Carlo Rubbia, il Nobel italiano che smonta le eco-balle sul clima
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"Il caldo non c'entra con l'inquinamento"
13 Settembre 2017
Pubblichiamo l'intervento del professor Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica nel 1984, tenuto alle Commissioni Ambiente della Camera e del Senato il 26 novembre 2014. In discussione era l’accordo sottoscritto in quel periodo da Stati Uniti e Cina sul cambiamento climatico e sulle prospettive internazionali di protezione dell’ambiente. Rubbia che partecipava all'audizione in qualità di senatore a vita, ha smontato per l'ennesima volta i luoghi comuni sul cambiamento climatico legato esclusivamente alle attività umane. Un tema che il Nobel segue da parecchio tempo e che lo vede in prima fila nel fronte dei critici alle teorie catastrofiste che preconizzano un aumento inarrestabile delle temperature sulla Terra. Come dimostrano i carotaggi effettuati nel ghiaccio della Groenlandia, invece, anche nel recente passato si sono verificati dei picchi di temperatura. Seguiti da piccole glaciazioni.
Sono una persona che ha lavorato almeno un quarto di secolo sulla questione dell' energia nei vari aspetti e, quindi, conosco le cose con grande chiarezza.
Vorrei esprimere alcuni concetti rapidamente anche perché i tempi sono brevi. La prima osservazione è che il clima della Terra è sempre cambiato. Oggi noi pensiamo (probabilmente, in maniera falsa) che se non facciamo nulla e se teniamo la Co2 sotto controllo, il clima resterà invariato. Questo non è assolutamente vero. Vorrei ricordare che durante il periodo dell' ultimo milione di anni la Terra è stata dominata da periodi di glaciazione in cui la temperatura era di meno 10 gradi, tranne brevissimi periodi, in cui c' è stata la temperatura che è quella di oggi.
L' ultimo è stato 10mila anni fa, quando è cominciato il cambiamento con l' agricoltura, lo sviluppo eccetera, che è la base di tutta la nostra civilizzazione di oggi.
Negli ultimi 2mila anni, ad esempio, la temperatura della Terra è cambiata profondamente. Ai tempi dei Romani, ad esempio, Annibale ha attraversato le Alpi con gli elefanti per venire in Italia. Oggi non potrebbe farlo, perché la temperatura della terra è inferiore a quella che era ai tempi dei Romani. Quindi, oggi gli elefanti non potrebbero attraversare la zona dove sono passati allora.
C' è stato un periodo, nel Medioevo, in cui si è verificata una piccola glaciazione.
Intorno all' anno 1000 si è verificato un aumento di temperatura simile a quello dei tempi dei Romani. Ricordiamo che ai tempi dei romani la temperatura era più alta di quella di oggi. Poi c' è stata una mini-glaciazione, durante il periodo 1500-1600. I vichinghi, ad esempio, hanno avuto degli enormi problemi di sopravvivenza a causa di questa miniglaciazione, che si è sviluppata con cambiamenti di temperatura sostanziali. Se restiamo nel periodo degli ultimi 100 anni, ci sono stati dei cambiamenti climatici sostanziali, che sono avvenuti ben prima dell' effetto antropogenico, dell' effetto serra e così via.
ANNI QUARANTA Negli anni Quaranta, per esempio, c' è stato un cambiamento sostanziale. La presenza dell' uomo ha probabilmente introdotto ulteriori cambiamenti.
Non dimentichiamo che quando sono nato io, la popolazione della Terra era 3,7 volte inferiore a quella di oggi. Nella mia vita il consumo energetico primario è aumentato 11 volte. Per quanto riguarda il comportamento del pianeta, questo ha avuto effetti molto strani e contraddittori. Vorrei ricordare ad esempio che dal 2000 al 2014, la temperatura della Terra non è aumentata: essa è diminuita di - 0,2 gradi e noi non abbiamo osservato negli ultimi 15 anni alcun cambiamento climatico di una certa dimensione. Questo è un fatto di cui tutti voi dovete rendervi conto, perché non siamo di fronte ad una crescita esplosiva della temperatura: la temperatura è montata fino al 2000: da quel momento siamo rimasti costanti, anzi siamo scesi di 0,2 gradi. Io guardo i fatti.
