IL FEMMINISMO? UNA BELLA OPERAZIONE DI MARKETING PER I SEX TOYS
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UN VALORE DI QUASI 20 MILIARDI DI DOLLARI: DALLA LIBERAZIONE SESSUALE AL MARKETING IL PASSO È BREVE…dagospia.com
Estratto dell’articolo di Silvia Luperini per www.repubblica.it
"Tesoro, la mia vagina non aspetta nessun uomo", diceva Samantha Jones in Sex and The City. Era il 1998 e sia i sex toys chic sia la masturbazione femminile venivano sdoganati per la prima volta in tv. Da allora quello che era un tabù è diventato un vezzo da esibire: nel 2021, Alessandro Michele alla Love Parade di Gucci trasforma i dildo in gioielli da appendere al collo; e sul sito Goop Gwyneth Paltrow consiglia - non proprio in modo disinteressato visto che li vende - di tenere più di un attrezzo per il piacere sul comodino per non annoiarsi.
Del resto, i numeri parlano chiaro. Secondo uno studio di Technavio... entro il 2026 è prevista una quota di mercato pari a 19,85 miliardi di dollari, con un tasso medio di crescita annuale dell'11,27 per cento. Stando ai dati dell'azienda di sex toys di design Lelo, per il 55 per cento delle italiane l'utilizzo di giocattoli erotici rende più semplice raggiungere l'orgasmo.
Vuoi per una cultura del porno ormai dilagante, vuoi per la corrente sex positive di ispirazione femminista, è tutto un fiorire di libri e consigli che sdrammatizzano con ironia: La vagina felice della ginecologa canadese ed editorialista del New York Times Jen Gunter (Sperling & Kupfer), Piacere mio di Leni (Sperling &Kupfer), psicologa e autrice del podcast Vengo anch'io, e Voglio venire, della "divulvatrice" Violeta Benini (Fabbri editore). [...]