David Rossi, ultima telefonata da un numero ''segreto''
- Dettagli
- Categoria: Italia
ESCLUSIVO. L'ex Mps prima di morire chiamò da un'utenza salvata come secret? Potrebbe essere legata ai Servizi. O al Vaticano. Tutte le novità sul caso riaperto.
di Alessandro Rossi | 01 Aprile 2016 lettera43
Il caso di David Rossi, responsabile della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena volato giù dalla finestra del suo ufficio il 6 marzo 2013, offre nuovi colpi di scena.
Il giallo si addensa attorno alle sue telefonate, particolare fondamentale per uno come lui che passava gran parte della giornata al cellulare.
FUGGIVA DA QUALCUNO. Non bastava il mistero per cui dopo la sua morte il suo telefonino improvvisamente si “animò” e compose un numero corrispondente tra l’altro a un conto corrente di una controllata del Gruppo Mps: ora si addensano ombre sulla famosa ultima telefonata di David. Da dove è partita? O da dove è arrivata?
Si torna sempre alle ultime ore della vita di Rossi, di una giornata passata a scappare da qualcuno, temendo di essere pedinato, inseguito, minacciato.
Poi nel pomeriggio il “rifugio” in banca, un luogo che paradossalmente doveva sembrargli sicuro.
TELEFONATE A MOGLIE E AMICI. Naturalmente anche dalla banca David fece e ricevette telefonate. Secondo gli inquirenti, in quella giornata parlarono con lui la moglie Antonella Tognazzi, il suo medico Antonello Bardi, il fratello Ranieri, l’amico Luca Scarselli che gli stava seguendo i lavori di ristrutturazione della nuova casa, l’altro amico e assicuratore Paolo Gallerini, la mamma, diversi giornalisti, alcuni dipendenti della banca Mps, l’ex marito della moglie di Mussari Franco Masoni.
Ma non c’è traccia dell'ultima telefonata che avrebbe impegnato David pochi minuti prima di morire.
Tutte le cronache di quel tragico 6 marzo 2013 parlano di questa misteriosa chiamata che lo avrebbe sconvolto.
NE PARLÒ PURE BEPPE GRILLO. I giornalisti non possono essersi inventati tutti la stessa notizia, qualcuno deve averla fornita.
La procura, un testimone, qualcuno della banca? E se la telefonata non ci fosse stata qualcuno avrebbe dovuto smentire la notizie, vista la sua rilevanza. Invece niente.
Di quella telefonata aveva parlato anche il leader del Movimento 5 stelle Beppe Grillo in una intervista al direttore del TgLa7 Enrico Mentana nel marzo 2014, dicendo che fu indirizzata a un importante politico.
C'è un numero “secret David” inaccessibile per la Guardia di finanza
Gli inquirenti hanno provato a cercare la famigerata telefonata.
Ma non l’hanno trovata pur passando al vaglio i tabulati di due utenze, il cellulare e il telefono fisso.
Il periodo preso in considerazione dagli investigatori è quello compreso tra il primo dicembre 2012 e il 7 marzo 2013, cioè i tre mesi prima della morte in cui David contattò frequentemente la moglie Antonella, il suo capo della segreteria Giancarlo Filippone, il presidente di Mps Alessandro Profumo, l’amministratore delegato Fabrizio Viola e altri dipendenti della banca.
CONTATTI CON UOMINI MPS. Ma non mancano chiamate frequenti anche con personaggi che gli inquirenti definiscono «interessati alle indagini» come l'ex presidente della banca Giuseppe Mussari, il membro del consiglio di amministrazione Michele Briamonte, l'ex sindaco di Siena Franco Ceccuzzi, l'ex direttore della fondazione Mps Marco Parlangeli, l'ex membro del cda Lorenzo Gorgoni e l'ex vice direttore generale di Mps Marco Morelli.
Nessuno di questi però telefonò a David Rossi.
O almeno non risulta dai tabulati. E allora? Il giallo s’infittisce perché Rossi disponeva di un’altra scheda telefonica con il numero 335 1859... registrato nella sua rubrica come “secret David”.
SERVIZI O VATICANO? Si tratta di un’utenza Tim intestata alla banca Mps dal 19 marzo 2008 e, come ha ammesso il Nucleo speciale della polizia valutaria della Guardia di finanza, «relativamente alla quale non esistono altre informazioni a noi note».
Se le Fiamme gialle non sono entrate in possesso di informazioni sull’utenza, cosa vuol dire?
Che è veramente un’utenza “top secret”? Relativa a chi? Ai servizi?
O addirittura al Vaticano? Perché su quella scheda non ci sono riscontri? Può darsi che l'ultima telefonata sia partita o arrivata proprio sul numero “Secret David”.