Il fatto è che la temperatura media della Terra, negli ultimi 15 anni, non è aumentata ma diminuita. Nonostante questo, ci troviamo di fronte ad una situazione assolutamente drammatica: le emissioni di Co2 stanno aumentando in maniera esponenziale. Tra le varie soluzioni dell' Ipcc (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico) prevale la soluzione del business as usual. Essa è la soluzione più alta di tutte: indica che, effettivamente, anche grazie allo sviluppo della Cina e degli altri Paesi in via di sviluppo, l' aumento delle emissioni di Co2 sta avvenendo con estrema rapidità. Le emissioni stanno aumentando in maniera tale che, a mio parere, tutte le speranze che abbiamo di ridurre il consumo energetico facendo azioni, politiche ed altro, sono contraddette dal fatto che oggi il cambiamento climatico del CO2 registra un aumento esponenziale senza mostrare una inversione di tendenza; sta crescendo liberamente.
Vorrei ricordare che l' unico Paese al mondo che è riuscito a mantenere e ridurre le emissioni di Co2 sono gli Stati Uniti: non l' Europa, non la Cina, ma gli Stati Uniti. Per quale motivo? C' è stato lo sviluppo del gas naturale, che adesso sta rimpiazzando fondamentalmente le emissioni di Co2 dovute al carbone. Ricordiamo anche che il costo dell' energia elettrica in America è due volte il costo dell' Europa.
Perché? Il consumo della chimica fine in Europa è deficitario e in crollo fisso, perché fondamentalmente in America si stanno sviluppando delle tecnologie grazie ad uno sviluppo tecnologico e ambientale importantissimo, che ha permesso veramente di cambiare le cose. Questo dà un messaggio chiaro: soltanto attraverso lo sviluppo tecnologico possiamo cercare di entrare in competizione con gli altri Paesi e non attraverso misure come quelle dell' Unione europea, che sono sempre state misure di coercizione e di impegno politico formale, senza una soluzione.
SITUAZIONE IN USA Confrontiamo la situazione americana (dove c' è un progresso effettivo nel vantaggio tecnologico che crea business e posti di lavoro) e guardiamo la situazione europea. Secondo me, c' è una grandissima differenza: anche le soluzioni provenienti dalle energie rinnovabili con gli sviluppi tecnologici nel campo del gas naturale si trovano in situazione estremamente difficile perché oggi il costo del gas naturale in America è un quinto di quello in Europa. In Europa il costo delle energie rinnovabili è superiore a quello del gas naturale. Pertanto, dobbiamo renderci conto che la soluzione tecnologica dipende da quello che vogliamo fare.
Sto portando avanti un programma che a mio parere potrebbe essere studiato con molta più attenzione anche dal nostro Paese: trasformare il gas naturale ed emetterlo senza emissioni di Co2. Il gas naturale è fatto di Ch4, cioè quattro idrogeni e un carbonio. È possibile trasformare questo gas naturale, spontaneamente, in black carbon ed idrogeno. Questa grafite, essendo un materiale solido, non rappresenta produzione di Co2.
Quindi oggi è possibile utilizzare il gas naturale, di cui ci sono risorse assolutamente incredibili. Non mi riferisco tanto allo shale gas che, a mio parere, è una soluzione discutibile, ma soprattutto a quelli che si chiamano clatrati. Onorevoli, vorrei chiedere quanti di voi sanno cosa è un clatrato. Questo è il problema.
È un problema molto serio. Il mio parere personale è che si può portare avanti il programma attraverso l' innovazione tecnologica e lo sviluppo di idee nuove. Il programma è quello di evitare le emissioni di Co2, utilizzando il gas naturale Stiamo facendo degli esperimenti che dimostrano che effettivamente la cosa si può fare. Perché nessuno se ne occupa ancora? Mi piacerebbe saperlo.
di Carlo Rubbia