Irma, perché il Mediterraneo è fuori dai pericoli dei grandi uragani

Che cosa dicono gli esperti. Lungo le coste mediterranee, comprese quelle italiane, possono arrivare soltanto i piccoli uragani che appartengono alla famiglia dei cicloni extra tropicali

 Veronica Sansonetti, 8.9.2017da www.formiche.net

Che cosa dicono gli esperti

La stagione degli uragani è cominciato anche nel Mediterraneo, ma niente a che vedere con quelli che stanno travolgendo le coste americane, come il violentissimo Irma e i più modesti Katia e Jose. “Uragani mediterranei: vengono chiamati così, e sono fortunatamente non devastanti e con dimensioni decisamente inferiori rispetto a quelle dei cicloni tropicali”, ha osservato Paolo De Girolamo, dell’università Sapienza di Roma. “Il Mediterraneo – ha aggiunto – è fuori dai pericoli dei grandi uragani” e lungo le sue coste “possono avvenire solo fenomeni di dimensioni molto più ridotte”.

Lungo le coste mediterranee, comprese quelle italiane, possono arrivare soltanto i piccoli uragani che appartengono alla famiglia dei cicloni extra tropicali, ben diversa da quella dei più aggressivi cicloni tropicali che si abbattono sulle coste americane. L’unico elemento che hanno in comune è il periodo in cui si formano: “alla fine della stagione calda, quando l’acqua del mare ha subito un forte riscaldamento durante l’estate”. A generarli è la differenza di temperatura dell’acqua del mare e dell’aria. Nel Mediterraneo i piccoli uragani si formano a seguito dell’arrivo dell’aria fredda che proviene dall’oceano Atlantico o dal Nord Europa. Il contatto tra l’aria fredda e la temperatura più calda del mare genera sistemi di bassa pressione, con forti venti e piogge molto violente. Le differenze tra questi fenomeni e gli uragani dell’Atlantico vanno sottolineate decisamente: innanzitutto, ha rilevato l’esperto, “se lungo le coste americane l’estensione di questi fenomeni è di centinaia di chilometri, nel Mediterraneo è nell’ordine di centinaia di metri”.

Nelle nostre acque possono anche avvenire le cosiddette onde di tempesta (storm surge), ossia innalzamenti dell’acqua anomali, come dei minuscoli tsunami: “Avvengono quando il vento di scirocco genera l’acqua alta”. Anche in questi casi, ha aggiunto De Girolamo, si tratta di “fenomeni che possono portare piogge molto intense, ma che sono sempre molto localizzati”. Il più recente uragano mediterraneo è stato Vega, nato a Sud della Sicilia, tra Lampedusa e Malta, nel 2014. Era stato preceduto da Zeo, sempre nel Sud della Sicilia nel 2005.

Solo gli utenti registrati possono commentare gli articoli

Per accedere all'area riservata