ISTRUZIONE E IA. Cari prof, più intelligenza. Un girotondo a risposta multipla sul “mostro” ChatGPT

Vietare, assecondare, arrendersi, governare, forse imparare… Che fare con la tecnologia a scuola e all’università? E come prenderla: come una piccola truffa (il solito copia & incolla) o come un’opportunità per l'apprendimento?

20 MAR 2023 Ministro Istruzione Valditara ilfoglio.it lettura2’

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L’introduzione dell’intelligenza artificiale e di strumenti quali ChatGPT nella scuola potrebbe essere produttiva. Non occorre demonizzare a priori l’intelligenza artificiale ma, al contrario, bisogna valutarne le potenziali applicazioni in ambito scolastico. D’altronde se la scuola vuole evolvere, proiettarsi nel domani e andare oltre alla mera didattica frontale deve cercare di cogliere proprio queste opportunità. L’intelligenza artificiale ha il potenziale per rivoluzionare la società e di conseguenza la scuola. Può essere impiegata per aiutare gli insegnanti a personalizzare l’apprendimento, ad adattare i contenuti in base alle attitudini individuali degli studenti, a monitorare i loro progressi e a fornire informazioni su come migliorare il loro rendimento. Se introdotta nelle scuole, all’interno di un protocollo di regole, l’intelligenza artificiale può offrire alcuni vantaggi oggettivi e stimolanti e può consentire agli studenti di ottenere un riscontro rapido e personalizzato sul lavoro svolto, in modo da aiutarli a concentrarsi sui loro punti di forza e a raggiungere i propri obiettivi educativi. Sono, in ogni caso, convinto che l’intelligenza artificiale sia uno strumento che va governato e non meramente subìto. Da questo punto di vista, il ruolo dell’insegnante come guida è fondamentale e insostituibile. L’equivoco da cui tenersi alla larga è immaginare che l’intelligenza artificiale possa arrivare a sostituire l’interazione umana. L’educazione richiede infatti un dialogo diretto, presuppone la sua umanizzazione, proprio perché si incentra sulla persona. L’educazione è anzitutto maieutica e la maieutica è una pratica essenzialmente umana. L’intelligenza artificiale non può dunque soppiantare l’insegnante né marginalizzarne il ruolo che è decisivo in tutti i gradi di scuola. Tutto questo, dal mio punto di vista, può essere molto utile, dal momento che la personalizzazione della didattica è una delle direttrici fondamentali su cui ho voluto da subito impostare la mia azione riformatrice. La missione è fornire un’esperienza di apprendimento sicura, efficace, rispettosa delle norme, stimolante e interattiva per gli studenti, evitando che questi diventino troppo dipendenti dalla tecnologia e sviluppino meno le loro fondamentali abilità creative. E’ quindi necessaria un’educazione digitale per i nostri studenti che comprenda l’uso responsabile e sicuro della tecnologia e l’apprendimento delle principali competenze digitali, come la programmazione e l’analisi dei dati. Ciò, a sua volta, presuppone ovviamente un’adeguata formazione dei docenti.

Giuseppe Valditara

ministro dell’Istruzione e del Merito

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