Corrispondenze di luminosi sensi

1-VOGLIAMO ANCHE LE ROSE: NONSOLOEXPO A MILANO. 2-Allevare i figli è divenuta una "professione" facile?

di Rossella Tramet 29/10/2015 10:40 Oggi Treviso

1-Quante giovani donne e madri prematuramente scomparse per mortiferi mali in questo periodo: la cronaca ne pullula, ahimé.

(E poi quante vite spezzate per incidenti, ed altre ancora –troppe- per viltà di compagni-padroni, ed altre rinunciate nella sofferenza o mancanza di coraggio).

Su tutte si posi la luce dei nostri crisantemi gialli, ora.

..E nel tempo che non c’è mai ma “c’è più tempo che vita” tutto scorre certo… ma ci si può fermare ogni tanto, se lo decidiamo.

A Milano ho accuratamente evitato le code dell’Expo (malgrado il suo successo mi rallegri) e ho scelto di sostare a Palazzo Reale dove fino al 15 novembre è in mostra “La Grande Madre”.

Nessun nome di grido, effetto commerciale zero, ma opere di più di 130 artisti e artiste internazionali su un allestimento esteso per ca. 2000 mq: una mostra toccante e appassionata che riguarda la verità di tutti noi –venuti al mondo- e di tutte noi, soprattutto –che al mondo mettiamo-.

Dalle Veneri paleolitiche alle “cattive ragazze” del post-femminismo, la “Grande Madre” analizza l’iconografia e la rappresentazione della maternità nell’arte del 900, dalle avanguardie ai nostri giorni, sondando il potere delle donne: non solo il potere generativo e creativo della madre, ma soprattutto il potere negato alle donne e quello conquistato nel corso del 900, un secolo di scontri e lotte tra emancipazione e tradizione.

Il soggetto è la donna, sempre ambivalente nel suo ruolo di ammaliatrice e creatrice, che quando inizia a percepire il suo corpo e i suoi desideri vuole uscire di casa e diventare protagonista: le donne allora con le loro contraddizioni, con i fantasmi, la fatica, le lotte, gli spiriti liberi… e quelle che hanno fatto la nostra Storia, trascurata dai manuali di studio.

Sì, perché mentre Galileo Leonardo Michelangelo e Tiziano ed una –fortunatamente- nutrita schiera di uomini esportava il loro-nostro Genio nel Mondo, Berta ovunque/ per loro/ filava.

2-Commenti

Corvo rosso • 29 minuti fa

Carissima, ora che non è più sotto i riflettori della prima pagina vado un po’ oltre, anche per capire.

La donna vuole il suo spazio che l’uomo non le ha mai concesso, costretta, dietro le quinte, a sostegno delle di lui scalate, possibili. Addetta alle “cose di casa e allevamento figli” e fin da piccola a giocare con le bambole e “far di maglia”. Ora vuole liberarsi di questi “status” e fin dall’asilo anche maschietti, distinti naturalmente da organi sessuali diversi”, anche i maschi devono imparare a fare “la femmina vecchio modus”. Liberarsi per “acquistare tempo per fare altro” si dice. Io sono della generazione vecchio modus e non so o voglio, far andare la lavapiatti e la lavabiancheria. Già tanto se vado con il PC. Non ho mai ostacolato, anzi, favorito l’avanzata delle donne in carriera, quelle che meritano perché tante, come gli uomini, non valgono un tubo.

Siamo entrati a spallate, nel campo del gender.

Bene. A questo punto aggiungo che per fare altro nella mia vita sono stato assente in famiglia.

Ho seminato e poi mi sono ritrovato le piante , i figli, cresciuti e grazie a mia moglie. Domanda possono marito e moglie essere in “business” e avere figli con le responsabilità che questi comportano ? E questa scelta “alpinistica” non diventa un fatto elitario in

barba a chi tali obiettivi non se li possono porgere per “status”?

Allevare i figli è divenuta una "professione" facile?

Alla fine e mi scuso se la trascino in un sentiero accidentato, le coppie “che possono”, danno in affitto “la costruzione” della nuova vita e poi danno ad altri la educazione del frutto dell’amore esterno.

Dando un altro incipit, non ci sarà mai uguaglianza fra gli uomini di una società come predicano certi movimenti.

Scusi ancora ma con il sigaro in bocca rifletto sui suoi

articoli in OT. E' domenica.

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Michele Bastanzetti • 3 giorni fa

BERTA FILAVA

Ammetto che certi maglioni fatti ai ferri sono dei veri capolavori. Me li faceva anche la mia fidanzata. Da quando l'ho sposata non me ne ha più fatto uno.

Emanuela Da Ros  Michele Bastanzetti • 2 giorni fa

per forza, Michele. Tu (in borghese) indossi solo magliette da maratoneta!

Corvo rosso • 3 giorni fa

Mi piace leggerla, Rossella.

Immagini soffici e ridenti,senza forzature letterarie, che toccano le radici profonde della donna di un tempo e quella di oggi, almeno alcune.

A filare metterei qualche maschio presuntuoso truce, bastian contrario, sentinella del vuoto , bisognoso di sentirsi viaggiatore comunque e condottiero. Che poi maschi e femmine riescano ad esserlo, condottiero, è da vedere.

Intanto i cinesi propongono una moglie e più mariti. Il maschio non conta più. Meno male che sono anzian-vecchio.

Rossella Tramet  Corvo rosso • 3 giorni fa

Augh! Grazie Corvo Rosso, é bello averLa lettore.

Che facciano quel che vogliono i cinesi, per cominciare col cibarsi di insetti! (ne abbiamo mandati talmente tanti in Cina dopo Marco Polo che ora le peggior diavolerie escono da lì)

Capisco la Sua disapprovazione, ma ho l'impressione che conti ancora il maschio, e non solo a letto.

Più che di maschi tuttavia ci sarebbe bisogno di Uomini (come dimenticare "Un Uomo" -l'eroe Panagulis- della Fallaci? ..decisamente in area protetta) e qui la faccenda si complica, non certo per colpa dei cinesi!

Corvo rosso  Rossella Tramet • 2 giorni fa

maschio-letto uomo-vita. Così, oggi per le femmine. Sembra facile e chiedersi il perchè è per noi pensionati. Disapprovare è un verbo che significherebbe avere il maglione. Ma siamo sul troppo serioso che poi oscura le sue ridenti gioiose immagini narrative.

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