LA MALA EDUCACIÓN

Nuovo docente in ruolo, mi sento Candido quando entro per la prima volta nella classe di liceo. Per gli insegnanti è tempo di riscoprire l’onore.

Antonio Gurrado, articolo completo sul Il Foglio del 9.1.2017

Ma ci sono alcune leggi fondamentali su cui regolarsi. La prima: quando si chiacchiera dell’istruzione, si tende a denigrare, e ciò è molto utile al moralismo spiccio

Perfino il corpo del ministro dell’Istruzione è campo di battaglia. Sul web è fugacemente

circolato un rudimentale fotomontaggio che comparava il sembiante di Valeria Fedeli a quello di Najat Vallaud-Belkacem, sua pari grado francese. La Belkacem è seduta alla scrivania e sfoggia pelle liscia, taglio sbarazzino, sorriso stampato e gambe accavallate a fior di gonna corta: caratteristiche tutte di cui l’italiana appare inesorabilmente priva. E’ un volgare metodo di valutazione, ma efficace nel convogliare rimostranze confuse e pregiudiziali nei confronti della Fedeli. Serve a sottintendere che, non essendo giovane, il ministro sarà anche reazionario; che, avendo il viso arcigno, eserciterà un ruolo punitivo; che, non essendo altrettanto attraente, il suo operato sarà riluttante.…

Perché la nostra scuola è diventata il più grande incubatore di delegittimazione sociale?

La battaglia contro il merito, i presidi senza poteri, le riforme impossibili. Un marziano a spasso tra prof. e studenti. Dove nasce in Italia la cultura della lagna …

Il corpo del ministro dell’Istruzione è cardine e piedistallo della critica preventiva (vedi il caso Fedeli) …

La matronale austerità di Franca Falcucci, il birignao in falsetto di Rosa Russo Iervolino, e poi Moratti e Gelmini..

Se si sminuiscono, gli insegnanti verranno percepiti come meritevoli del proprio ridimensionamento e trattati di conseguenza. Senza onore, gli insegnanti si sentono vittime e si lamentano. Ma c’è anche una scuola che funziona….

La chiamata diretta,per cui si è gridato allo scandalo. Il sospetto aprioristico sull’onestà dei presidi era lesivo dell’immagine di funzionari pubblici selezionati dallo stato e lesivo dell’immagine dello stesso stato da cui i docenti vengono pagati….

La nuova mobilità dei docenti: la cosiddetta deportazione. La Buona Scuola non ha conquistato i cuori perché si è scontrata con la Vera Scuola. Una selva oscura da cui in realtà non si vuole uscire. Una paralisi il cui motore immobile è la lamentela

Qualsiasi riforma dell’istruzione verrà contestata nei suoi punti essenziali con l’argomentazione che, se fosse priva di quei punti, sarebbe una riforma accettabile. Una maniera ipocrita di rigettarla a priori….

In una lettera, un tema serio come il mancato versamento dello stipendio è condito con elementi di discredito: il sospetto complottista, l’alone della persecuzione politica, il colpo di coda populista..

In Italia la lagna si insegna a scuola. Significa che la scuola è l’ambiente in cui l’italiano medio impara a lagnarsi, e le cui continue rimostranze contro tutti i ministri dell’Istruzione – mestiere ingrato, solidarietà aprioristica a tutti quelli passati e futuri – fungono da esempio a ogni altra categoria che voglia farsi lamentosa, vittimistica, recriminatoria. Significa anche che a scuola viene meno l’esempio che i docenti devono dare: tanto quanto uno sputo controvento, la delegittimazione che storicamente colpisce i ministri ricade a pioggia su chi la pratica e su tutto il sistema. Basta un condizionale perché venga proclamata l’inettitudine di un ministro dell’Istruzione così come basta che un preside applichi una norma perché venga tacciato di ducetto dai sottoposti. Ma se gli insegnanti si lamentano per delegittimare le altre rotelle dell’ingranaggio scolastico, perché poi si sorprendono quando gli studenti si lamentano per delegittimare loro?

Antonio Gurrado, 

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