Ambiente. Siccità da far paura, è allerta per agricoltura e acqua potabile: “Disastro per le coltivazioni”
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È di nuovo allarme siccità al Nord, questa volta se possibile anche più preoccupante dell’anno scorso perché paragonabile a quella dell’estate 2022, solo che in pieno inverno.
Antonio Lamorte — 18.2. 2023ilriformista.it lettura3’
Si vede dallo spazio la siccità che sta assetando il Po: si vede dalle immagini del satellite Sentinel-2 di Copernicus, gestito dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa). È di nuovo allarme siccità al Nord, questa volta se possibile anche più preoccupante dell’anno scorso perché paragonabile a quella dell’estate 2022, solo che in pieno inverno. Non piove e non nevica abbastanza. I grandi laghi del Nord mezzi vuoti, il livello del Garda ai minimi storici, bassa marea a Venezia. È in pre-allarme il settore dell’agricoltura, in sofferenza quello dell’energia idroelettrica. E si lanciano appello, si chiedono interventi alle autorità.
Il segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale del Po , Alessandro Bratti, ha espresso “preoccupazione per la prossima stagione irrigua”. L’anno scorso l’agricoltura, che dà lavoro a 3,5 milioni di persone, ha subito 6 miliardi di euro di danni per mancata produzione, secondo Coldiretti, e quest’anno rischia un terzo del Made in Italy a tavola che si produce proprio in quella che è stata soprannominata “Food Valley” della Pianura Padana, dove si concentra anche la metà dell’allevamento nazionale. “Se le cose non dovessero cambiare nei prossimi mesi, la situazione rischia di essere peggiore di quella dello scorso anno”, ha detto a Il Corriere della Sera Stefano Greppi, presidente di Coldiretti Pavia e risicoltore della Lomellina.
La produzione dell’energia idroelettrica rinnovabile già nel 2022 era calata del 37,7% rispetto al 2021. Il Rapporto mensile sul Sistema elettrico di Terna registrava che lo scorso dicembre era stato registrato un meno 18,6% rispetto al dicembre del 2021. L’Anbi (Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) da tempo rivendica “pronte soluzioni subito appaltabili, per aumentare la resilienza dei territori, come i primi 223 progetti del Piano Laghetti, oltre al Piano Invasi e al Piano per l’Efficientamento della Rete Idraulica“. Nessuna risposta però dal governo. “Non c’è stata proprio, invece, nell’ottobre scorso dal ministero per il Sud”, ha detto il dg dell’Anbi, Massimo Gargano, all’Ansa. “Al bando da 1,9 miliardi del Fondo di sviluppo e coesione per interventi idrici e irrigui a cui hanno partecipato enti gestori e il mondo dei consorzi. Denaro non speso che sarebbe pronto per finanziare interventi”.
Per Gargano è urgente “un piano idrico nazionale, con un quadro degli interventi, con regole e risorse e l’istituzione di un’Agenzia unica per le decisioni, con poteri di coordinamento, perché oggi il tema acqua è trattato da tre ministeri Infrastrutture, Ambiente e Agricoltura”. Per l’Anbi Lombardia è necessario trattenere l’acqua nei laghi, utilizzare le cave per invasare l’acqua piovana, servono vasche di laminazione a difesa del territorio. Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha ipotizzato una cabina di regia e parlato di interventi contro la dispersione idrica e a un utilizzo migliore delle acque reflue mentre il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha dato il via alla consultazione pubblica sul Piano di adattamento al cambiamento climatico per programmare interventi sul territorio.
“I dati mostrano che è già allarme siccità — ha aggiunto al Corriere Gladys Lucchelli, direttore di Anbi Lombardia – . In Lombardia manca all’appello il 52% dell’acqua, 1,8 miliardi di metri cubi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”. Per Legambiente “senza precipitazioni la crisi idrica nel 2023 sarà durissima. Il 2023 è comincia con i grandi laghi prealpini semivuoti, una pessima premessa per l’annata agraria che verrà”. Non solo agricoltura: come riporta l’Ansa si sta cominciando a toccare anche l’uso potabile, con l’invio di autobotti in alcuni comuni del Piemonte.