico e sociale, una sorta di dispotismo illuminato permanente che è la riproposizione di "Sparta" in tempi moderni: gli spartiati (loro) a organizzare il "buon governo" ed il "bene comune" e gli iloti (gli altri), usi ad obbedir tacendo.
Purtroppo oggi gli iloti votano, ma nessun problema: ad ogni passaggio delicato, si "interrompe" la democrazia e si vara un bel "governo tecnico", secondo il più classico degli Scalfari-pensiero.
Hanno svenduto sulle barricate del multiculturalismo la nostra storia e la nostra cultura, comportandosi peggio del peggior Principe italiano al passaggio dell'armata di pezzenti del Re Carlo VIII e malcelano il loro odio per il cristianesimo ed i simboli cristiani con la scusa di non voler recare offesa ad altri.
Più subdoli e pavidi di Hitler, che in una notte bruciò tutti i libri della "cultura decadente", sono il non plus ultra, la sublimazione della tolleranza, nonostante la "Fatwa" emessa contro il crocifisso nei luoghi pubblici ed il presepe a scuola.
Ora anche i canti natalizi pare siano oggetto di scandalo e discriminazione: quindi vanno aboliti.
A loro non perdono due cose, nè mai lo farò:
la prima è che la mia vita, fin dai banchi di Liceo, si è intrecciata con la loro ed ho dovuto sciropparmeli per quarant'anni, fin da quando i cervelli venivano rovinati da seghe mentali sul "pubblico bene, privato male" o "no alla TV a colori, perchè ben altri sono i problemi del paese (frase carsica, che spesso compare nei loro discorsi su quasi tutti gli argomenti).
La seconda è che, siccome il sonno della ragione genera mostri, non ce la faccio più a vedere La Russa, Salvini ed altri cialtroni al quadrato in "difesa dei valori": dalle cose tremendamente serie scivoliamo nella farsa, nella macchietta.
E non ce la faccio più a vedere città come Napoli, Roma, Palermo e (new entry) Livorno sommerse di cacca, a brandelli e "sbaraccate", poichè non di solo Salvinismo è colpevole la "nomenklatura" nostrana: c'è anche l'Orlandismo, l'arancionismo manettaro, il peronismo sguaiato e straccione e, dulcis in fundo, il grillismo come i frutti tossici della malapianta che si continua a coltivare.
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Alessandro roberto • 3 ore fa
Bellissimo sunto dell'Italia "di centro-sinistra" dal dopoguerra ai giorni nostri. Anch'io son stufo della loro presenza nella vita culturale, sociale, politica del Paese, e nella mia personale almeno da quando la maestra delle scuole medie - cathocommunist d'antan - mi somministrava a forza lezioni sul "riscatto del terzo mondo dal colonialismo europeo" (s'è visto come è andata a finire).
Mi fermo nell'assentire con Roberto quando leggo Salvini vicino a La Russa, e il Salvinismo vicino ad altri e ben più nefasti -ismi: su Salvini inviterei a sospendere il giudizio, dargli una chance e permettergli di costruire un'alternativa credibile a questo incredibile renzismo dilagante. Mettiamolo alla prova, e come lui Farage in UK, Le Pen in Francia, e così via: proviamo un'Europa che vada al di là del pol.cor. e delle banche. Prima ci si permetta di votare (quale altro Paese potrebbe sopportare tre governi imposti dall'esterno senza elezioni?). Poi potremo criticare.
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franco bolsi • 3 ore fa
Come mi piace Serra. Un top gun (delle minchiate) unico nel suo genere. Il presepe strumentalizzato dalla Lega e da quei cristianisti sparsi qua e la. Vuoi mettere la mezzaluna? Anzi una mezza luna su falce e martello. Poi è giusto, l’identità è obsoleta. Mi chiedo quando cambierà il suo nome in qualcosa d’altro. Un nome più cool, che interpreti la sua essenza. Che so: Chelmie Raser, che non vuol dire nulla. Perché Michele Serra significa qualcosa?
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Massimo Buonocore • 3 ore fa
La spocchia di questi "intellettuali" (definizione che, per come è applicata, mi fa sorridere) è uno dei motivi per cui la sinistra italiana non è mai stata capace di governare e contemporaneamente di innovare.
Si credono superiori a tutti gli altri. Mi meraviglio che non abbiano eletto Casaleggio a loro rappresentante.
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ANDY60 Massimo Buonocore • un'ora fa
Caro Massimo Buonocore, tra "superiori" l'elezione di un rappresentante è impossibile perché andrebbe ad inficiare lo stesso senso di "superiorità" del quale ciascuno di questi soloni si sente il vero ed unico unto. Almeno in questo dimostrano una certa coerenza
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Fabrizia Lucato • 3 ore fa
Non so se capita solo a me, ma ho osservato spesso come i lettori di Repubblica che conosco io sono scontenti, amari, dispeptici. Evidentemente, far parte della minoranza intelligente in una massa di mentecatti rissaioli fa male al fegato.
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ilio de santis Fabrizia Lucato • 2 ore fa
Per forza, quella minoranza intelligente non "dice", ma "ritiene".