Lo strano buco nei tabulati proprio il giorno delle perquisizioni
Ma gli interrogativi non finiscono qui.
C’è un altro dettaglio, probabilmente non trascurabile.
Sui tabulati telefonici messi a disposizione dagli inquirenti c’è un buco.
Il 19 febbraio 2013 David subì una perquisizione nel suo ufficio al Monte dei Paschi e nella sua abitazione.
In quel giorno non c’è traccia di telefonate fatte o ricevute.
Possibile che proprio in quelle ore convulse non abbia parlato con nessuno?
SIENA ORA SI MOBILITA. Intanto però a Siena il clima è cambiato.
Da domenica 6 marzo 2016, tre anni esatti dalla morte di Rossi.
Un corteo silenzioso ha attraversato la città sotto una pioggia battente.
Era numeroso, più di quanto la vedova di David, che l’aveva organizzato, si aspettasse (per la verità l'idea era partita su Facebook dall'amico dell'ex manager Mps, Gialuca Bellini e poi Carolina, la figlia, si era occupata di organizzarla nei dettagli): 600, forse 800 persone che, visto il tema della mobilitazione e il tempo, per Siena, città pigra e sempre ossequiente al potere pro tempore, era una cosa straordinaria.
LA PENTOLA È SCOPERCHIATA. Un segnale, appunto. Era il segno che la pentola del brodo del “groviglio armonioso” e dei suoi successori ancora in pista era stata scoperchiata.
I vecchi poteri ora fanno meno paura. Quella domenica uggiosa è sembrata la giornata della riscossa di una città. O almeno di un pezzo di essa.
La riapertura del caso è merito di una contro-inchiesta di amici di Rossi
Il segnale forte era arrivato però un centinaio di giorni prima quando la procura della Repubblica di Siena, il 16 novembre 2015, aveva deciso di riaprire il caso della morte di David e riesumare il cadavere.
L’annuncio aveva fatto il giro d’Italia e d’Europa in un baleno.
La morte di David non era più un suicidio di un bancario disperato perché probabilmente coinvolto in una storia più grande di lui, ma era diventata un caso nazionale, alimentando i sospetti di un decesso per niente volontario, ma indotto, provocato, inferto.
TROPPE STRANEZZE NEL FILMATO. La riapertura delle indagini è il prodotto di una contro-inchiesta portata avanti con coraggio e caparbietà da un amico di David, l'ingegnere Luca Scarselli, e dall’avvocato Luca Goracci, che non ha mai abbandonato Antonella Tognazzi, la vedova Rossi.
Luca&Luca si sono impegnati in perizie, hanno scomposto fotogramma per fotogramma il filmato che riprende la caduta di Rossi dalla finestra fino al tonfo sul selciato e la sua agonia fino a capire che quelle immagini non erano complete.
UN OROLOGIO CADUTO DALL'ALTO. Ombre sospette comparivano e scomparivano attorno al corpo agonizzante e qualcosa, probabilmente l’orologio di David, era caduto giù diversi secondi dopo il corpo.
Così ricorsi dopo ricorsi, incontri, sollecitazioni alla stampa (non sempre accolte, soprattutto nel primo periodo), alla fine la procura si è decisa e ha riaperto il caso.
Decisiva la perizia sulle lettere di addio (scritte sotto coercizione?)
Ci vorrà ancora molta pazienza prima di arrivare alla conclusione di questa seconda indagine.
Il cadavere verrà riesumato, ma non si sa ancora quando.
Il corpo deve essere portato a Milano per accertamenti e trattamenti con strumenti particolari.
Ma se la contro-inchiesta di Luca&Luca, con l'apporto del professor Gian Aristide Norelli, primario di Medicina legale all'Università di Firenze, e di un perito grafologo di grande esperienza come il prof Giuseppe Sofia, che sostiene che le lettere di addio siano state scritte sotto coercizione e il cui operato è richiesto dalle maggiori procure italiane, ha convinto i magistrati e l’opinione pubblica che ci sia davvero qualcosa di strano nella morte di David Rossi.
PRONTI DUE NUOVI PERITI. Il 6 aprile 2016 sono pronti a essere nominati i due nuovi periti indicati dalla procura di Siena: la professoressa Cristina Cattaneo dell’Istituto di Medicina legale dell’Università degli studi di Milano e il tenente colonnello Davide Zavattaro del Ris carabinieri di Roma.
L’ingegner Luca Scarselli, il professor Gian Aristide Norelli e l’avvocato Luca Goracci hanno deciso di affiancarsi ai due consulenti della procura in modo da mettere a disposizione tutto il loro lavoro d’inchiesta per capire se David si è buttato da quella finestra o se qualcuno lo ha scaraventato giù. Probabilmente dopo averlo stordito con un colpo in testa.
Categoria Italia