In città piccole si vive meglio
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Trento e Bolzano si confermano le regine della qualità della vita
Di Marino Longoni, Italia Oggi 28,12,2015
A confermare il primato è la diciassettesima indagine socio-economica, a cura di ItaliaOggi e del dipartimento di scienze sociali ed economiche dell’Università La Sapienza di Roma, di gran lunga la più completa e approfondita tra quelle che vengono realizzate in Italia. Nove dimensioni di analisi, con 84 indicatori, più del doppio di altre analoghe indagini, con citazione esplicita delle fonti utilizzate e delle modalità di costruzione delle classifiche per ciascuno di essi. L’indagine impiega tecniche avanzate di statistica multivariata, al fine di evitare la sovrapposizione dei contenuti informativi e far emergere le informazioni latenti. In questo modo la fotografia del fenomeno che si sta studiando risulta molto più accurata. Conferma dell’affidabilità dei risultati di questa indagine è la relativa stabilità delle posizioni di vertice e di coda. Trento è ormai la capolista da cinque anni. Bolzano conferma il secondo posto dell’anno scorso. Così come le ultime tre province, Enna, Medio-Campidano e Carbonia-Iglesias, sono le stesse del 2014. E’ possibile, tuttavia, nella classifica di quest’anno, individuare tendenze piuttosto significative. Intanto il consolidarsi del Nord-Est, che piazza nove città nei primi dieci posti della classifica. Le ultime 28 posizioni sono invece occupate da città del Mezzogiorno, ad eccezione di Lucca, Massa-Carrara e Imperia. Una relativa stabilità in alcuni punti critici dell’indagine, anche se meno spendibile dal punto di vista giornalistico, depone tuttavia a favore della solidità dell’impianto concettuale che sta alla base dell’indagine.
Un altro aspetto interessante che emerge quest’anno è l’attenuarsi della frattura tra Nord-Est e Nord-Ovest e anche tra Nord e Sud. Emerge invece con forza inaspettata una sempre più netta contrapposizione tra la qualità della vita nei piccoli e medi centri urbani e le grandi metropoli. Basti osservare che praticamente tutta la prima metà della classifica è occupata da città di piccole e medie dimensioni, con l’unica eccezione di Milano, che però si va a collocare al quarantanovesimo posto. Tutte le altre grandi città sono nella seconda parte della classifica: Bologna (61°), Roma (69°), Torino (76°), Bari (93°), Napoli (103°), Palermo (105°). Tutte queste città perdono posizioni rispetto alla classifica dell’anno scorso, ad eccezione di Napoli che conferma però una collocazione poco invidiabile. Anche dalle nove dimensioni di analisi emerge la crescente ingestibilità dei grandi centri urbani sotto molteplici aspetti.
Altra piccola sorpresa di quest’anno è l’emergere di aree di disagio personale e sociale nel Mezzogiorno. Tradizionalmente il Sud ha sempre segnato buoni risultati su indicatori come suicidi, incidenti stradali gravi, reati a sfondo sessuale, densità demografica, famiglie numerose ecc. Risultati che però, nella classifica 2015 sembrano iniziare ad appannars