CANSIGLIO Stagione dei bramitie gli ambientalisti sollevano il caso: “Cervi inseguiti con fuoristrada e biciclette, dove sono i controlli?”
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- Categoria: Ambiente
In Cansiglio sta ormai volgendo al termine l’annuale periodo del bramito del cervo, iniziato circa un mese fa. E lo fa con un contorno di polemiche.
REDAZIONE QDPNEWS.IT 23.10.2022 lettura 3’
“Anche quest’anno l’evento naturale ha richiamato sull’altopiano un gran numero di persone soprattutto nei fine settimana, ma il bilancio finale non può certo dirsi positivo. Di sicuro è andata bene per i ristoratori che hanno goduto di una notevole affluenza in un periodo autunnale che una volta, prima dei cervi, non esisteva. Ma ai cervi non è andata altrettanto bene, in quanto non hanno potuto avere quella tranquillità di cui necessitano in una fase importante e delicata della loro vita, appunto quella del bramito e dell’accoppiamento”.
Queste le parole di Michele Boato, direttore dell’Ecoistituto e di Giancarlo Gazzola, di Mountain Wilderness. Che entrano nei dettagli: “Una buona parte di chi è salito in foresta per assistere al bramito si è comportato in modo corretto, ma sono stati molti quelli che hanno disturbato, anche intensamente, gli animali – precisano -. I cervi iniziano a bramire in foresta a fine giornata ed escono allo scoperto solo a buio, quindi, come continuano a ripetere gli esperti, il bramito è uno spettacolo naturale da ascoltare, non – o poco – da vedere. Purtroppo sono stati molti quelli che, indifferenti alla necessità di tranquillità degli animali, li hanno inquadrati nei pascoli con i fari delle macchine, li hanno inseguiti dentro i pascoli recintati con grosse torce elettriche, li hanno inseguiti anche in bicicletta. Ci è stato riferito addirittura di parecchi casi di inseguimenti con fuoristrada dentro i pascoli”.
Come riportano Boato e Gazzola, sembra anche che, approfittando di questi comportamenti scorretti e illegali, in quanto veri e propri atti di disturbo alla fauna, ne abbiano approfittato anche i bracconieri e si sono sentiti più volte degli spari. “Quindi – affermano – è mancato il controllo e la vigilanza. Gli ex Forestali, diventati Carabinieri, sono ridotti a pochissime unità e non ci risulta che la Provincia con le sue guardie abbia mai svolto funzioni di controllo e di arginamento alle scorrettezze, o perlomeno né sufficienti né efficaci” continuano.
“Gli enti preposti alla gestione del Cansiglio, e cioè le due Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, i Carabinieri Forestali e le Province di Belluno, Treviso e Pordenone – precisano -, dovrebbero prendere atto del problema e dialogare tra loro, al fine da mettere in atto un’azione di prevenzione e controllo, organizzando un servizio di informazione e presenza sul territorio nel periodo e nelle ore in cui il bramito si svolge, per garantire la tranquillità di cui gli animali hanno bisogno. In parte potrebbero anche essersi dispersi nelle zone limitrofe al Cansiglio, dove la presenza degli spettatori è pressoché nulla”.
“Va inoltre rilevato che – sostengono Boato e Gazzola – quando, ormai parecchi anni fa, i cervi erano tanti, si parlava spesso del danno alla foresta che essi provocavano ed erano in molti a sostenere la necessità del loro abbattimento in gran numero, addirittura 2000 individui da eliminare. Le associazioni ambientaliste si sono opposte con forza e, grazie anche all’intervento diretto del presidente del Veneto Luca Zaia, questo non è accaduto. Poi è arrivato il lupo che, silenziosamente e senza tanto clamore, ha svolto la sua naturale funzione di predatore ed equilibratore ed ora, ma nessuno ne parla, i cervi presenti in Cansiglio potrebbero essere meno di 400, cioè un numero del tutto compatibile con la conservazione della foresta. Noi non dimentichiamo che sono stati in molti a criticarci anche aspramente, a volte offendendo e accusandoci di essere degli ambientalisti da salotto, ma ora che i fatti ci danno ragione, che quel grande massacro non era giustificato, sembra che nessuno lo voglia riconoscere”.
“Il bramito è un evento naturale di grande fascino ed è giusto che sia conosciuto ed apprezzato: fa bene anche al turismo, ma non possiamo dimenticare il rispetto e i diritti degli animali. Gli enti pubblici che sono coinvolti devono prenderne atto e agire, in modo che il prossimo anno la situazione sia finalmente sotto controllo” concludono.
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