Burkini in alto mare
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Per la giustizia francese il divieto del costume islamico è “liberticida”. Ma non è inviando sulle spiagge i poliziotti a svestire le donne con una tunica di troppo, né brandendo la laicità come una clava anti religioni che l’occidente riuscirà a respingere chi vuole minare i suoi valori
di Redazione | 26 Agosto 2016 ore 18:59
Liberticida”. Così il Consiglio di stato francese, il più alto organo di giustizia amministrativa, ha definito venerdì l’ordinanza anti burkini emessa lo scorso 5 agosto dal comune di Villeneuve-Loubet, in Costa Azzurra, e in vigore in altre trenta località balneari, pronunciandosi a favore della sospensione immediata del divieto. Era la sentenza più attesa di questi ultimi giorni di agosto, una sentenza che apre un nuovo capitolo del feuilleton estivo del costume da bagno indossato da alcune donne musulmane che copre interamente il corpo. Secondo i tre giudici del collegio esaminante, il provvedimento che vieta di indossare il burkini rappresenta “una violazione grave e apertamente illegale delle libertà fondamentali, che sono la libertà di movimento, la libertà di coscienza e la libertà personale”, e i sindaci hanno il diritto di limitare queste libertà soltanto ove si riscontri un “rischio appurato” per la pubblica sicurezza. La decisione del Consiglio di stato si riferisce in particolare all’ordinanza anti burkini di Villeneuve-Loubet, dopo il ricorso della Ligue des droits de l’homme (Ldh) e del Collectif contre l’islamophobie en France (Ccif), ma fungerà da sentenza di riferimento. I divieti anti burkini tuttora in vigore negli altri comuni balneari potranno essere contestati davanti alla giustizia e essere ugualmente annullati. Per il Conseil français du culte musulman è la “vittoria del senso comune”, per l’editorialista del Figaro Judith Waintraub, invece, è la “convalida della sottomissione”.
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I Républicains (Lr) di Sarkozy hanno già annunciato di voler presentare un progetto di legge sul burkini a settembre. “Gli islamisti vogliono far arretrare la République, ma è la République che deve fare arretrare gli islamisti”, ha dichiarato il deputato Lr Guillaume Larrivé. Per l’ex consigliera socialista dell’Ile-de-France, Céline Pina, gli islamisti, anche attraverso il burkini, vogliono imporre surrettiziamente una norma cultuale facendola passare per cultura. Parole analoghe a quelle del premier francese, Manuel Valls, quando afferma che dietro al burkini c’è l’idea incompatibile con il mondo occidentale che le donne siano per natura “impudiche e impure”.
Ma non è inviando sulle spiagge i poliziotti a svestire le donne con una tunica di troppo, né brandendo la laicità come una clava anti religioni che l’occidente riuscirà a respingere chi vuole minare i suoi valori.
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