QUANTO VALE IL CALCIO ITALIANO IN EUROPA? SCONCERTI MENA DURO
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"È SOPRATTUTTO L' ATALANTA A FAR NASCERE DUBBI SUL NOSTRO LIVELLO. GIOCA BENE, QUASI MEGLIO DI CHIUNQUE IN ITALIA, MA IN EUROPA PRENDE SCHIAFFI PESANTI.
Mario Sconcerti per il Corriere della Sera 23.10.2019 da: dagospia.com
COLPA SUA O LIMITE NOSTRO? GIOCHIAMO UN ALTRO CALCIO, MOLTO PIÙ LENTO. LA JUVE È STATA SALVATA DA DYBALA, UN FENOMENO, CIOÈ QUALCOSA DI ECCEZIONALE…"
Ho guardato molto più l' Atalanta della Juve, credevo sarebbe stata più interessante per capire il valore del nostro calcio in Europa. Non è andata bene. Dopo dieci minuti del secondo tempo ho potuto cambiare canale e rimanere sulla Juve che stava allora perdendo 1-0. Ho visto la rimonta di Dybala, due grandi gol, due gesti di uno dei migliori giocatori al mondo, un carico di classe a patto che tutto passi dal suo sinistro. Ma il resto ha fatto molto pensare.
La Juve è salva, ha 7 punti in tre partite, ha staccato il terzo avversario, è quasi agli ottavi in un girone che non le chiedeva troppo. In generale, su dieci partite ne abbiamo però vinte solo tre, due appunto la Juve. Nel resto una sola vittoria del Napoli.
Abbiamo messo insieme come calcio italiano 12 punti in 10 partite, una media di buona salvezza finale. È soprattutto l' Atalanta a far nascere dubbi sul nostro livello.
L' Atalanta gioca bene, quasi meglio di chiunque in Italia, come collettivo senz' altro. Ma in Europa prende schiaffi pesanti, 11 reti subite in 3 partite, 2 soli segnati di cui uno su rigore. Non è mai entrata nel torneo. Colpa sua o limite nostro? Non ha avuto grandi avversari, la Dinamo Zagabria e lo Shakhtar, col City era ammesso tutto. Ma è la regolarità delle difficoltà italiane in Champions a far riflettere. Giochiamo un altro calcio, molto più lento. La Juve è stata salvata da Dybala, un fenomeno, cioè qualcosa di eccezionale. Ma le altre devono giocare a calcio e hanno difficoltà.
L' impressione è a volte che stiamo raccontandoci una storia diversa, che nel nostro piccolo mondo accadono fatti quasi inutili, senza nessun riscontro nella realtà vera.
Battezziamo una squadra, due campioni, tre promesse, e non ci accorgiamo che sono cose di tutti, succedono anche negli altri mondi. Ma quando andiamo a confrontarci rimaniamo stupiti. Il calcio, come ogni religione, non andrebbe mai confrontata con niente, dovrebbe rimanere uno show da coscienza privata. La realtà ci banalizza. Aspettiamo comunque stasera, forse ci sono altre occasioni.