Cambiare per migliorare
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Al blog da Wo-ha-li 30.12.2011 - Sarà dire banalità ma per vincere in Iraq (?!) gli americani hanno cambiato il Generale
Comandante mandando Petraeus (oggi alla CIA) e con lui le regole di guerra. In Italia il gioco è regolato da una organizzazione dello stato dettata da una Costituzione uscita 60 anni fa da un difficile e sapiente compromesso politico fra cattolici e comunisti. Non fidandosi uno dell’altro, è stato messo in atto un controllo fra i vari poteri dello stato assieme a una loro autonomia perché un potere non potesse sovrastare gli altri. Ha funzionato. Ma oggi vediamo che alcune di quelle regole vanno cambiate perché il gioco politico è cambiato rispetto ad allora e i poteri sono in conflitto fra di loro o non esistono. Non esiste un potere del Capo del Governo ma del Presidente della Repubblica si tanto che oggi si è fatto lui arbitro e attore recitando, ma non troppo, dietro le quinte. Le Camere parlamentari dovevano essere una il controllo dell’altra ma non è più così; i governi si formavano con accordi in parlamento e così duravano un anno, dando luogo a passaggi di parlamentari da un partito all’altro secondo loro convenienza producendo l’attuale debito pubblico e aiutati in questo da una legge elettorale “proporzionale” che creava conflitti e divisioni fra i candidati in corsa e faceva aumentare i costi da sostenere per avere un voto. Una volta eletto, il parlamentare spariva come adesso. Bisogna cambiare le regole se vogliamo che l’Italia sia governata modernamente e chi governa risponda all’elettore