Leo Pizzol e la mostra di Sarmede: gli ultimi 37 anni dell’illustrazione per l’infanzia nel mondo

L’idea di realizzare un’esposizione di illustrazioni destinate all’infanzia è nata nel 1982 dall’intuizione di Štěpán Zavřel, noto illustratore di Praga, e nel 1983 è partita la prima edizione

Andrea Berton © Qdpnews.it 15.3.2020 –lettura 3’

La notizia della fine del mandato del dottor Leo Pizzol alla presidenza della Fondazione Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia Štĕpán Zavřel di Sarmede aveva lasciato nello sconforto molti appassionati di questa realtà.

Lo stesso Pizzol, però, ci tiene a precisare che non abbandonerà una creatura che ha visto nascere, cercando di favorire il nuovo presidente, Uberto Di Remigio, funzionario della Provincia di Treviso che è stato tra i fondatori della Mostra di Sarmede.

L’idea di realizzare un’esposizione di illustrazioni destinate all’infanzia è nata nel 1982 dall’intuizione di Štěpán Zavřel, noto illustratore di Praga, e nel 1983 è partita la prima edizione che da allora continua a proporre ogni anno ai suoi 22 mila visitatori, di cui 11 mila sono bambini e ragazzi, oltre 300 opere provenienti da tutto il mondo.

L’esposizione è stata ospitata in diverse città come Treviso, Napoli, Venezia, Monza, Siena, Livorno, Genova, Lisbona, Sarajevo, Stoccarda, Vienna, Siviglia, Aix en Provence, Madrid, Bratislava e Istanbul.

Dal 1988 è attiva in paese anche la Scuola Internazionale d’Illustrazione, che accoglie ogni anno oltre 500 corsisti da moltissimi Paesi, permettendo a Sarmede di diventare il “Paese della Fiaba”.

“Non me ne andrò - ha precisato Leo Pizzol - ma sarò soltanto meno visibile e con meno responsabilità. Sono orgoglioso di aver contribuito a far crescere in un piccolo paese come Sarmede un evento che da anni ha uno spessore internazionale. Dopo la notizia sul cambio di presidenza, che con i social è girata presto in tutto il mondo, ho ricevuto messaggi dal Brasile, dall’Argentina e dal Sud-est asiatico. Sono felice di tutto questo affetto ma soprattutto per il fatto che la mostra sia andata nelle principali capitali europee ma anche in Brasile e in altri Paesi”.

“L’idea è stata di Štěpán Zavřel - prosegue Pizzol - che ha permesso all’illustrazione per l’infanzia di svilupparsi come fenomeno mondiale. Ora c’è sicuramente un’attenzione importante per la creatività e la lettura anche per i bambini. I genitori, molto di più rispetto al passato, portano i bambini a fare tante attività che 30 anni fa non esistevano. Una volta, soprattutto in Italia, non c’erano libri illustrati di qualità. I disegni che accompagnavano i testi per i bambini erano spesso molto piatti e da dilettanti, sicuramente non artistici. Nei primi anni della mostra, infatti, ricordo che vendevamo libri di case editrici che producevano testi in tedesco e francese, perché quelli italiani non erano di qualità”.

“Ora - aggiunge Leo Pizzol - abbiamo tante case editrici italiane all’avanguardia. L’Italia è un Paese che ha tanti artisti e scrittori ma pochi lettori: questa è la grande difficoltà che abbiamo. I numeri, a volte, sono questi: diecimila copie in Germania contro le duemila in Italia per uno stesso libro, a volte è anche peggio. Per questo in passato, per incentivare le case editrici a stampare in italiano, abbiamo assicurato loro di comprare un certo quantitativo di copie che poi avremmo venduto successivamente. Ora la Spagna sta emergendo molto nel settore dell’illustrazione per l’infanzia, grazie al grande bacino di nazioni dell’America Latina che parlano lo spagnolo. All’inizio, circa 35 anni fa, era diverso perché avevamo più illustratori europei oltre al Giappone, che è molto lontano da noi”.

“Ora tutto va verso la Francia e il mondo ispanico - conclude -, sia per gli illustratori che per le case editrici, anche se le case editrici tedesche rimangono molto forti perché sono spesso le stesse che realizzano anche libri per adulti. Poi abbiamo gli ispanici che vivono negli Stati Uniti che stanno crescendo molto. La Mostra Internazionale dell’Illustrazione per l’Infanzia di Sarmede, inoltre, è molto conosciuta in Brasile. Quest’anno abbiamo finito in tempo la mostra perché poi è scoppiata l’emergenza Coronavirus che ha fermato tutto, dalla Fiera del Libro di Bologna, molto importante per noi, agli allestimenti della nostra mostra a Monza dove non si sa quando sarà inaugurata”.

Non è mancata una riflessione di Pizzol sul mondo della cultura, del teatro e dell’arte, con tantissimi professionisti che non stanno lavorando a causa delle misure restrittive per evitare il contagio da Covid-19.

In ogni caso, forse proprio in questi giorni dove gli italiani non possono spostarsi da casa, se non per fare la spesa o per motivi di salute, in molti stanno riscoprendo il piacere della lettura con i propri bambini.

Tra i maggiori orgogli di Leo Pizzol, infine, c’è anche quello di aver visto molti ex corsiti della Scuola di Illustrazione di Sarmede tra i grafici e i commerciali di grandi case editrici italiane: questo lo aiuta a pensare ad un futuro per questo settore, un futuro che possa poggiare anche sulla felice intuizione del “Paese della Fiaba”.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).

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