Basta, per favore. Decalogo post attentato
- Dettagli
- Categoria: Cultura
Dopo Nizza, stop alla solita solfa senza senso. L’appello di Bawer
di Redazione | 23 Luglio 2016 ore 06:15
COMMENTA 4 | |
"Basta bandiere di paesi stranieri postate su Facebook in segno di solidarietà. Basta hashtag enfatici su Twitter. Basta dichiarazioni vuote di capi di governo secondo cui ‘i terroristi hanno fallito nel loro tentativo di metterci l’uno contro l’altro’. Basta anche vuote dichiarazioni di altri capi di governo che esprimono il sostegno del loro paese ‘per il nostro alleato in questo momento di dolore’”. Inizia così l’intervento di Bruce Bawer pubblicato sulla rivista newyorchese City Journal, intitolato “No More”. Lo scrittore gay americano, trasferitosi anni fa ad Amsterdam per sposarsi, si è scoperto nemico della superficialità secolarista e islamicamente corretta da intellettuale progressista, e così continua: “Basta tentativi di analizzare psicologicamente ogni nuovo jihadista, per dimostrare la sua infanzia travagliata o la sua vita professionale difficile, nel tentativo di capire ‘cosa lo ha portato alla violenza e all’estremismo’. Basta rassicurazioni pensose sul fatto che ‘questo non ha nulla a che fare con l’islam’, che un gruppetto di signori malvagi ha ‘sequestrato’ una ‘religione pacifica’, e che ‘la grande maggioranza degli 1,5 miliardi di fedeli islamici nel mondo sono ovviamente persone che amano la pace e che rigettano tale tipo di azioni. Basta discorsi che vanno per la tangente, sia esso il gun control, l’omofobia americana o qualsiasi altro diversivo che sembri utile nelle specifiche circostanze. Basta addossare le colpe al presunto fallimento europeo nell’accettare o nell’integrare o nel dare lavoro ai musulmani, o alla presunta povertà degli stessi musulmani o alla loro alienazione”.
ARTICOLI CORRELATI Attentato dopo attentato, Hollande annuncia raid. Ma Raqqa è sempre lì Il salotto talebano dei benintenzionati Le sere d’estate al mare, con tutti quegli abbracci finiti per sempre Quanto ci rincuora l'illusione che l'attentato di Nizza non abbia motivi religiosi
Il j’accuse di Bawer si conclude così: “Il momento dello choc è finito. Il momento per accumulare fiori, peluche e candele nei luoghi delle atrocità terroristiche è finito. Le bugie, l’ignoranza e la codardia devono avere un termine, e i fatti nudi e crudi devono essere affrontati. L’occidente libero e civilizzato, ormai da anni, è l’obiettivo di una guerra di conquista, una guerra dispiegata con varie modalità (il terrorismo è soltanto una tra le tante) dagli aderenti a una religione che predica la sottomissione, l’intolleranza, la brutalità. E i nostri leader e i nostri media, con rare eccezioni, continuano a partecipare a un gioco la cui fatuità, irresponsabilità e pusillanimità diventano sempre più evidenti. Dopo Nizza, basta”.
Categoria Cultura
Commenti
guido valota • 17 ore fa
Be', però per il tedesco Alì Qualcosa che ha ammazzato nove innocenti in Germania è effettivamente colpa nostra che non lo facevamo giocare con noi ai giardinetti. Stavolta a Recalcati & Compagni è stata servita su di un piatto d'argento. Per non parlare dei riferimenti a Breivik che, ovviamente, non era un pazzo isolato ma l'espressione del nostro suprematismo bianco. Sto cominciando a pensarci, al suprematismo bianco, specialmente in rapporto a quello rosso.
4 • Rispondi•Condividi ›
Avatar
luca sorrentino • un giorno fa
Un giorno lamentandomi tra gli amici che non era opportuno parlare di persone assenti e fare pettegolezzi su questo e su quello mi fu risposto: "e se non facciamo pettegolezzi di che parliamo? ", segno che non per malizia si pettegolava ma per ignoranza. Allo stesso modo dopo che le nostre strade si sono macchiate di sangue si comincia il pettegolezzo televisivo sulle ragioni nascoste, le giustificazioni, gli opportunismi, il linguaggio politicamente corretto, non che si voglia sguazzare nelle tragedie, ma perchè sono ignoranti e nessuno puó andare oltre il proprio segno. Se nemmeno il lutto puó mettere la cravatta nera alle nostre parole siamo perduti. Ma come in tutti i teatri the show must go on.
2 • Rispondi•Condividi ›
Avatar
Fabrizia Lucato • un giorno fa
Splendido. Non mi ricordo infatti di avere mai sentito tante sollecite e comprensive giustificazioni per i massacri di mafia e camorra. Nemmeno c'è mai stata una simile cauta e rispettosa prudenza nei giudizi contro la Chiesa per i pochi suoi preti pedofili. In questi casi si è tutti convintamente, senza se e senza ma, senza pensose analisi psicologiche, contro mafia, camorra e Chiesa. C'è invece una religione, una "cultura", i cui adepti che non sbagliano assolutamente mai. Possono sgozzare, lapidare, mutilare, opprimere le donne, rifiutare nei taxi i cani guida dei ciechi, perpetrare attentati ovunque si trovino a vivere, lanciare fatwa contro chi vogliono, giustiziare omosessuali e apostati, annientare monumenti patrimonio dell'umanità, giudicarsi superiori al resto del mondo e via enumerando....e hanno sempre ragione. La colpa è sempre e solo nostra, di noi occidentali corrotti e dannati, che non capiamo abbastanza, non accogliamo abbastanza, non integriamo abbastanza, non riusciamo mai a dargli le giuste e meritate opportunità di successo nella scuola e nel lavoro, perché noi discriminiamo, siamo intolleranti, razzisti, fascisti, colonialisti, crociati, eccetera. Si parla di senso di colpa. Quanto dura il senso di colpa? Quanto ci mette a trasformarsi in esasperazione? Cosa succede, allora?
8 • Rispondi•Condividi ›
Avatar
Mario Mauro • un giorno fa
"Le bugie, l'ignoranza, la codardìa devono avere un termine" Un pò di pazienza, caro Bawer,
un pò di pazienza, che diamine!