I Libri Rcs vanno a Mondadori. M. Berlusconi: un investimento sul futuro del paese. La parola all'Antitrust
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"E' un'operazione di cui siamo particolarmente orgogliosi. Un rilevante investimento, da parte di una grande azienda italiana, in un settore nobile e speciale come quello del libro.
Italia Oggi 5.10.2015
La Mondadori, di cui la mia famiglia è l'editore da ormai 25 anni, torna a crescere e compie un passo cruciale verso una sempre maggiore solidità".
E' quanto ha dichiarato Marina Berlusconi, presidente del Gruppo Mondadori, all'indomani dell'annuncio dell'acquisizione della Rcs-Libri. "Ma quello annunciato ieri sera è anche un investimento sul futuro del nostro Paese e sulla qualità di questo futuro. Le dinamiche del settore spingono in tutto il mondo gli editori a unire le forze. Un processo che in Italia, dove gli operatori hanno dimensioni molto più piccole rispetto a quelli degli altri principali Paesi, risulta ancora più necessario. L'acquisizione della Rcs Libri va in questa direzione". Secondo Marina Berlusconi, "una realtà estremamente significativa del nostro panorama librario resterà in questo modo italiana. Un'editoria nazionale più solida e competitiva potrà disporre di maggiori risorse da investire nella qualità, potrà reggere davvero il confronto con i grandi editori stranieri e con protagonisti estremamente aggressivi del calibro di Amazon".
Alla fine dunque Rcs e Mondadori, dopo essere andate vicine alla rottura delle trattative, hanno trovato una soluzione per Rcs Libri in grado di soddisfare entrambi. Il prezzo di cessione, 127,5 mln di euro, non è un prezzo da svendita visto che incamera uno sconto del 5%.
Nel dettaglio il perimetro dell'operazione comprende l'intero 99,99% posseduto da Rcs in Rcs Libri, con tutte le partecipazioni (che al closing includeranno il 94,71% di Marsilio Editore), a esclusione del 58% posseduto in Adelphi Edizioni, che verrà ceduta al socio Roberto Calasso.
Il prezzo dell'operazione (equity value) di 127,5 mln è determinato sulla base di un enterprise value di 130 milioni e una posizione finanziaria netta media di -2,5 milioni.
Il prezzo di cessione è poco sotto i 130 mln di euro e incamera uno sconto del 5% a fronte del quale però Mondadori si accolla tutti i rischi Antitrust. Questo, nello specifico, significa che qualora l'Antitrust dovesse bloccare l'operazione ritenendo eccessiva la concentrazione sui libri, alla casa editrice guidata da Pietro Scott Jovane non tornerà indietro nulla. Qualora la posizione dovesse essere troppo forte sarà Mondadori a dovere vendere.
Come anticipato da Mf-DowJones nel perimetro acquistato da Mondadori c'è la casa editrice Marsilio ma non la Adelphi. Qualora il garante dicesse che la posizione di Mondadori nel mercato dei libri è troppo forte, la casa da vendere sarà probabilmente Bompiani. Al dossier sta lavorando Andrea Micheli per conto del gruppo Mauri-Spagnol di cui è socio con una quota del 3,07%.
La cessione corrisponde a quanto previsto dal piano industriale e alle attese delle banche creditrici. Rcs ha anticipato che, a valle della cessione dei libri, avvierà delle trattative con gli istituti di credito per abbassare il costo dell'indebitamento.
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